domenica 22 novembre 2020

Signori, il conformismo è servito!

 Fa molto comodo, a lor signori. Le Elite, possiamo, comodamente, anche troppo, definirle in questo modo, ringraziano e sostengono il più completo conformismo di massa attuale. Chi non si adegua, per i più svariati motivi, è un eversivo, un anarchico, un complottista, uno scemo, un ignorante.

Vale per gli obblighi imposti dalla religione, soprattutto in passato. Ci sono stati periodi, lunghi secoli, che il non conformarsi alla religione di stato, equivaleva a rischiare la vita o ad essere processati, incarcerati, torturati.

Obbligano alla fedeltà di partito o al leader di turno quei sistemi chiusi e riuniti intorno alla figura carismatica o a un'idea dominante. Nel mondo esistono molti paesi dove la diversità di opinione non è tollerata e tollerabile. Persino i blogger sono stati perseguitati come i vecchi anarchici accusati di mettere bombe ovunque. 

Il caso più noto, quello di Julian Assange è uno scandalo internazionale che viene facilmente dimenticato da tutti noi. E non dovremmo dimenticare gli altri. La verità, la diversa opinione è talvolta vista come un reato, soprattutto se si basa su notizie ed eventi che alcuni regimi vogliono mantenere segreti per forza. Scrittori che pagano con la libertà o con la vita.

Intanto,  quel che accade in ambito scientifico, come abbiamo potuto vedere a causa della pandemia Covid, rasenta il ridicolo, se non il tragico. C'è chi pretende di avere la patente statale o parastatale di potersi definire divulgatore di verità rivelata anche sulla microbiologia, che dovrebbe invece essere a prova di lavoratorio e stop. 

Accade anche in ambito comunicazione di massa. L'AGCOM, in Italia, si prende la briga, su delega politica-partitica, di stabilire chi può comunicare, e come,  e chi no. Sul sito leggiamo che corrisponde a un'autorità amministrativa indipendente di comunicazione e garanzia. Peccato, si fa per dire, che esiste una Costituzione, in Italia, che recita: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Eppure, ci si deve conformare anche alle palesi, evidenti, conclamate violazioni alla Carta. Può esistere una legge o un regolamento che sia in palese violazione di un enunciato costituzionale? Mi rispondano, se lo vogliono, esimi costituzionalisti, giudici della Consulta, benpensanti della prima e dell'ultima ora, per favore.

Ultimo e non per ultimo, almeno per il sottoscritto, è il conformismo che si pretende da chi scrive e quindi da chi legge. Raramente, questa imposizione è squarciata, come un lampo di luce taglia anche la tenebra più assoluta, quando vediamo in libreria un testo veramente interessante. 

Non troverete, per ora, i miei. Leggendo questo blog, potrete facilmente comprenderne il motivo. La grande e media editoria, ovvero chi riesce a esporre nelle librerie italiane,  manifesta troppo spesso un confomismo culturale e commerciale davvero esemplare anche se in negativo. 

Non posso concordare con Mondadori e Einaudi anche se, molto pervicacemente, soprattutto alla seconda casa editrice, continuo a inviare i miei libri in cortese visione. La loro politica editoriale rifiuta costantemente la mia produzione. Sopravviveremo entrambi, dato che non si muore per così poco.

Ammetto la mia assoluta indisponibilità al conformismo  comunicativo e culturale. Ai miei lettori, pochi o tanti che siano, posso garantire questo: scrivo quel che voglio e, negli ultimi due anni, scrivo quel che so e che vedo. Soprattutto il romanzo BAGLIORI SUL BULICAME, seguito dal recentissimo LA TERRA INVASA DAI RETTILI, comprendono fatti, eventi e situazioni probabilmente molto scomodi per il conformismo di massa. A prescindere dalla qualità della narrazione, quel che si racconta in quei due libri può risultare molto scomodo per alcuni, forse interessante per altri che non avranno comunque l'opportunità di farsi un'opinione e di esprimere un parere.

Beninteso, si sceglie la forma romanzo quando si vuole raccontare una vicenda con la più ampia facoltà e libertà di narrarla. Torneremo su questo argomento, in realtà molto delicato.

In qualche modo, voi che leggete questo blog o che vi riesce di recuperare qualche copia dei miei scritti, potete apprezzarlo o meno. Certamente sarete informati che del più bieco conforrmismo, io non faccio parte. Mi rivolta anche il solo pensiero di appartenere a una categoria che si rassegna a tutto ciò.

A chi può ancora interessare la genuinità di un piccolo e testardo scrittore?

Una domanda, per me, senza risposta.  La darete voi che ancora manifestate la pazienza di leggere questi post, e magari, in futuro, qualche pubblicazione su carta, chissà. Oppure, rassegnatevi anche voi al comodo, facile, imperante conformismo di massa che vedete, ovunque, intorno a voi. Facile, no?

 Il giudizio degli altri e le nostre scelte | Pragmatica-mente: Life  Coaching a Bologna

 

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