domenica 25 febbraio 2024

La Costituzione come recinto per la negazione dei diritti?

 La Carta costituzionale è la prima delle leggi per definizione. Eppure la si tira da un capo all'altro, la si legge fin troppo liberamente, si interpreta e quindi diventa automaticamente un vero e proprio grimaldello per scardinare diritti più che per estenderli. 

Chiarisco un punto su chi scrive questo blog: per quanto mi riguarda, più diritti e agibilità sociali si registrano in una comunità e meglio si vive. Devo quindi annotare che proprio le definizioni moderne su quel che dice o no la Carta sono diventate la scusa per l'imposizione di molti obblighi. 

Ottimo esempio è l'interpretazione estensiva e cara al regime dell'Art. 32, un tempo letto come la prima delle garanzie del dominio individuale sul proprio corpo ed oggi spesso interpretato come l'esatto contrario: è lo Stato a poter disporre del corpo e della salute dell'individuo. Questo fatto ha poi prodotto, per due, lunghi, anni, una vera e propria dittatura sanitaria nel nostro paese, da me efficacemente ribattezzato Draghistan. 

Ora, non intendo praticare una critica letteraria di quanto contenuto nella Carta. Peraltro, oggi in perfetta sottomissione rispetto ai cosiddetti trattati internazionali. Peccato che non includa, questa rilettura e ridefinizione, l'intero comparto dell'elenco dei Diritti dell'Uomo. Intendiamoci: per diritti umani, mi basta citare il documento sui diritti della persona adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 a Parigi con la risoluzione numero 219077A. Per leggerla in Italiano, non è facilissimo trovarla ma potete cliccare QUI. 

Questo elenco di diritti e doveri è forse oggi l'elemento di maggior tutela a disposizione della gente. Rimanda, indirettamente, alle leggi nazionali e da noi la Carta è la prima di tali leggi. Avrebbe quindi perlomeno il dovere di essere chiara, esplicita e comunque rispettosa dell'elenco dei Diritti Umani. Ma così non è. 

Il già citato Art. 32 (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.) se lo interpreto io è chiarissimo. La Repubblica deve tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le cure gratuite per i poveri, e non può imporre trattamenti sanitari se non per effetto di leggi che , in nessun caso, possono violare il rispetto della persona umana. 

Ora, è evidente che il rispetto della persona umana consista nel prevedere il suo consenso ragionato e non può essere altrimenti. 

L'Italia, poi ha fatto di più. È uno dei paesi firmatari della Convenzione di Oviedo che potete leggere QUI.  Tale documento non a caso richiama proprio i Diritti dell'Uomo nel preambolo. L'Articolo 5 è ulteriormente illuminante: Capitolo II – Consenso Articolo 5 – Regola generale Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato. Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso.

 Inoltre, la Repubblica italiana ha inserito nel proprio ordinamento tale convenzione con legge numero 145 del 28/03/2001

Ebbene, come sappiamo nell'Italia-Draghistan tutto questo non è bastato a evitare l'instaurarsi si una vera e propria dittatura sanitaria basata essenzialmente sul principio che, stante una presunta e comunque dichiarata, emergenza sanitaria, lo Stato aveva il potere di imporre una vaccinazione uguale per tutti. 

Questo dramma non ha caratterizzato soltanto l'Italia-Draghistan ma anche altri paesi nel mondo e ciò a dimostrare che non bastano i diritti come tali enunciati a livello nazionale o internazionale ad evitar che tali  diritti siano dimenticati da uno o più governi in base a presunte o reali emergenze. 

Tali espedienti erano stati messi in opera già dai regimi nazionali prima della Seconda Guerra per imporre un certo andamento restrittivo alla vita pubblica come accaduto in Germania e in Italia. 

Ebbene, dato che l'esperienza diretta fa parte della vita, dei nostri ricordi e quindi deve necessariamente modificare il nostro intendimento e il nostro comportamento, la storia recente ha dimostrato che le norme in questo post citate e riassunte non sono bastate a proteggerci dall'imposizione di trattamenti sanitari definiti obbligatori.

Se da una parte questo consente evidentemente a commentatori come il sottoscritto di poter definire dittatoriale un simile atteggiamento da parte del potere costituito, dall'altra parte tutto quel che è accaduto fino a tutto il 2022 in Italia-Draghistan dovrebbe convincere tutti noi della necessità di trovare nuove e più efficaci protezioni. E questo non sta accadendo.

Pertanto, si deve ritenere che tutto quel che potrebbe apparire come la massima delle garanzie personali e collettive, dai vari regime viene stravolto, superato e reinterpretato secondo le convenienze e talvolta le evenienze. Noi possiamo motivare questi fatti con l'aggressione operata dalle Elite ai danni della gente comune ma, nel fare questo, dovremmo comunque preoccuparci di trovare le adeguate contro-misure.

Per ora, interpretazioni troppo libere e fantasiose della nostra Carta ne potremmo citare tante e purtroppo manifestate o accettate persino ai massimi livelli. Ecco quindi che diventa possibile considerare, purtroppo, la stessa Carta come un recinto utilizzato dai moderni censori per la violazione dei diritti che dovrebbe al contrario considerare e proteggere. 

Come ripeto: è già accaduto e potrebbe accadere di nuovo. In realtà noi non abbiamo protezione se non la disobbedienza personale di fronte a questi tentativi coercitivi, una resistenza di base operata come esseri umani che tutelano la propria esistenza e sopravvivenza. 

In questo paese, con forza di legge, la gente è stata sottoposta a un vero e proprio martirio se soltanto di rifiutava di sottoporsi alla vaccinazione obbligatoria. Tutto questo non potrebbe mai accadere in relazione alle convenzioni internazionali ma è bastato interpretare in un certo modo l'Art. 32 della Costituzione. Dall'esperienza vissuta non potremmo esimerci dal considerare un urgente ammodernamento della stessa Carta, cosa che neppure viene lontanamente citata nel dibattito pubblico. 

In questo modo, noi ci prepariamo soltanto ad attendere la prossima dittatura.



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