martedì 20 ottobre 2020

Le lamentele dei servi della gleba

 Da modesto scrittore, da piccolo intellettuale che ha superato il mezzo secolo di vita, non finisco di stupirmi. Questo post rischia di far infurtiare molti dato che non c'è peggior difetto di chi parla di corda in casa dell'impiccato. 

Ma devo dirvele, queste cose, perché lo so già che su questo blog trovate molto di quel che manca completamente in giornali, televisioni e siti internet. Non parliamo del cinema, la cui qualità è in picchiata drammatica e clamorosa. 

Si parla tanto dei danni che fa la raccomandazione nei posti di lavoro tradizionale, ma i guasti del puttanesimo imperante per quanto attiene al mondo artistico e letterario costituiscono un tasto molto poco battuto. Eppure anche questo fa terribili danni, eccome! 

Torniamo a noi. Sto scrivendo da mesi cercando di diffondere alcuni concetti purtroppo basilari per chiunque sia in sofferenza su questo benedetto pianeta, e in particolare, dato che scrivo in italiano, per i nostri, amati e sfigati, cittadini italiani. 

A voi mi rivolgo con grande mestizia, ricordandovi che la vostra abitudine a inchinarvi, da secoli, al potente di turno, ci sta portando verso questa cessione di diritti che si rivelerà fatale. 

Io non ho sentito tanta, ferma, indignazione quando i soliti servi di partito vi hanno riempito di tasse. Io non l'ho sentita neppure quando il Governo Monti, non eletto da nessuno, che ancora impera dato che nessuno osa fargli carico dei disastri compiuti, vi ha privato del diritto di andare in pensione da uomini sani e liberi, condannando nel contempo le giovani generazioni al ricatto della precarietà e alla disoccupazione. 

Il lavoro, per via delle dinamiche della nuova industria informatizzata, è cosa nota da tempo che debba ridursi. Senza ricambio generazionale, non esiste ricambio sociale e allora volete dirmi come fa l'economia a rinascere? Le nuove famiglie sono una fonte naturale di spesa se sostenute dal lavoro. 

Cosa serve ancora per farvi capire che dovete dare un regolare e giusto pensionamento a chi ha compiuto 60 anni e mandare dentro i posti di lavoro pubblici e privati i trentenni e i quarantenni? Cosa ancora dovete capire e vedere, brutti ignoranti?  Potete avere venticinque lauree, ma il frutto della vostra terribile ignoranza lo subisce il Paese intero.

Non ho sentito pari indignazione nememno quando si sono permessi di tassare le nostre, prime, abitazioni. Tempi dell'ICI. Roba che in Gran Bretagna furono costretti a mandare le cariche di cavalleria contro la gente infuriata. E voi, ed io, in fila a pagare come pecore matte. Perché siamo le pecore matte evocate dal sommo poeta.

Mi autodenuncio: non vi provate, e lo dico principalmente a Gentiloni, a rifare la stessa manovra, perché da me, proprietario di un modesto immobile, dove vivo, nella periferia romana, non vedrete un centesimo. Andateli a far stampare alla BCE i soldi che vi servono, invece di depredare il popolo. E lo ripeto, se dovesse servire, da non economista che sono: il debito è un'invenzione, non esiste. I soldi si creano dal nulla e sono il sangue dell'economia, anche se non ve lo insegnano nelle università dei programmi scritti dai padroni. 

Voglio essere gentile e fermarmi qui, per oggi. Ma voi, che non vi lamentate mai a ragione, piantatela con questa giaculatoria delle mascherine. Vi darebbe fastidio un bavaglio se foste pieni di catene e con un guinzaglio al collo? Vi lamentate di una zanzara quando vi corrono dietro le terga le tigri affamate dei potentati internazionali che investono nella politica interna? 

Sarà, invece, il caso di liberarvi della vostra condizione storica di servi della gleba? Scrivo anche per questo, per esempio libri come VITTIME SACRIFICABILI. Lo trovate solo su Amazon e se avete letto bene questo post, dovreste comprendere per quale motivo. Che volete farci: tra le mie tante virtù, non esiste fare il puttano. E nemmeno il leccaculo. Sono stato chiaro?

In quel libro, per esempio, dimostro per quale motivo ci trattano da schiavi (degli USA) e quindi come una colonia e non come gente libera in un paese libero. 

Andate nelle librerie e cercate qualcosa di meglio, se ci riuscite. Spetta agli intellettuali cercare di svegliare la coscienza collettiva, quando dorme sonni pesanti, sonni da ubriachi. Compito ingrato, ma qualcuno deve pur farlo. E se proprio vi da noia, potete leggere altro mentre misure peggiori di quelle che ho appena descritto si preparano per chi non è abbastanza capace o fortunato di abbandonare questo, povero, paese di schiavi.  Auguri da parte mia, comunque.

 

 Vittime Sacrificabili (Quattro passi nel Mistero Vol. 5) di [Marco Caruso]

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