giovedì 16 ottobre 2025

La ricerca della libertà nella Matrice

 Lo ripeto spesso, soprattutto per chi si lamenta. Siamo qui per nostra volontà. Abbiamo deciso di adempiere ad alcuni contratti di tipo energetico per essere qui. Qualunque sia la nostra estrazione sociale oppure la nostra condizione attuale.

La Matrice non costituisce una prigione uguale per tutti, anche perchè i detenuti devono avere la sensazione che sia per loro sfortuna o incapacità che stanno male o malissimo. Devono sempre avere presenza luminose che gli dimostrano come potrebbe essere bello vivere, come loro, proprio qui, in prigione. 

Poi esistono i reietti veri, quelli che vivono nell'inferno della Matrice, il piano più basso del carrozzone tragico legato in modo indissolubile alla Creazione. Esseri che sembra vivano solo per soffrire, come accade oggi in modo collettivo ad alcuni popoli sulla Terra oppure ad alcuni individui, gli addotti tra loro.

Oggi la loro condizione raramente viene alla ribalta perchè di alieni il mainstream non parla. Dialogando con loro ho capito molto sulla mia stessa situazione e sulle vicende che affliggono l'Umanità. E anche questi discorsi non li sentirete mai in televisione. E non li troverete stampati neppure nei scaffali delle librerie.

La televisione che resta il vero portabandiera della Matrice e ne svolge alcune funzioni essenziali. Matrice che non cambia neppure durante le vite parallele che alcuni di noi vivono, su questa e altre dimensioni meno somiglianti alla vita sulla Terra. 

Oggi mi voglio dedicare a come trovarsi e cosa fare in una nicchia confortevole, più o meno, in questa stessa prigione che opprime tanti altri. Quando ancora non siamo riusciti a trovare l'uscita da questo luogo ma dobbiamo pur fermarci un attimo a riorganizzare le idee, a rifiatare, dopo mille battaglie per ritrovare la nostra identità e, in parte, la memoria sottratta con l'incarnazione, quando hanno pensato bene di toglierci i ricordi e le esperienze fatte nella vita precedente, almeno quella che ricordavamo.

Questa attesa, che somiglia a una pausa, ci mette in grado di osservare la prigione nella quale siamo rinchiusi con maggior calma,  cercandone un pertugio che possa fare al caso nostro. La lama dei Tarocchi che rappresenta questa situazione è L'Eremita. Sì, perchè anche in tale momento c'è da capire e da imparare osservando, alla luce della sapienza interiore rappresentata dalla lanterna del personaggio che si muove con cautela alla ricerca di qualcosa. 

Sappiamo già che la Matrice ha le sue leggi, quindi invece di lamentarsi si dovrebbe imparare a manovrarle per quanto possibile, come leve nascoste nel meccanismo. Rimane un meccanismo infernale ma diventa, improvvisamente, più chiaro e passibile di qualche modifica nella sua nefasta e velenosa azione. E se siamo arrivati a questo punto, abbiamo già capito come muoversi, proprio qui, nella Matrice.

Bene ricordare che se si fermasse di colpo, la macchina chiamata Matrice, la quasi totalità di noi probabilmente morirebbe nel materiale in pochi istanti. Non siamo preparati minimamente a percepire quel che potremmo aspettarci dalla fine della galera che ci opprime da secoli, forse da millenni del tempo terrestre. La condizione minima e comune dei mortali, come descrisse mirabilmente Platone, è quella di essere un cieco dentro una caverna in penombra se non buia del tutto.

La luce della libertà non è una luce vivifica perchè somiglia a quel che ci potrebbe provocare  avvicinandosi troppo a quella lente infuocata che vediamo da Terra e che chiamiamo Sole.  Ovviamente non esiste alcuna palla di gas incendiato, quella che ci descrive la scienzah. Le nostre, presunte, nozioni su Spazio e stelle e pianeti sono definibili nel concetto di balle spaziali che rappresenta una delle sezioni di questo blog. 

Noi sappiamo poco e niente di questa Terra, di quel che esiste sopra e sotto di essa e tanto meno sappiamo quanto esiste veramente al di là di questa. Io scrivo fantascienza anche perchè è di tipo fantascientifico quel che c'è già scritto nei testi sacri di fisica astronomica. compresa la pletora di accurati descrittori di bugie che si riuniscono nelle Torri Bianche del sapere moderno. 

Piccolo suggerimento di percorso: quando pretendono di spiegarti tutto ma ti vietano di conoscere direttamente, non credergli mai. Oggi nessuno sulla Terra può volare o procedere liberamente verso Nord senza fermarsi mai. Seguire il Nord su qualunque bussola e andare avanti senza fermarsi non è tecnicamente possibile. Come non è possibile elevarsi oltre l'atmosfera terrestre, nella realtà e non nei filmati taroccati del regime.

La prigione che per noi è senza mura visibili, in realtà dei confini li presenta perfettamente evidenti e reali. Un tempo le chiamavano Colonne d'Ercole. 

Qui, dalla nicchia dove alcuni di noi sono riusciti a fermarsi per rifiatare e analizzare la situazione, si vedono distintamente e si resterà nella Matrice quel tanto che basta a chiedersi cosa diavolo cii sarà oltre quei confini. Ma l'Eremita citato nei Tarocchi illumina il terreno immediatamente davanti a lui, non i muri invisibili o meno che avrebbe più distante di qualche passo a dove si trova e intorno. Perchè intorno a lui vi sono piccoli mostri e alcune trappole da evitare assolutamente.

Riprendere le forze equivale a prepararsi allo scontro che ci attende. Per quanto sia umiliante, la comfort zone della condizione umana ci ha persino protetti. Andare là fuori senza la preparazione necessaria ci farebbe più male che restare qui dentro a marcire nei secoli a venire. E questo vale anche per dopo la dipartita dalla materia apparente, cioè dopo la morte fisica. 

Dovremmo utilizzare i momenti precedenti a quella condizione per fare la scelta esplorativa e accurata dell'Eremita. Prima di arrivare al meccanismo più grande che muove la Matrice, si deve essere in grado di utilizzarlo e per questo è necessario studiare, non esiste altro mondo o maniera. E tale situazione si compie da soli, riflettendo e comprendendo quel che c'è da comprendere, un insieme di scoperte quasi infinite ma scritte in caratteri minuscoli, lì vicino a noi e che aspettano di essere definite dalla nostra luce interiore. Quella lanterna non durerà per sempre, quindi è il momento per muoversi lentamente ma senza attendere oltre. 


Nessun commento:

Posta un commento