martedì 24 giugno 2025

Cosa fare quando sei morto. Il problema astrale

 Abbiamo il vizio di ragionare sulla vita materiale, ma sulla morte non ci pensa nessuno o quasi. Innanzitutto non finisce un bel niente. ci sono vite da vivere mentre pensiamo di averne una sola e ci saranno da vivere anche dopo la morte del corpo fisico. Il quale finisce per consunzione. Non è uguale per tutti ma in genere si muore per malattia o vecchiaia e quindi per consunzione del simulacro fisico. 

Con il tempo ho finito per considerarlo una sorta di scafandro mediante il quale si riesce a esplorare questo mondo, tutto qui. Si rompe e quindi la nostra consapevolezza si riunisce intorno a un altro corpo di cui disponiamo, il cosiddetto corpo di sogno. Si chiama in questo modo perchè è lo stesso corpo che usiamo durante i sogni da vivi. Bene, questo corpo si ritrova in un posto differente a seconda delle nostre convinzioni e dei desideri provati in vita. 

Purtroppo, la Matrice e i suoi vincoli esistono ancora, anche dopo la morte fisica. Ma ci ritroveremo in un ambiente diverso per ciascuno. Durante il trapasso si può visualizzare il fatidico tubo di luce che sembra portarci verso l'alto. Oppure, ci si ritrova in piedi vicino al nostro corpo fisico morente o già freddo. Altri si ritrovano nel mondo eterico direttamente, e questo cambia a seconda delle nostre inclinazioni perché, è il caso di ripeterlo una volta ancora: il mondo eterico è un modo creato da noi, da tutti i viventi su questa Terra, di oggi, di ieri e di domani. Contiene le fantasie, i ricordi, le paure che abbiamo provato durante la vita e pensavamo sinceramente restassero con noi. Invece, sono state proiettate fuori di noi, fino ad aggregare un mondo intero. Non è raro ritrovarsi lì dentro dopo il decesso, in uno dei luoghi che abbiamo frequentato durante la vita, o meglio, nella sua copia eterica. 

Esistono in quel mondo  locazioni che nel mondo fisico, magari, non esistono più. Esistono anche le locazioni costruite con la nostra fantasia e in qualche modo si sono materializzati i ricordi o le fantasie ricorrenti. Per questi motivi è saggio concentrarsi sulle nostre fantasie migliori, specie durante gli ultimi anni della nostra esistenza fisica. Dobbiamo necessariamente considerare che il mondo è fatto da energie e materia, quindi energia consolidata che le consapevolezze dei viventi utilizzano come scafandro per vivere nei mondi adatti.

 Noi viviamo, quindi, nei mondi dove possiamo, naturalmente, muoverci e durante la vita sono necessariamente il fisico e l'eterico. Dopo la morte, restano da poter vivere il fisico e l'eterico, a seconda delle nostre possibilità. Per piacere, dimenticate per un istante le fandonie raccontate dalle varie religioni. Hanno lo stesso valore di tutte le altre fantasie o elucubrazioni provate durante la vita: creano figure ectoplasmiche nel mondo eterico e nulla più.

Tramite lo spiritismo e la medianità naturale, i viventi hanno spesso potuto comunicare con chi vive non più nel simulacro fisico. Potete sapere da loro stessi quel che i morti hanno raccontato se avete la pazienza e il coraggio di andarli a cercare per farvi spiegare quel che hanno saputo da chi non ha più un corpo fisico a disposizione. In quei mondi, è una bella bolgia, dovete cominciare a capirlo se volete sapere cosa fare dopo la morte.

Fondamentale sarà quindi morire serenamente e con la massima fiducia. Quel che vivremo subito dopo è relativo alle nostre credenze, più o meno, e anche alla nostra coscienza. Quel che abbiamo fatto durante la vita non ci lascerà mai. È bene ricordare che le nostre azioni ci accompagnano anche dopo la vita fisica esattamente come il karma. 

L'universo fatto da energie è spietato, non è un luogo di vacanza. per quanto ci riguarda, esiste anche quel che riguarda gli altri che saranno, come sulla Terra, i nostri compagni di viaggio anche dopo la Terra. Dobbiamo ricordare che le lotte non finiscono qui, come le condanne o le ricompense. Una serena voglia di collaborare ma anche di lottare sarà, forse, la migliore disposizione d'animo per morire.

