lunedì 15 gennaio 2024

A chi serve l'ultra-capitalismo delle Elite: alle Elite. Come liberarsene?

 Come al solito, come è sempre stato, c'è una categoria che si arricchisce durante i periodi di crisi: sono quelli già ricchi. Non lo dice un piccolo scrittore emarginato come me: lo dice Oxfam, organizzazione internazionale che si occupa di proteggere la povertà. 

Secondo questa onlus, i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sopravvivono a stento. Si tratta di disuguaglianze senza precedenti tra le fasce più benestanti e quelle povere, ma non mi meraviglia. Il sistema concepito dalle Elite è evidente che produca benefici per loro stesse. Il nostro problema è sempre eguale: la stragrande maggioranza delle persone non decide: decidono una piccola concentrazione di persone e circoli sempre più allargati di collegamenti di potere. Il loro ganglio vitale è la catena di trasmissione della propaganda che fa in modo che le decisioni, per esempio declamate a Davos ogni anno, vengano assorbite dalla schiera di servi che lavora per le Elite a ogni livello, poi accuratamente eseguite. 

Arrivando fino alla condizione dei produttori di consapevolezza come gli scrittori, capite che è principale interesse dei peggiori nemici dei poveri che possano scrivere e descrivere il mondo solo i raccomandati dal medesimo sistema. Ecco perché portare al successo, se possibile mondiale, vere e proprie schifezze, libri e film inutili, e riempire le librerie di produzioni assolutamente innocue per il sistema delle Elite. 

Sfugge parzialmente a questa opera di educazione delle masse proprio la Rete, dove per esempio potete leggere un blog come questo, se solo lo conoscete. Se sapete della sua esistenza e se quindi riuscite a includerlo tra i vostri preferiti nel browser, allora tutto bene. Quando taceranno voci come questa, non esisterà nessuna alternativa al megafono dei ricchi e potenti. Non esisterà pensiero difforme, critica, alternativa neppure ideologica. Ci sarà il deserto di ogni, possibile, ambito sociale, politico, economico. 

Per questi mostriciattoli è essenziale che non rimangano neppure copie cartacee dato che gli archivi elettronici sono facilmente eliminabili. Un altro motivo collegato alla loro politica che mi esclude per sempre dalle librerie. 

Ho scritto questo post per farvi capire che quel che accade in economia dove l'unica categoria che non potrà mai arricchirsi sono i poveri, accade anche in qualunque altro ambito della società moderna, dove i veri, liberi, professionisti della letteratura non pubblicano. Qualche scrittore di regime lo vedete spuntare dai teleschermi dato che se serve, e quando serve, questi finti intellettuali cari al regime vanno a far propaganda per lo stesso regime che li coccola e li nutre. Ovviamente non vi faccio nomi, ma potete guardare voi stessi chi arriva soprattutto a parlare in emittenti cari al mainstream. 

Ne prendano atto i miei colleghi, quelli lontani dalla lente d'ingrandimento della grand editoria e quindi del regime. Il self-publishing, ovvero l'autopubblicazione nemmeno esiste, in verità, visto che la legge affida agli editori la facoltà esclusiva di poter pubblicare. Infatti, la stessa Amazon continua a sostenere di non essere un editore anche se pubblica a tutti gli effetti. Questa sottigliezza ci permette di ricordare che le somme che distribuisce potrebbero pretendere persino la partita IVA. 

In pratica, secondo il regime attuale, io dovrei aprire una partita IVA con i relativi costi, per poter cedere quasi gratis i miei romanzi. Il lavoratore autonomo occasionale non deve fare la dichiarazione dei redditi se guadagna fino a euro 4800 (non avendo altri redditi). Secondo una circolare del 2019 (la numero 9) dell'Agenzia delle Entrate, il self publishing svolto mediante organizzazioni come Amazon o Youcanprint va inquadrato nel lavoro autonomo che non configurerebbe l'obbligo di aprire la partita IVA. Può risultare utile leggere questo articolo.

Per quanto mi riguarda, ogni ragionamento è valido dato che le nostre leggi non si occupano sostanzialmente degli scrittori. Secondo me, scrivere un libro non può mai considerarsi un lavoro ma soltanto l'espressione della propria creatività. Il problema sorge quando lo metti in vendita e allora le rapaci manine del fisco potrebbero sempre raggiungerti.

