lunedì 30 giugno 2025

Ascendere

 Il grande problema di chi vive nella trappola della Matrice consiste nel continuare a cercare di fuggire dalle limitazioni dello stato o piano materiale, pur restandoci. Manca del tutto, in questi casi, il coraggio di definire con chiarezza la propria situazione. La vita sulla Terra è una condanna a essere limitati e sofferenti ma molti di noi esitano prima di comprenderlo pienamente. 

Questo è l'unico asso nella manica dei vari parassiti che vivono esclusivamente predando i poveri umani incarnati in questa trappola. Si tratta di un concetto talmente semplice che pure grandi uomini e menti elevate hanno faticato molto per sfiorarlo soltanto con la propria consapevolezza. 

Siamo qui soltanto per fungere da cavie, da cavalieri serventi, da agenti del Nemico. Tutti  i drammi derivati da questa caduta compongono la commedia terrena: nascite drammatiche, vite dissolute e perdenti, morti ignominiose e dolorose fanno da corollario a una, sola, scelta deprimente: fu presa quando decidemmo di scendere in cantina a guardare quanta sporcizia si era annidata qui sotto. 

Insomma, per farla breve, tutti gli esploratori dell'ignoto e i vari mistici cercano sempre di elevarsi, o ascendere, dalla dimensione terrena senza mai condannarla definitivamente perchè l'ignoranza spirituale permane anche mentre si cerca di lenire i suoi effetti maligni. Forse, questo è veramente il brutto sogno di uno spirito addormentato ma vale la pena di svegliarsi, una buona volta, e tornare a vivere la vita che ci meritiamo di vivere, lontani dalle tentazioni di una caduta che ci ha fatto soltanto soffrire e desiderare di andarcene dalla maledetta Matrice. 

Non deve esistere l'esitazione di chi si perde a declamare le bellezze di una prigione che contiene le nostre, povere, sofferenze. Una volta terminato l'ingaggio che abbiamo pur firmato prima di incarnarci in questa follia, potremo liberarci per sempre della prima catena che ci hanno stretto intorno: un corpo che sa soltanto ammalarsi e invecchiare.  Leggende metropolitane parlano della necessità di portarselo nei piani sottili come fosse corazza atta ad evitare di morire a partire dal piano astrale.

Si tratta, probabilmente, di una falsa speranza perchè quei piani sottili vivono di una leggerezza vibratoria che nulla ha a che vedere con il pesante scafandro fisico.

Se dobbiamo addormentarci per permettere al cosiddetto doppio o corpo eterico di visitare il piano eterico, non si capisce per quale motivo dovremmo lavorare per evitare di morire e abbandonare la prima prigione, quella fatta di carne. Credo che la paura della morte sia stata la molla che ha permesso ai mistici che desideravano lasciare questa Terra di prepararsi un'ascensione che includesse portare a spasso per i piani sottili una specie di zombie che si era rifiutato di morire. 

Questo che chiamiamo corpo è solo uno scafandro utilizzato per immergerci negli inganni della Matrice, insomma lo abbiamo indossato per venire qua sotto e merita di essere lasciato qui sotto, secondo la mia visione. Da tempo ho abbandonato la sensazione di essere una sola persona con questo mucchio di tessuti che stanno, peraltro, cedendo alla vecchiaia.

Il nostro progetto di libertà include, in fondo alla proceduta corretta, di non avere un corpo e non di portarsi dietro le vestigia di epoche passate a pensare di abbandonare i piani precedenti.

Tutto questo ci apparirà come un grande incubo nel momento in cui ci vedrà non avere più il bisogno di identificarci in un corpo limitante e pesante come il piombo. La libertà è forse pura coscienza e pura energia che si muoverà liberamente nel mondo causale, pronta a ricordare la via da percorrere per tornare a essere puro spirito. Come e a cosa potrebbe servire un corpo per ascendere a vette puramente spirituali?

Quale detenuto uscito a riveder le stelle potrebbe mai desiderare di portarsi dietro l'umiliante insieme di catene che ne rappresentavano la schiavitù?

estratto dal romanzo ADDIO ALLA COLONIA TERRESTRE


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