Il corpo che avremo dopo il decesso è un corpo psichico, quindi il corpo di sogno reagisce secondo l nostri sentimenti. In pratica ci ritroveremo nel corpo che immaginiamo sia adatto per noi, nel luogo o meglio nello scenario che immaginiamo sia adatto per noi. Tre possibilità: mondo fisico, dove potremo agire tra noi ma non con i viventi, in genere. Mondo eterico, con le sue leggi. Mondo astrale basso, organizzato secondo le leggi proprie di un'altra dimensione.

La generalità delle varie scuole esoteriche racconta che per transitare direttamente nel mondo astrale dopo la morte, si debba procedere con la volontà ferrea da morti oppure provare a prepararci il viaggio da vivi. Quel che i reduci dagli stati di morte apparente raccontano come il paradiso, è in effetti l'astrale basso. Un mondo connotato da uno stato vibrazionale della materia completamente diverso dai mondi materiale ed eterico. Un luogo che per molti ha rappresentato la ricerca di un'intera collezione di esistenze perchè in quel mondo i vincoli propri della Matrice non esistono più o sono talmente lievi da non essere avvertiti come tali.

Come fare a prepararsi il viaggio verso l'astrale basso? Gli alchimisti erano certi che fosse indispensabile avvalersi della pietra filosofale. Questo fluido aveva varie facoltà: guarire tutti i mali fisici, poter trasformare il metallo in oro, e soprattutto far transitare qualunque corpo o oggetto fisco da questo mondo direttamente nel piano astrale. Quindi, provocava una trasmutazione nella materia da materiale ad astrale. Di questo fluido è piena la storia esoterica del nostro mondo. Per chi la cerca, è diventata la sostanza più importante di tutte. Nessuna ricchezza può gareggiare con le possibilità offerte da questa sostanza misteriosa che secondo la tradizione solo pochi alchimisti sono riusciti a sintetizzare nel loro laboratorio. Per esempio, il mitico conte di Saint Germaine.

Eppure, la tradizione orientale descrive un altro sistema per lasciare questo mondo direttamente con il proprio corpo, da vivi. Questo metodo, narrato come la soluzione del corpo con la spada, è stato descritto in Occidente soprattutto dallo scrittore Gustav Meyrink. Si tratta, essenzialmente, di viaggiare con il corpo astrale, fino al piano corrispondente da vivi. Durante questi viaggi, convincere uno dei maestri fabbri che si trovano in quei luoghi a forgiare una spada di ferro che pesi esattamente come il corpo fisco che abbiamo lasciato sulla Terra. Pertanto, questa tradizione racconta che il viaggiatore astrale porti sulla Terra la spada di ferro e la lasci sullo stesso letto dove giace il corpo fisico al fine di poter lasciare questa Terra e andare a soggiornare finalmente nel piano astrale basso per sempre.

Come potete facilmente capire, sia la tradizione occidentale che quella orientale prevedono che raggiungere il piano astrale da vivi sia meglio che farlo da morti. La ragione è una sola: il corpo fisico trasmutato in astrale avrebbe maggior resistenza rispetto al corpo di sogno, più fragile. Morire in astrale, purtroppo, ci farebbe reincarnare direttamente nella materia, quindi su questa Terra.

Tutto questo fa parte di una narrazione esoterica. Resta da vedere se sia vero e soprattutto se sia vero per tutti noi. Il problema aggiuntivo è che le sperienze buone per alcuni potrebbero non essere valide per tutti. Esattamente come la vita materiale non è uguale per tutti e lo sappiamo bene. 

Sto cercando di capire quel che va oltre la narrazione esoterica convenzionale. Avete, quindi, una ragione in più per seguire questo blog, forse. Non mi resta molto tempo per cercare ed anche queste pagine elettroniche non sono certo eterne. Alla fine il loro ruolo è simile a quello rivestito dai polverosi tomi contenuti negli archivi nascosti o lontani che nessuno consulta più. Come vedete, sono molti gli assi nella manica di chi vuole tenerci qui per sempre. Un despota che il proprio lavoro sa farlo molto bene.


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