lunedì 9 settembre 2024

BAGLIORI SUL BULICAME, uno dei capitoli: come sopravvivere al Tempo

 Filosofia e Fisica se ne occupano anche oggi. Ma cosa sia il Tempo rimane un grande enigma. si tratta certamente di un tiranno feroce, in grado di manipolare costantemente le nostre vite, dall'inizio in una culla e nella fine dentro una tomba. 

Il nostro orologio biologico è connesso alle sue trame, e npn potremo sottrarci nè a lui e tanto meno ai suoi nefasti e mortali effetti. Hanno definito e cercato di calcolare la vita sul piano materiale in molti modi e con strumenti via via più raffinati e precisi. Eppure, cosa sia il Tempo, ad oggi, non l'hanno mai detto chiaramente, neppure sussurrato tra le miriadi di bugie che ci raccontano per limitare la nostra conoscenza e quindi la nostra consapevolezza. Ci limitiamo a prendere atto delle sue catene durante una vita intera, poi, semmai, portiamo i nostri ragionamenti oltre ,dove i mortali non possono sentirci.

Nelle mie opere trovate spesso, se avete  l'occasione di poterle leggere, riferimenti ai molti misteri che circondando da sempre la vita umana. Sono concetti e termini che finiranno appena il gestore di questo blog deciderà di eliminarli. So che molte migliaia di persone hanno letto questo romanzo, che parla di tempo e dimensioni, quando era un file pubblicato tramite Amazon; poi l'hanno scaricato gratis per alcuni mesi tramite il link contenuto su questo blog, non più attivo.

 Ora vi parlo, dunque, di un romanzo che non potrete leggere se non lo condivide qualcuno che l'ha già scaricato sul proprio computer. Apparentemente, si tratta solo delle decisioni di un regime editoriale, ovvero per quale motivo non distribuire nelle librerie questo romanzo. Chi le ha prese, tali decisioni, pensa di averlo fatto di persona e dopo un qualunque ragionamento magari di tipo commerciale. Voglio lasciargli questa illusione, ovvero la fantasia di contare qualcosa.

La mia vita è regolata dal Tempo e tra poco questo farà il suo corso anche per me. Non potrò aggiornare questo blog e non potrò descrivere quel che so, ho appreso da altri oppure ho incontrato sul cammino. In realtà, quel che hanno potuto leggere i pochi o molti che conoscono quest' opera, lascia certamente il tempo che trova. Le stesse persone leggeranno altre nozioni sul Tempo ed io auguro loro di apprendere con grande prontezza tutto quel che c'è da sapere per lasciare sulla Terra le catene che il Tempo utilizza da sempre per imprigionare tutti noi ai soliti ceppi. Di seguito un piccolo estratto del romanzo.

Era già sera quando ci ritrovammo, con B. a casa di G. Avevo telefonato al medico per cercare conforto. Il temporale aveva appena smesso di flagellare la città ed io avevo replicato a tre messaggi telefonici di Elisa che voleva da me la risposta che non ero stato capace di darle nel ristorante e prima di scortarla a casa.

Ero stretto in una morsa implacabile: un amore che temevo di aver perso per sempre e un amore che lottava per entrare definitivamente nella mia vita.

G. mi fissava con feroce concentrazione. Sembrava volesse scandagliare ogni più recondito nascondiglio della mia anima. Dopo un minuto, mi chiese:

- Prima che iniziamo questa riunione, ha qualcosa da dirci?

B. tossicchiò leggermente, come per mostrare un certo imbarazzo. Talvolta, la lucidità di quell’uomo mi sorprendeva, somigliando alla precognizione.

Lo fissai per rassicurarlo, mentre rispondevo che non c’era, purtroppo, nulla di nuovo.

Seguì un momento di imbarazzato silenzio. Poi G. si alzò dalla sua poltroncina.

Il mio ospite ci mostrò un curioso macchinario, fatto esteriormente da una scatola di legno rettangolare con alcune lancette e grafici per me senza significato. Un piccolo pulsante verde era posto nell’angolo destro in basso, accanto una lampadina dello stesso colore ora spenta. La scatola era stata tratta da una libreria della casa, e non era più grande di un notebook. Doveva essere molto leggera dato che G. l’aveva portata dalla libreria sulla scrivania reggendola con una sola mano.

- Questo apparecchio misura le variazioni magnetiche significative. A parte alcune spiegazioni tecniche un po’ pesanti da ascoltare, è sufficiente capire che durante le interferenze dei campi magnetici che costituiscono la realtà collettiva dove viviamo e ci orientiamo tutti noi, si vede una pesante nebbiolina verde oppure una sorta di muro fatto di nebbia dello stesso colore. In quel preciso frangente, è possibile spostarsi nello Spazio-Tempo con opportune manovre o, come purtroppo spesso accade, per motivi ed eventi indipendenti dalla nostra volontà. Le leggi fisiche che conosciamo, non esistono più, e la stessa materia cambia drammaticamente di consistenza.

...................

 - Quindi – lo interruppe B. – accade quel che si manifestò nel Philadelphia Experiment… Bene, e se l’apparecchio registra variazioni consistenti di campo magnetico, cosa accade?

Sapevo che l’Esperimento di Filadelfia sarebbe avvenuto nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Chiamato anche Progetto Arcobaleno, si dice sia stato organizzato dalla Marina USA, diretto dal prof Rinehart e con la partecipazione di scienziati del calibro di Nikola Tesla e Albert Einstein. La Marina aveva il problema di ideare una sorta di anti-radar che, funzionando al contrario, celasse la presenza delle sue navi ai sottomarini tedeschi, che ne facevano strage. Gli scienziati pensavano che applicando una forte variazione dei campi magnetici ad oggetti metallici, questi non fossero visibili agli impulsi dei radar.

