venerdì 3 luglio 2020

Conviene il self-publishing? Ovvero: pubblicare da soli?

Nonostante le statistiche delle vendite editoriali, almeno quelle effettuate in libreria, siano per certi versi confortanti, negli ultimi anni, è indubbio che in Italia si legge poco. 

A scrivere, invece, siamo in tanti. Scrivere è un'esigenza ma dovrebbe esserlo anche leggere. Io, ad esempio, leggo in media tre libri al mese e ne scrivo uno ogni sei mesi. Spero di mantenere la media. 

Gli editori sono un punto focale per chi scrive, oltre che per chi legge. Sono una categoria assolutamente importante, fondamentale per la cultura italiana. E' per questi motivi che è di assoluta importanza che sappiano svolgere il proprio ruolo alla perfezione.

Senza un editore è impossibile pubblicare? Assolutamente, no. Esiste, ormai da tempo, il cosiddetto self-publishing, in italiano: auto-pubblicazione. 




Su Youtube trovate corsi, gratuiti,  anche per questa pratica, ma se volete risparmiare tempo, leggete quanto segue.

Una volta che avete scritto, riletto e corretto il vostro testo, sia che si tratti di un romanzo o di un saggio, oppure di un manuale e volete diffonderlo gratuitamente tramite una piattaforma apposita come Lulu.com, Amazon.com, oppure altre meno note, dovrete iscrivervi, fornire i vostri dati e caricare il libro, oltre a sceglievi la copertina, le dimensioni e il prezzo di vendita. 

Non tutto è immediatamente comprensibile e fattibile. Siamo scrittori, non tipografici o grafici, vero?

In questo caso, consiglio i corsi gratuiti su Youtube di prima.

Tramite Amazon.com e Lulu.com ho pubblicato Una Donna vestita di Bianco, romanzo giallo-soprannaturale - e Bagliori sul Bulicame romanzo parapsicologico.

Li potrete trovare cliccando sulle copertine che vedete.

Sono edizioni del tutto dignitose e di buon impatto. E' un esempio per le vostre, giuste, aspettative.

Se avete scritto, non lasciate nel cassetto, o nel vostro computer, il lavoro svolto con tanta passione. Datevi da fare. Un lettore è un amico e soprattutto rappresenta lo scopo per il quale scriviamo: comunicare.



Nessun commento:

Posta un commento