Con la stagione fredda, si riaccendono i dibattiti sull'emergenza sanitaria e il Coronavirus è il nuovo castigamatti.
Come accaduto a marzo, ci accorgiamo improvvisamente che: le nostre città sono un serbatoio di malattie e lo erano anche prima; gli orari di scuole, uffici e fabbriche generano solo sovraffollamento e problemi di circolazione; i mezzi pubblici sono pochi e affollati; l'economia, già fragile di per sé, collassa appena si toccano i commerci al dettaglio; e soprattutto che non si possono fare tagli sulla Sanità, dato che basta un'epidemia per ricordarci che è delittuoso chiudere ospedali ed eliminare posti letto.
Costano? La vita intera ha un costo.
Purtroppo, dicevamo, prima del Covid, che la vita di oggi uccide un uomo su due con il cancro? Ora tocca a questo castigamatti invisibile e impalpabile che sta mandando in crisi un intero sistema di sviluppo. Ma arriva per ultimo a dare il colpo di grazia in una società umana che sta collassando, dato che ha vissuto di falsi miti.
Aria inquinata, acqua trattatacoem una discarica, cibo finto e destrtturato, ambienti cittadini simili a prigioni e soprattutto 45 anni di lavoro stroncherebbero persone anche più resistenti di noi.
Il virus è solo un segnale, è l'ennesimo allarme che si può sconfiggere solo con il buon senso. È arrivata l'occasione storica per cambiare modo di vivere e si deve farlo in fretta. In queste condizioni, non basteranno isolamento, quarantena e soprattutto altri veleni spacciati per farmaci a salvarci.
Nessun commento:
Posta un commento