Verità è un termine che deriva dal latino e dal greco, quindi dal sanscrito. Serve a identificare, secondo l'interpretazione corrente, il senso di accordo o coerenza con dati oggettivi, che non possono essere falsi.
Voi sapete anche che, per l'impostazione mentale ereditata dalle generazioni di cui facciamo parte, almeno in Occidente, si cerca l'interpretazione e l'applicazione di massimi sistemi adottando le definizioni ereditate dal mondo classico, ovvero dal mondo greco antico.
Anche qui, per essere sinceri, rischiamo di sbagliare perché in India e in Cina, e in gran parte dell'Oriente, ovvero, secondo stime ufficiali, nei due terzi del mondo conosciuto, non la pensano così.
Tuttavia, come sostiene molto efficacemente il buon Mauro Biglino nei suoi discorsi sulla Bibbia, facciamo finta che sia così. Siamo abilissimi a far finta che il mondo e noi stessi siano quel che alla nostra quiete morale e pace mentale, aggrada.
Invece, su queste pagine, leggete e leggerete parole di verità. La qual verità andrebbe detta, scritta ed enunciata, specie quando, da politico, giornalista, cronista, storico, scrittore, si deve declamare qualcosa o qualche persona della realtà corrente o passata.
Purtroppo, questo non accade. Le dinamiche sociali, politiche ed economiche sono irrimediabilmente compromesse dalla finzione della realtà che viene enunciata tramite libri di storia, giornali, trasmissioni televisive e siti internet. Ovvero, vien divulgata, di ciò che è in realtà, una versione riveduta e corretta a seconda degli interessi di chi la conosce, la verità, e si incarica di definirne elementi non corrispondenti al vero, da illustrare agli altri.
In pratica, se è vero che esiste una macchina che la nostra realtà forgia, nascondendo quindi ai nostri sguardi, una realtà superiore e dunque diversa da quanto appare, questa macchina chiamata Matrice, viene adeguatamente reinterpretata e debitamente tradotta ad arte per noi.
Ovvero, ciò che la Matrice emette in funzione di verità oggettiva, è stato accuratamente variato da chi detiene il potere di agire, parlare e legiferare in nome di un ente superiore, stato o dio che dir si voglia.
Secondo questa teoria, noi viviamo in un mondo doppiamente illusorio. Da una parte, l'azione che non possiamo mediare o evitare della Matrice. Dall'altra, l'azione del tutto umana di chi la versione della Matrice è andato a raccontarla in maniera difforme dai dati possibili da interpretare secondo i canoni di verità per esempio ereditati dal mondo classico.
L'urgenza che discende dalla constatazione che, generalmente, i libri di storia contengano falsi, omissioni, negazioni e correzioni mendaci di quel che effettivamente dovrebbe fare parte della nostra cronologia umana, è gravissima. Ognuno di voi può constatare facilmente, e immediatamente, che quel che è descritto nei libri di storia non coincide con quanto è perfettamente enunciato nei trattati internazionali che possiamo consultare liberamente.
Quindi, questa operazione potreste svolgerla, con un po' di organizzazione e di tempo, semplicemente utilizzando una connessione internet e un browser per leggere i risultati dei motori di ricerca. Operazione un tempo negata ai veri cercatori di verità che dovevano accontentarsi di polverosi archivi e pericolanti biblioteche, se non esclusivamente della memoria umana di fatti e persone.
Tutto questo è valido in massima parte per le cronache recenti, risalenti, più o meno, al Congresso di Vienna, nel 1815. Oltre questa data, molti documenti ufficiali non sono stati catalogati efficacemente nel grande archivio di Internet, per quel che posso saperne io.
Quindi, è necessaria anche la ricerca all'interno di documenti esistenti negli archivi statali, religiosi, nelle collezioni private, all'interno di biblioteche, e infine nei musei.
Mi viene da pensare che parte della memoria possibile è stata negata e talvolta impedita completamente, ogni volta che è stato distrutto un libro. Il pensiero corre, inevitabilmente, alla Biblioteca di Alessandria.
C'è la speranza che di quei testi, esistesse comunque una copia da qualche parte.
Gli stessi testi scritti, sono un espediente per archiviare la memoria e renderla fruibile oltre la vita di chi ricorda. Oggi, possiamo utilizzare mezzi di archiviazione alternativi e relativi alla tecnologia comunicativa di cui disponiamo. Io ho scelto la forma del romanzo, per rendere disponibile, anche dopo di me, la realtà e la verità di cui sono testimone.
Resta il fatto che il coraggio di dire la verità, non è affatto comune a tutti. Talvolta, si rischia la vita a dire la verità e qualcuno lo ha scoperto a proprie spese.
Nel momento che una verità viene enunciata collettivamente, viene disattivato qualsiasi progetto liberticida e criminale di poter impedire tale divulgazione. La verità non dev'essere sussurrata, dev'essere urlata, per essere efficace. La verità dev'essere urlata in coro, per essere definitiva.
estratto da LA TERRA INVASA DAI RETTILI romanzo inedito di Marco Caruso
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