Non voglio correre il rischio di esagerare e tantomeno allarmare qualcuno. Eppure, se avrete l'opportunità di leggere la mia raccolta di racconti VITTIME SACRIFICABILI (attualmente in visione presso un editore romano, che tarda, tarda terribilmente a dare un parere...) di motivi per temere il futuro ne troverete parecchi.
La raccolta prende spunto dal periodo di grande emergenza sanitaria che ha caratterizzato la vita del mondo intero da gennaio in poi, nell'anno 2020. E come ogni scrittore di genere, ho provveduto a inserire le mie previsioni di quel che seguirà questo periodo di grande allarme sanitario.
E non sono previsioni rosee.
Anni fa, ho letto un articolo,su una rivista scientifica americana, che riportava le preoccupazioni di alcuni esperti mondiali riguardo l'allora quasi completata mappatura e relativa decodifica del DNA umano. Il quale, a detta di tali esperti, racchiude, in una sorta di cassaforte biologica, la chiave genetica della nostra specie.
In altri termini, questa acquisizione scientifica, a mio avviso, fa il pari con la recente indagine assegnata dal Governo all'ISTAT.
Questa procedura istituirà un database, con le specifiche genetiche dei donatori, unite al loro codice fiscale e al numero telefonico, e che rappresenta la fine non solo di ogni possibile privacy per questi donatori ma soprattutto non conoscere l'uso che ISTAT ed eventuali banche dati collegate potrebbero farne.
La scusa di una protezione di tipo sanitario o biologico, secondo me, non regge affatto. E allora, è lecito chiedersi: cui prodest?
A chi giova un'operazione del genere?
Rischiamo seriamente, nell'immediato futuro, di dover avere una sorta di patente sanitaria dove saranno riportate non solo le vaccinazioni subite ma anche le peculiarità genetiche che ci contraddistinguono e che potrebbero essere richieste per superare un colloquio di lavoro, per esempio, o per qualunque altra abilitazione?
Il quesito mi pare più che lecito e a questo dovrebbe rispondere il Governo se in Italia esistesse una vera opposizione. Decidete voi, in merito.
Per altri quesiti del genere, la mia raccolta di racconti VITTIME SACRIFICABILI, ancora inedita, potrebbe servire a una riflessione sul tema. Sempre che un editore serio e preparato voglia decidersi a offrirla tramite store on line e librerie al pubblico... Forse chiedo troppo? Forse, voi, non siete degni di leggerla? E' questo che pensano i nostri editori?
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