Oggi la Marina USA nega che l’esperimento sia mai avvenuto ma lo scrittore Morris Ketchum Jessup fin dal 1955 propagandò motivi ed esecuzione di tale procedura. Egli affermava di sapere che gli USA praticavano applicazioni di retro-ingegneria dal ritrovamento di velivoli alieni caduti sul pianeta e disse di aver ricevuto tre lettere da un misterioso testimone che si firmava Carlos Miguel Allende il quale avrebbe ricordato articoli di giornale dell’epoca sull’Esperimento di Filadefia che lo scrittore non riuscì a ritrovare.

Secondo Allende, il 28 ottobre del 1943, la nave USS Eldridge, ormeggiata nel porto di Filadelfia, alle 17,15 sarebbe scomparsa alla vista di tutti per riapparire nel porto di Norfolk, in Virginia. Jessup non poteva, comunque confutare il racconto del suo misterioso interlocutore e non proseguì con le indagini, fintanto che due anni dopo, fu contattato egli stesso dall’Office of Naval Research di Washington a causa degli elementi contenuti in un suo libro. Di fatto, il corpo del povero Jessup fu ritrovato due anni dopo all’interno della propria automobile alla vigilia di un appuntamento nel quale avrebbe riproposto il caso di Filadelfia, fornendo altre prove.

Libri e film portarono alla conoscenza della pubblica opinione i fatti descritti, e nel 1990 Alfred Bielek confermò pubblicamente di aver partecipato all’Esperimento di Filadelfia e di essere uno dei pochi sopravvissuti. Infatti, durante l’applicazione dei campi magnetici unificati alla USS Eldridge, barca e marinai si trovarono sospesi nel tempo e Bielek stesso avrebbe vissuto nel futuro per qualche settimana, esattamente nel 2137; poi due anni nel 2749. Fu fatto rientrare nella propria epoca grazie all’azione di uno in particolare del team di scienziati che partecipavano al progetto: John Von Neumann.

Bielek è stato più volte smentito da testimoni ed ex marinai della USS Eldridge, tuttavia ha riportato quel che avrebbe visto nel futuro: un mondo dominato dal Nuovo Ordine Mondiale e sconvolto da pesanti cambiamenti climatici.  Poi una guerra che vedrà contrapposte Russia e Cina contro Usa ed Europa e finirà con la sconfitta del Nuovo Ordine Mondiale. E vide nel 2749 che l’umanità sopravvissuta sarà ospitata all’interno di città galleggianti sugli oceani con le persone che non avranno più necessità di un governo potendo comunicare istantaneamente tra loro telepaticamente e disponendo di qualunque bene necessario per vivere.

G. sorrise per l’affermazione di B. – Una volta acceso tramite il tasto che vedete, le lancette segnano una situazione standard, oppure una situazione media, come durante un forte temporale o forte variazione. Semplice, no?

- E cosa accade nel nostro mondo se esiste una forte variazione? – domandai.

B. mi fissò, serio – Possono verificarsi alcune interferenze anche drammatiche.

Era facile comprendere come la situazione ipotizzata dai due amici, potesse riguardarmi direttamente. Stavano pensando che alcune delle mie vicissitudini dipendessero da variazioni magnetiche del campo terrestre? E lo chiesi a G.

- È una possibilità. La macchina, d’altra parte, ha un range di appena due-trecento metri. Avere la sensazione di vivere situazioni perse nel passato, o nel futuro, potrebbe dipendere da variazioni come quelle accennate. Tanto per ricordare un autore a noi tutti caro, Signorelli, ebbe il primo segnale della sua medianità una volta entrato nelle grotte di Macchia Grande, lo scrive lui stesso. Può darsi che il particolare stato di quei recessi abbia stimolato opportunamente le sue facoltà pre-cognitive, permettendo di capirne le potenzialità e infine di canalizzare messaggi dal passato. Di sicuro, lo scrittore canalizzava messaggi medianici e quando tali provenienze non erano più sufficienti, organizzò anche sedute collettive con più medium.

- In effetti – confermò B. – Signorelli era certo di ricevere comunicazioni addirittura da sé stesso, provenienti da una precedente incarnazione nel passato, quando era un alto sacerdote etrusco. Chi ci dice che non fosse proprio durante un’interferenza comunque estranea al cosiddetto corso naturale delle cose, che si realizzasse la condizione atta a permettere tali messaggi dal passato?

- Quindi la medianità sarebbe, se non direttamente provocata, almeno rafforzata da variazioni magnetiche del campo terrestre? –

Questo poteva indicare che la presunta energia psichica emanata dai medium fosse in realtà presa da elementi esterni alla loro persona.

- Noi pensiamo di sì. E comunque, stiamo studiando il problema. Ma essere presenti con questa macchina durante le eventuali interferenze, è un ennesima sfida. – ammise G. – Pensate come generare una statistica probante per tutta Viterbo, potenziando appositamente questa macchina. Gli Etruschi, come Signorelli ben sapeva, svolgevano i loro riti involuti in quest’area e non per caso.  Erano consapevoli di come fosse ricca di ferro, acqua, uranio e quindi di radioattività. E sapevano bene che la loro dea si materializzava da recessi infernali che neanche loro, mastri genieri, sapevano come raggiungere per accogliere tra le sue braccia il Larthe che aveva finito di scrivere le leggi annuali. Il tutto accadeva in una luce verdastra durante le cerimonie davanti al Bulicame.


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