giovedì 9 ottobre 2025

Per quale motivo il regime si accanisce contro gli autori indipendenti

 Oggi la tecnologia aiuta gli spiriti liberi. Fino a circa 40 anni fa, nessuno poteva pubblicare o meglio divulgare i suoi testi senza passare necessariamente per un editore. La Rete ha dato l'illusione, e talvolta la certezza, di poter fare a meno di un editore. Ho sperimentato personalmente il cosiddetto self publishing con buoni apprezzamenti dal pubblico ma scarsissimi guadagni. 

Anche Amazon sa guadagnare dal lavoro di uno scrittore. proprio la prima edizione de LA TERRA INVASA DAI RETTILI, che state leggendo gratis adesso, raggiunse la quarta e la settima posizione nelle classifiche mondiali delle due categorie alle quali avevo assegnato la divulgazione di quel libro. 

Amazon stessa fa in tutto e per tutto quel che fa un editore ma nega di esserlo. A causa della sua ipocrisia, ho deciso di andar via da Amazon e quindi senza poter contare su un qualunque editore, nè reale nè dissimulato,  i miei libri devo offrirli ai lettori gratis, purtroppo soltanto in formato pdf, quindi dematerializzato.

 Fosse per me, li stamperei ma non potrei comunque venderli. Dovete sapere infatti che il regime compie due operazioni distinte per colpire la libera creatività umana. Da una parte regala finanziamenti e contributi all'editoria che ovviamente seleziona lui. Dall'altra rende la vita impossibile a chiunque volesse pubblicare in proprio tramite il fisco vampiro che ben conoscono gli imprenditori piccoli e grandi.

Nella fattispecie, uno scrittore che voglia stampare a proprie spese un libro, e apporre un solo centesimo sulla copertina per venderlo, deve aprire una partita IVA e adempiere quindi agli obblighi fiscali. In breve, la creatività umana ,che nasce esclusivamente dall'individuo, viene tassata dal nostro assurdo regime come una merce qualunque. 

Tra l'altro, il costo unitario di stampa di un volumetto che si possa considerare tale, arriverebbe a circa sette euro. Difficilmente le librerie lo accetterebbero in conto vendita e si dovrebbe utilizzare comunque un distributore per arrivare almeno ai circuiti più importanti ancora esistenti. Praticamente, per restare sul mercato, nessuno riuscirebbe a guadagnare qualcosa dalla vendita dei propri libri cartacei stampati in proprio.

Il nostro stato potrebbe tranquillamente procurarsi i soldi cui necessita per le opere pubbliche e per qualunque altro capitolo in uscita della finanza pubblica invece di predarlo ai propri cittadini. Un tempo, tramite i buoni emessi dal Tesoro, conveniva anche prestare il proprio denaro allo stato. Invece, da prima che l'Italia - Draghistan transitasse nella gabbia di matti europea, il governo Ciampi s'inventò che l'Italia doveva provvedere a racimolare il denaro che serviva allo stato sul libero mercato, acquistando il finanziamento secondo il tasso di interesse che talvolta  nasce da quella demoniaca operazione chiamata spread ( praticamente la differenza tra il mercato tedesco e quello italiano).

Quindi, mentre regala sovvenzioni ad alcuni editori, rende impossibile la libera professione di scrittore e costringe chiunque voglia proporre al pubblico la propria creatività a rivolgersi al self publishing oppure regalare il proprio lavoro come sto facendo io.  

In questo scenario, sarebbe mai possibile descrivere l'editoria attuale nazionale come libera e indipendente? Ma al di là dei conti, che non tornano mai, in questo modo si taglia fuori da qualunque distribuzione e dal mercato, quel che arriva dal libero pensiero e la creatività delle persone che vogliono scrivere. 

Tutto quel che nasce dal regime vigente in Italia-Draghistan alla lunga deperisce e si rovina. I venditori finali di questa filiera avvelenata stanno diradandosi velocemente. Anche per motivi fiscali, librerie ed edicole diventano rare. La gente sta imparando a diffidare della letteratura che arriva da soggetti finanziati dal regime stesso per ovvi motivi. come sta  imparando a disertare le urne elettorali dato che chiunque venga eletto non rende conto del proprio lavoro ai cittadini ma compie le operazioni economiche e sociali gradite alle Elite.

Lo stato dovrebbe uscire dall'economia senza entrare in concorrenza con i soggetti privati ma nemmeno cercare di spolparli mediante il fisco. Senza contare che lo stesso stato non dovrebbe mai contribuire alle fortune di una categoria di imprenditori condizionandone quindi l'attività come probabilmente accade talvolta in editoria. Per curiosità andate a informarvi su cosa dovrebbe fare un signore che voglia pubblicare in proprio come editore prima di accodarsi agli altri per chiedere il finanziamento statale come l'ossigeno per un asmatico. 

Come può uno spirito libero assoggettarsi a questo carrozzone senza senso, opprimente come una tagliola e avvelenato? Per sopravvivere mentre scrivevo, nella mia vita ho dovuto lavorare come dipendente guadagnando quasi nulla per 40 anni. Ora, da disoccupato ufficiale, mi resta qualche risparmio mentre trascorro i restanti anni a regalare il mio lavoro tramite questo blog. Questa è la vera vita da scrittore che mi costringe a vivere questo regime attuale, buono o cattivo che sia per tutti gli altri.

Considerazione finale: qualunque sia l'atteggiamento del padrone della cosa pubblica, che avvelena la cosa privata, uno scrittore deve poter scrivere liberamente o non esiste. Chiunque scriva compie un'operazione di comunicazione possibilmente diretta a chiunque abbia gli strumenti per interpretare quel testo. Tutto quel che si frappone tra scrittore e lettore è superfluo ma anche necessario alla diffusione più ampia possibile del testo.

L'insieme di leggi e consuetudini che operano come vigente in questo regime mi obbliga a divulgare i miei lavori liberamente e senza inchinarmi al regime stesso tramite questo blog che, peraltro, non so quanto potrà esistere e sussistere. 

Approfittatene adesso e scaricate per leggere tutto quel che vi propongo gratis perchè tra poco potrei non avere più nemmeno la possibilità di agire in tal senso. Sempre ammesso che possa interessarvi quel che ho da proporre.

Appuntamento a novembre con il nuovo romanzo I RETTILI TRA NOI. Da domani inizierò a descrivere questo romanzo in maniera approfondita. 


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