venerdì 19 marzo 2021

Abbandonare il Mondo

 Uscire dal mondo o abbandonarlo, non è semplicemente morire o desiderare di farlo. Infatti, molti moribondi, desiderando così maledettamente e fortemente di restare sulla Terra a vivere la loro esistenza, qualunque sia, si fissano con l'energia residua di cui dispongono nel grembo del pianeta, dove una strana carità li accolse e li fece crescere quando erano indifesi e inconsapevoli. 

In quel momento decidono del loro stesso destino, che, infranta la matrice che li lega al corpo fisico, continua a contraddistinguere la loro storia umana anche da defunti. Infatti è questo il motivo che vede la maggior parte di quelli che muoiono restare nel piano fisico pur con un corpo che di fisico non ha nulla. 

Come sogni fatti al mattino, sono tanto vivi quanto invisibili e restano accanto ai loro cari, ai luoghi amati, alle indimenticabili passioni di un tempo. 

Accanto al nostro, esiste un mondo chiamato eterico che raccoglie le fantasie umane, rafforzate con il cemento della passione o dell'immaginazione e le edifica sulla stessa impronta del mondo fisico. Questo mondo, parallelo al fisico, è un'altra casa pronta per i defunti che non vogliono andarsene o non possono, con il tempo, neppure se volessero. 

Come ogni mondo, l'eterico li lega a sé con una forza che non li lascerà più andare ed è questo il motivo che spinge molti medium a consigliere a chi muore di abbandonare subito il piano fisico e l'eterico e cercare le colonne di luce che salgono verso l'astrale. 

Molto più facile è il percorso di chi abbandona il mondo da vivo. Infatti, rifiutando completamente le sue seduzioni, pur vivendo in un corpo che vuole nutrimento, essi si distaccano da quel che li tiene legati a questo piano. 

Innanzitutto, non si nutrono di carne, vivono liberamente di ogni cosa, senza mai provare alcun attaccamento o gelosia, tantomeno nei rapporti con gli altri, che siano amati oppure no. I sentimenti sono per loro il valore di un attimo e i pensieri come la brezza che dal mare viene a rinfrescare l'estate.

Abbandonare il mondo, restando nel mondo, serve solo a lasciarlo opportunamente e velocemente dopo la morte. Come pure è necessaria una forte volontà di non tornare mai più, se non si vuole incarnarsi dopo il soggiorno nell'astrale che purtroppo consuma il corpo di sogno inesorabilmente e lo conduce a nuova dissoluzione.  

Esattamente come la morte non può nulla contro il vero amore, specie quello che si prova per la libertà assoluta, così pure nessuna legge universale può vincere la volontà ferrea di non tornare sui propri passi.

Abbandonare il mondo, tutti e tutto, significa troncare per sempre il legame con le proprie passioni e i propri ricordi. Saranno questi, al contrario, che ci chiamerebbero indietro, in un ciclo senza fine di partenze e ritorni.

La vera catena che ci lega a questo piano è infatti la nostra volontà o il contrario di questa. Convinti come siamo che qui sia la vita, non immaginiamo e non ricordiamo che esiste un luogo dove vita e libertà sono una sola cosa. Un luogo molto lontano che abbiamo lasciato per ambizione o per paura, forse per inganno di qualcuno che voleva prendere il nostro posto e il ruolo che ci appartiene di diritto.

Brano estratto dal romanzo I RETTILI TRA NOI, inedito.  

 

 L'Oltretomba etrusco – Visioni dell'Aldilà

 

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