sabato 15 agosto 2020

Vittime Sacrificabili, una raccolta senza editore

Come sapete, leggendo questo blog, uno scrittore non affermato, come me, ha sostanzialmente due strade per pubblicare le proprie opere. L'editoria tradizionale e l'auto-pubblicazione.

L'editoria tradizionale, soprattutto nel caso di Mondadori e Einaudi, è praticamente impossibile da raggiungere e non solo in quanto a validità delle singole opere. Talvolta, ci si arriva per il buon successo ottenuto tramite la pubblicazione con un editore di secondo livello (non si offendano, le case editrici definibili in questo modo è la triste realtà degli spazi nelle librerie che le varie case editrici riescono a ottenere). 

Tra questi, alcuni editori hanno ricevuto il mio file relativo alla raccolta VITTIME SACRIFICABILI. Sono passati due mesi. 

Nelle pagine dei vari siti relative all'invio dei manoscritti, anche in formato elettronico, costoro specificano che rispondono solo in caso d'interesse nell'opera proposta e se nell'arco di un periodo che va dai due ai sei mesi non si ottiene risposta, vuol dire che l'opera non è pubblicabile, almeno secondo loro. 

La domanda sorge spontanea: ma chi si credono di essere? Uno scrittore deve chiedere grazia per ottenere un parere da un editore? Voi conoscete, ormai, di me vizi e difetti perché nelle pagine di questo blog alberga la più completa sincerità.

Io, degli editori italiani,  piccoli, grandi e piccolissimi, sono arcistufo. 

Non li ho mai sopportati, ma, invecchiando, li sopporto ancor meno, se possibile.

VITTIME SACRIFICABILI è l'ultima opera che propongo a questi signori, mi prendesse un colpo secco se invio un nuovo file a chi si fregia del titolo di editore, di mia spontanea volontà.

Saranno loro  dovermi contattare se mai accetteranno di ottemperare alle mie richieste che specifico nel blog stesso, in home page. Per il resto, ognuno per la sua strada. 

Chi, tra voi, vuole seguirmi, può farlo attraverso la mia pagina Amazon:
cliccando qui.

Vedete, per me la vita è un fatto mentale ma è anche un fatto di stomaco. 

E scrivere è un elemento centrale della mia esistenza.

Faccio come mi pare, signori editori, e voi farete altrettanto. E se volete, sarete voi a stare alle mie condizioni e non il contrario. Che vi piaccia o meno.

penna-e-calamaio - Inchiostronero

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