Hanno effettuato un esperimento sociale mai tentato prima, almeno nelle dimensioni. Hanno sperimentato l'importanza della paura di un nemico invisibile e spaventoso. Hanno piegato le leggi e il diritto internazionale all'emergenza che i padri costituenti non avevano voluto inserire nella Costituzione. Hanno creato una patente digitale che includesse diritti e doveri e che costituisse l'esclusività degli aventi diritto in base a un ricatto: assumere un farmaco per continuare a studiare, vivere, lavorare.
La mostruosità di tale costrutto è stata validata da corti e tribunali, anche se esistono voci non conformi al diktat delle Elite. Costoro sanno ormai che basta obbligare le genti, in nome di un pericolo sanitario, per eliminare i diritti e massificare i doveri.
L'Italia, ora Draghistan, e gran parte del mondo un tempo libero sono stati preda di una feroce dittatura sanitaria imposta con forza di legge. Pochi, per quanto vigorosi, i ribelli a questa assurda imposizione. Non un diritto a essere curati ma un obbligo ad assumere un medicamento. Roba da despoti, da veri carcerieri.
Le conseguenti morti improvvise, le invalidità, i malori sono relativi alla follia che si permette di imporre alle masse un medesimo medicinale senza pensare che esistano allergie, intolleranze e controindicazioni varie. Ora si chiamano malori improvvisi i loro decessi. Relativizzarne la connessione con la vaccinazione di massa costretta con minacce varie e multe risulta ormai improbabile se non impossibile.
Le Elite lo sapevano e hanno vinto la loro orrenda battaglia su tutta la linea. Anche se non ci credete, anche se non lo sapevate o non volete accettarne l'idea, siamo nelle loro mani e l'unica difesa è a livello individuale.
Riassunto questo concetto in un romanzo per me storico, I RETTILI TRA NOI che nessun editore sulla Terra ha mai lontanamente pensato di pubblicare nè io credevo che potesse accadere qualcosa di simile.
Voi non potrete più leggere questo libro che io ho eliminato dalla mia pagina Amazon (nonostante l'ottimo successo in fatto di recensioni) per il motivo che non può più essere tollerato che siano le grandi concentrazioni industriali del mondo editoriale a poter scegliere chi o cosa possa essere pubblicato perché tale modalità è un'altra, gigantesca, forma di censura.
Preferisco regalare la mia opera letteraria, quando sarà il momento, piuttosto che arrendermi, o comunque tollerare, la prepotenza di questi despoti.
Non dovete pensare che l'esperimento di una gabbia sanitaria mondiale non sia ripetibile. Non possiamo dimenticare nè tollerare quanto è accaduto.
La censura è sorella della dittatura. Meglio reagire con l'ironia di un brano musicale geniale che ho l'onore di condividere in questo post.
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