Nei miei romanzi, che l'editoria di regime si guarda bene dal pubblicare, almeno per ora, si possono rilevare due tra gli argomenti principali: il diritto di scegliere e, conseguentemente, il modo per evitarne le conseguenze.
Abbiamo tutto il diritto di fare ed essere ciò che vogliamo. Esiste poi il nostro giudice interiore, collegato al pilastro universale del karma, che si incarica di creare sensi di colpa, per chi ce li ha e comunque di registrare le nostre azioni.
Pertanto è corretto pensare che dando uno schiaffo a tizio o caio, da questi prima o poi riceverò uno schiaffo. Ma questo non accadrà se, conoscendo le dinamiche della Matrice, io saprò scaricare il karma negativo.
Questa operazione non è possibile solo per uno schiaffo ma per ogni azione anche la più atroce che potremmo compiere. Gente spietata quanto potente, per esempio chi ha deciso il triste volo di Enola Gay verso l'atroce destino di Hiroshima e Nagasaki, potrebbe conoscere il modo per scaricare quell'enorme dose di karma negativo che è il risultato di tanta sofferenza inflitta.
Una volta scaricato, tornerebbero puri e leggeri come un agnellino. Tutto ciò consente ai nostri peggiori negrieri e torturatori di fare a noi e di noi quel che vogliono. Basta che sappiano come scaricare il loro karma negativo e quindi silenziare il giudice interiore.
La nostra libertà e la nostra schiavitù dipendono dalle nostre conoscenze e dalla nostra coscienza e non dal giudizio di un dio. Siamo naturalmente portati verso il bene o verso il male ma non sarà questo ad assolverci o condannarci.
Nel caso che non si sappia come manipolare le routine della Matrice, conviene il più completo equilibrio e potreste convenire che è meglio fare una carezza che dare uno schiaffo. Ma non ci salverà da nulla e da nessuno essere naturalmente portati al bene, perché al bene non sono portati i nostri carcerieri materiali e spirituali. Lor signori sanno benissimo come scaricare il karma negativo. sono maestri di crudeltà e nequizie proprio per questo motivo. Faremo bene a non dimenticarlo mai.
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