mercoledì 22 marzo 2023

Il problema dell'immigrazione non è risolvibile perché non esiste

 Si continua, da sempre, a parlare del presunto problema dell'immigrazione che a parer mio,  non esiste. Trovare una soluzione a un problema inesistente è, come noto, impossibile. Non voglio dire che non sussistano drammi epocali su quest'argomento ma non può essere cpnsiderato un problema logico. 

Abbiamo due indicatori che non lasciano scampo: la storia e l'attualità. Storicamente, il problema delle migrazioni umane sulla Terra è nato dal momento in cui sono stati pensati confini umani. Sappiamo che gli unici confini naturali sono dati da barriere fisiche; monti, mari, oceani, fiumi. 

I confini umani sono confini nati da una convenzione che può comprendere più o meno stati che la definiscono reale ed esistente. Stati i cui confini sono stati validati, quando esiste un riconoscimento internazionale. I confini sono dunque convenzioni. 

Esiste poi l'attualità del diritto internazionale.

Una convenzione è anche il diritto internazionale e la Carta dei Diritti dell'Uomo. Per meglio dire: Dichiarazione Universale dei diritti umani, stipulata in sede ONU nel 1948. Possibile leggerla a questo link. Considerato uno dei documenti più validi e importanti a livello universale da gran parte dell'Umanità, dovrebbe guidare il nostro cammino e la vita di ogni comunità sotto questo cielo. 

Ebbene, l'Articolo 2 così recita:

Articolo 2 Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

L'Articolo 13 parla chiaro:

 Articolo 13 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. 2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.

Potete leggere o rileggere: movimento o residenza entro i confini di ogni Stato con la libertà di lasciare e tornare in qualsiasi paese, incluso il proprio, e tornare nel proprio paese. 

Se consideriamo la validità di questa altissima Carta, l'immigrazione e le migrazioni umane non possono costituire un problema, sono libere da ogni impedimento o coercizione. Dev'essere la legge a determinarne le modalità, ma non può impedirle.

Al di là delle mille chiacchiere di media e politicanti, i movimenti umani sulla Terra devono essere garantiti e se possibile disciplinati e protetti. Io penso che chiunque si opponga alla dichiarazione Universale dei diritti umani e compia atti contrari ai suoi principi, possa a ragione essere considerato un delinquente internazionale.   

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