Ogni tanto lascio stare il mio computer ed esco nel mondo che abitiamo tutti insieme. Un mondo un tempo fatto sulle basi di un rispetto reciproco magari anche soltanto abbozzato da leggi umane imperfette ma connotato da un senso della civile convivenza frutto di tanti anni passati a civilizzare il genere umano.
Scrivere significa narrare e per narrare si deve conoscere.
Tanti anni di civilizzazione che le dittature, quando sorgono, si mettono sotto il tacco.
Voi che leggete questo blog, sapete benissimo che ho sempre propagandato la disubbidienza civile contro la dittatura sanitaria figlia di Davos e del criminoso piano vomitato dalle Elite. Come ogni volta che sorge il male, c'è anche l'occasione per maturare il nostro spirito.
Abbiamo visto tutti chi si è tolto la maschera da servo e chi ha mantenuto il viso da persona comune e normale.E non dipende dall'indossare una mascherina ma dagli atti che si compiono con o senza mascherina.
Disubbidire significa anche essere spietati con chi si piega al regime diventando un collaborazionista. Non mi fanno pena gli attori commerciali di quella economia che, per rispettare regole che schiacciano i ribelli, e che schiavizzano chi non si vuole piegare, ora piangono a loro volta le conseguenze di tale gesto.
Una persona come me non può fare quel che faceva prima non solo per le decisioni di un regime stolto ma anche per le scelte di chi ha ubbidito a queste misure diventando un collaborazionista. La Storia è piena di esempi come questo e non serve riepilogarli ora, basta non voltarsi dall'altra parte ed esporre cartelli vili e imbecilli che tra l'altro, colpiscono maggiormente chi li espone piuttosto di chi non può più entrare in quel luogo proibito non da un virus cattivo ma dalla crudeltà umana di qualche despota che si ritiene invincibile e non giudicabile.
Ogni dittatura si fonda sempre sulle maggioranze silenziose, quelle che voltano il capo dall'altra parte per non vedere il male che avanza. Il male si nutre di paura ma anche di codardia. Basta comprendere per agire diversamente e correggere il proprio cammino spirituale. Tutti noi siamo figli di terribili errori o non vagheremmo per questa valle di lacrime.
Nel mio piccolo quotidiano, evito accuratamente qualunque esercizio commerciale che esponga il fatidico e infame cartello del Green Pass. Non posso tollerare l'esclusione mia e di tanti, altri, disubbidienti per varie ragioni. Gente che non permette allo Stato, a qualsiasi stato, di manipolare il proprio corpo a piacimento.
Chi lo fa e chi si permette di agevolare queste misure scandalose, esce dalla mia quotidianità per non tornarvi mai più. Lo lascio a discutere con la sua coscienza.
Verranno tempi ancora più cupi, non è mai troppo tardi per ribellarsi contro le infamie di un regime molto stupido. Quanto serve ancora per capire questa verità? Prendetevi tutto il tempo che volete, i resistenti continueranno a lottare pacificamente e concretamente anche per voi.
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