Non c'è nulla da fare: il novanta per cento dell'editoria italiana è proprietà di gente collegata a doppia mandata con il Sistema e quindi qualsiasi testo che possa mettere in discussione o far ragionare le persone, non si deve pubblicare e tantomeno rendere disponibile in libreria.
Il controllo dei media è una delle manie di chi governa, in realtà, il mondo. E chi controlla il mondo è generalmente legato alla classe politica dominante. Pertanto, il libero pensiero, la riflessione, l'autodeterminazione, sono i nemici dell'attuale regime. non solo io, ma miglia id altri autori validissimi, non possono accedere al circuito delle grande editoria per il semplice fatto di esser scomodi o sgraditi al regime dominante. E' inutile che vi fate problemi o rammentate i nomi che secondo voi possono essere relativi a veri pensatori, e in quanto tali, sono stati comunque pubblicati da una grande casa editrice. Questo poteva avvenire in passato e vi faccio il nome di Carlos Castaneda, un vero recordman in fatto di best sellers, oggi scomparso e che iniziò, nel nostro paese, con le pubblicazioni della Astrolabio-Ubaldini Editore.
All'estero vendeva come un ossesso, ma qui in Italia era sgradito. Solo dopo aver conseguito un successo incredibile con la casa editrice appena citata, Rizzoli si degnò di ri-pubblicarne le opere fino all'ultimo libro di Castaneda prima della morte fisica.
Nel frattempo, gli Italiani hanno potuto leggere di più e ancor di più di ogni genere di libercoli provenienti dall'Estero. anche le cose meno leggibili per non dire stucchevoli. Ma quel che disturbava il regime, no.
Dagli Anni 80 ad oggi, la situazione è peggiorata e di molto. In Italia detta legge la Mondadori, che fa quel che vuole.
La buona notizia che volevo darvi ieri è duplice: una per la gente comune e una per chi legge e chi scrive. Iniziamo da questa. Come sapete, persino le multinazionali, criticabili per quel che volete, possono offrire un profilo meno maligno di quel che mostrano i piccoli regimi interni ai vari Paesi. Per questi motivi, a qualsiasi collega suggerirei di iniziare a pubblicare tramite le varie piattaforme moderne,come Amazon.it, Lulu.com, eccetera.
Nel frattempo, come faccio io, provare a entrare o tornare nelle librerie con piccoli editori che tentano la scalata contro i colossi che monopolizzano la distribuzione e la presenza nelle librerie.
Non vi scoraggiate. Se vi rifiutano, non è perché sbagliate a scrivere. Ovviamente curare la grammatica e la sintassi è doveroso. Molti di voi saranno, tuttavia, scartati, solo perché propongono testi che possono risultare sgraditi al regime vigente. A me succede ancora oggi e sempre di più.
E arriviamo a esporre la seconda parte, della stessa, buona notizia. E' sempre relativa a BAGLIORI SUL BULICAME e vi spiego subito il motivo.
Io so che molti di voi temono la morte. In realtà, temono maggiormente la sofferenza che generalmente associamo alla morte fisica. Sappiate, allora, e tenetelo bene a mente, che la morte non esiste. Avete letto bene: non esiste.
Esistono i cadaveri che potete vedere quando la consapevolezza deve lasciare un meccanismo organico non più adatto a supportarla. Ma niente di quel che riguarda la vera essenza vitale va perduto. La consapevolezza di noi, la memoria, i sentimenti, restano tutti insieme a prolungare indefinitamente la vera vita che non può e non deve essere limitata a quel pupazzo di carne che ci siamo abituati a vedere allo specchio.
Ecco perché ho citato questo romanzo, che inizia con una ricerca letteraria sulle opere di Mario Signorelli e finisce con lo scoprire cosa sia il Tempo e che fine hanno fatto i Tirreni, oltre duemila anni or sono.
Dopo aver fondato Roma, presagito il dominio che avrebbe esteso anche ai territori appartenenti all'Etruria, i Tirreni scelsero di andare a vivere la vera vita lontano da questo mondo. Non una guerra, nessuna violenza, ma la fuga verso la libertà e la vita.
Dove andarono? Come riuscirono nel loro intento? Dovrete fare la piccola fatica, spero piacevole, di leggere il romanzo, il cui link si raggiunge cliccando sulla copertina. Furono proprio i Tirreni, come altri popoli ad oggi "misteriosamente" scomparsi, a comprendere che la morte non esiste.
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