lunedì 24 marzo 2025

A cosa serve l'editoria di regime

 Avete potuto scaricare liberamente e gratuitamente le mie opere letterarie da questo blog. Quindi potete fare liberamente il confronto tra quel che scrivo io e la pletora di autori, perlopiù stranieri, che trovate nelle librerie ancora esistenti dove campeggia la produzione dell'editoria di regime.

Di cosa si tratta quando parlo di editoria di regime? Semplice: industriali del settore editoriale che ricevono denaro pubblico dallo stato e da sponsor privati e che offrono prodotti editoriali in realtà soltanto di contorno per quanto riguarda i loro bilanci. Molti degli autori che figurano nelle liste di questi editori,  svolgono la funzione di specchietti per le allodole, creando una falsa pletora di intellettuali che, soltanto periodicamente e a comando, vengono ospitati da programmi televisivi di pura propaganda.

Alcuni di questi autori sono pubblicati più che abbondantemente. Potete divertirvi a cercare i loro nomi nelle librerie e troverete cataste di libri posate anche sui pavimenti, ovviamente invendute. 

Tra i grandi editori, in realtà, esiste una piccola parte di scrittori validi e innovativi. Sono la scusa per una valanga di altre pubblicazioni letteralmente illeggibili. 

Facciamo il caso del giallo italiano. Alcuni autori noti hanno semmai dato alle stampa uno o due gialli di buona qualità, a fronte di una collezione complessiva di libri ridicoli. Molte di queste pubblicazioni sono diventate serie inguardabili per la televisione. L'utilizzo di attori accattivanti ha sancito il successo di serie che io mi vergognerei a scrivere e soltanto a immaginare. Purtroppo ci sarebbe da far anche esempi eclatanti con nomi storici.

In realtà, sia in editoria che nella riduzione di storie buone che poi diventano serie televisive, ci hanno abituato a una mediocrità disarmante. Il parallelismo tra la pessima editoria e le varie emittenti mediante streaming proveniente dalla Rete è impressionante. Si fatica letteralmente a trovare buoni gialli in libreria e ancor di più, buoni gialli tra le proposte delle varie televisioni. La produzione nazionale è talmente carente che voi stessi potete notare l'invadente presenza di serie create da autori di ogni parte di Europa e del mondo, India, Cina e Corea incluse. 

Quel che conta sia per l 'editoria di regime che per i produttori che vogliono ingraziarsi i vari regimi, è proporre autori miti e che non possano mai disturbare il manovratore, ovvero il potere politico.

Le Elite che controllano i governi come burattini, temono molto sia l'editoria di qualità che la cultura. Quindi devono privilegiare con i finanziamenti i dipendenti ubbidienti e quindi anche scarsamente validi purché dotati di una certa notorietà e che in qualche modo fanno presa sul pubblico, prevalentemente giovane.

Alcuni pagliacci di regime godono di contratti impressionanti e persino scandalosi per questo motivo. Non conta quel che propongono ma importa solo che siano in grado di catturare l'attenzione del pubblico, già di per sè ampiamente educato a considerare non la qualità delle proposte artistiche ma la loro rispondenza a certi input di tipo tradizionale o politico.

Pensate al padrone di un animale domestico che lo riempia di attenzioni e carezze privandolo progressivamente di acqua e cibo. Il povero animale sarà semplicemente accompagnato alla morte, magari aiutandolo con un po' di sapiente anestesia. È quanto vogliono fare con noi, lettori ignoranti e spettatori ebeti.

Letteratura e televisione non devono farci crescere ma farci instupidire velocemente affinchè restiamo schiavi e soprattutto fessi e contenti. Questo è il non plus ultra per le Elite e questo pretendono da editori e produttori. Poco importa che editoria e cinema siano alla canna del gas insieme a librerie ed edicole.

I potenti passano su tutto pur di prolungare la loro dominazione e hanno sempre più bisogno di schiavi-clienti ebeti e sorridenti. Autori come me non devono poter pubblicare solo per questi motivi e infatti, non pubblichiamo.

Le nostre storie personali non hanno importanza riguardo il deserto culturale attuale qui in Italia soprattutto. La colonia americana deve produrre ma non pensare a sufficienza e tanto meno riflettere. Ecco per quale motivo, ormai, persino la produzione letteraria d'importazione fa veramente pietà. Un tempo, dall'estero provenivano opere confortanti e preziose; oggi arriva poco e nulla.

Violenza, pornografia, splatter gratuito hanno sostituito progressivamente la vera creatività di scrittori, autori e sceneggiatori ma al potere costituito non importa nulla. Quel che è peggio lo troviamo persino negli editori medi e piccoli che non trovano di meglio che scimmiottare le politiche rivoltanti dei loro fratellini maggiori.

Aver descritto lo stanco tran tran di un'industria che sta declinando a me non fa certo sorridere se non amaramente. Io ho smesso di scrivere e sinceramente ne avevo abbastanza anche di regalare il mio lavoro in un mondo che ci fa pagare caro pane e acqua. La cultura, anche d'evasione, come nel caso di giallo e fantascienza, costa ancor di più perché il regime attuale non ve la fa neppure trovare se non nelle rivendite di libri usati e nei punti di scambio gratuiti. Potete continuare ad accontentarvi di una qualità letteraria sempre peggiore oppure lasciarli al loro destino, come ho fatto io.

Nella mia forse troppo lunga esistenza terrena continuo a constatare la loro inconsistenza ma non posso far altro che lasciargliela tutta soprattutto notando come molti dei lettori attuali si accontentano di un po' di biada invece di alta gastronomia. Anche queste sono scelte rispettabili quando sono libere. Ma siete veramente liberi di scegliere quel che volete?



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