mercoledì 25 novembre 2020

L'Arte della Guerra/1

 Da scrittore, lo sapete, considero mio compito principale, comprendere quel che accade, per poi raccontarlo, spiegarlo, divulgarlo. Qualcuno potrebbe pensarlo come un lavoro da giornalista. No, signori, cari lettori: questo è il compito di uno scrittore. 

Chi non lo sa, chi non lo esegue, non è degno di chiamarsi in questo modo, anche se ha pubblicato, pubblicato, pubblicato. Anche se ha venduto. Anche se ha lucrato sulla sua attività da finto scrittore. 

Quanti ne avete visti, quanti ne vedrete. Pochi di noi, possono fregiarsi di questo titolo e chi scrive è tra loro perché sa benissimo che senza divulgare quel che ha vissuto, non potrebbe chiamarsi scrittore. 

Il mondo è pieno di gente che vorrebbe vivere delle proprie passioni, e a buon diritto. Chi canta, chi suona, chi dipinge o scolpisce, o magari vorrebbe recitare. E chi scrive. Amazon, tanto per fare un esempio, chiama costoro Story-tellers: chi racconta storie.  

Resta da vedere quali storie e come si raccontano.  

Apparentemente, si parla di passioni e di volerle praticare, magari vivendo di queste.  Desiderio lecito per chi considera questo mondo una vera prigione, dove si sopravvive a stento e nonostante i feroci secondini. 

La vita, prigione o no, non è facile per tutti, non è un regalo fatto a fin di bene, per amore, come declamano i poeti e i preti. Nossignori: la vita è una guerra di sopravvivenza e, per pochi, pochissimi, di liberazione. 

Considerando la fortuna avuta, perché di questo si tratta, per essere arrivati all'età della ragione conservando una salute sufficiente e l'energia minima per poter comprendere, ci si ritrova in faccia al mondo, con la cultura scolastica che si è riusciti a racimolare e con un minimo capitale di partenza. Non è quanto vi sgancia il paparino, ricco o povero che sia. Il vero capitale di partenza si chiama la vera cultura che si è potuto collezionare pazientemente mentre la scuola ci riempiva la testa con un carico fatto da metà nozioni e da metà sciocchezza pura, ovvero ignobile, rivoltante bugie. 

Molte volte, avrete sentito lamentare i commentatori di turno sul fatto che la scuola non riesce a preparare al lavoro. Tradotto: dovete lavorare come schiavi per 40-50 anni, se bastano, a reperire una pensioncina da fame, quindi prima iniziate e meglio fate. Non a torto. Ho superato da tempo il mezzo secolo e vi garantisco che sono l'ombra del ragazzo che iniziò a lavorare, anni diciannove.

Sinceramente, non ce la faccio più. Mi resta la lucidità sufficiente a scrivere. Ed è questa lucidità che mi fece apprezzare testi illuminanti che la mia passione per la letteratura quasi mi costrinse a conoscere.

La scuola non sarebbe bastata a garantirmi nemmeno di poter iniziare la mia, personale, guerra contro il mondo per sopravvivere.

Credetemi: ci sono molti modi per ottenere le notizie necessarie a sopravvivere, non esiste un sistema o un metodo migliore di un altro. E allora, dovrete, semplicemente, scegliere il metodo migliore ascoltando la voce che avete dentro, e non le urla che sentite di fuori. Per me, quella voce si chiamava letteratura. 

Fin da bambino, trasecolavo davanti le biblioteche, gli scaffali pieni di libri che ad altri piccoli uomini suscitavano noia, tristezza se non chifo vero e proprio e a me, invece, garantivano il fascino proprio dei sogni. 

Libri meravigliosi, multicolori, dove le immagini fantastiche non erano rappresentate da illustrazioni o fotografie ma dai concetti, dalle nozioni e dai pensieri racchiusi in quelle pagine.

L'universo dentro un oggetto chiamato libro. Semplicemente, questo universo attirò la mia passione per sempre.

Un lettore avido e instancabile per vent'anni, diventò poi anche scrittore. O meglio, esattamente quel che vedete in questo blog. Definitelo voi cosasono diventato, per me è impossibile scindere la mia essenza dall'essenza di migliaia di scrittori prima di me.

Un giorno, un libro incredibile come gli altri, mi regalò una consapevolezza particolare, che non avevo trovato in nessun altro testo prima di quel momento.

Nel prossimo post vi parlerò di questo libro meraviglioso e per certi versi davvero inimitabile.

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