Dovete capire che questa situazione diventa insostenibile. Il regime comunque ti mette le mani o gli occhi addosso e sicuramente, quando sei fastidioso o alternativo alle sue regole, prima o poi potresti avere qualche guaio di tipo fiscale. Vi sembrerebbe strano? A me, no.

Vi ho sempre detto che non ho mai potuto nemmeno pensare di presentare la dichiarazione dei redditi da quando non svolgo più lavoro dipendente e quindi vivo soltanto dei miei risparmi. Detesto sinceramente chi mi ha sempre impedito di svolgere quella che doveva e poteva costituire la mia sola attività. Per questo motivo evito di collegarmi anche solo marginalmente a circuiti di tipo commerciale, ormai. Se infatti visitate attualmente la mia pagina Amazon, l'unico titolo che trovate è la versione di Senza Cuore pubblicata da 0111 Edizioni, editore con il quale non ho alcun vincolo di tipo commerciale esistente oggi. 

La mia mentalità e la mia vita sono in rotta di collisione con qualunque tipologia di rapporto con il fisco italiano dato che il regime di questo paese è fuori dalla mia concezione di libertà individuale e collettiva. Nè m'interessa per ora, rinunciare alla cittadinanza italiana, cosa del tutto possibile tramite la sovranità individuale sempre accessibile secondo determinate operazioni.  

Il luogo chiamato Repubblic of Italy dalle istituzioni statunitensi che occupano il nostro territorio sta determinando una situazione di non vivibilità interna. Questo problema è molto peggiore di qualsiasi identificazione dell'attività svolta e degli eventuali rapporti con il fisco.  In altre parole, voglio evitare che possa essere configurata una qualunque forma di lavoro o di attività commerciale connessa con la mia creatività. Quest'ultima nasce dalle facoltà che la mia evoluzione genetica mi permette di svolgere e non permetto a nessuno di potersene appropriare e gestire per il suo vantaggio o per la sua comodità. 

Ora forse capite per quale motivo non posso e non voglio vendere al pubblico i miei romanzi. Anche la soluzione proposta da Youcanprint mi va stretta. Non vedo proprio per quale motivo quel che scrivo debba in qualche modo concorrere ai versamenti eseguiti presso le autorità fiscali italiane.

Per sopravvivere ho lavorato molti anni come dipendente e ho versato puntualmente quel che le leggi pretendevano. Il risultato è che ora vedrò una pensione all'età di 67 anni, se sopravvivo. Ed oggi sopravvivo soltanto tramite quel che ho risparmiato durante una vita intera di lavoro e lavori che non svolgo più. Il fisco si limita a vampirizzare i miei conti tramite le solite incursioni che conoscete tutti se avete un conto presso una banca. 

Se potessi sopravvivere in modo addirittura maggiormente libero, mi nutrirei soltanto tramite il frutto dei prodotti che la Terra mette a disposizione dei suoi figli.

Vedete, cari lettori, io con questi despoti non voglio aver nulla a che fare, durante la mia ultima incarnazione materiale (o almeno spero sinceramente che sia l'ultima). Dopo le disavventure che ho narrato nei miei romanzi nati da indagini dal vero, non potrei lavorare neppure volendo. Ho avuto la grande intuizione che questo momento sarebbe arrivato e quindi ho sempre messo da parte quanto mi sarebbe poi risultato necessario per poter sopravvivere in un regime ossessivo e dittatoriale come il nostro.

Ecco per quale motivo, vedrete apparire in questo blog, da luglio, il link per scaricare GRATIS le opere che riterrò opportuno regalarvi. Nessuno deve poter sfruttare la mia creatività che, del resto, il regime delle Elite stesso m' impedisce di mettere a frutto opportunamente. Per voi, solo il vantaggio di poter leggere gratis opere di qualità che non troverete mai altrove. Per me, significa poter dimostrare liberamente la mia esistenza quale scrittore, lontanissimo, quasi estraneo da chi gestisce un regime come il nostro. Questi despoti monetizzano tutto ma la mia libertà non è in vendita.



Nessun commento:

Posta un commento