giovedì 7 gennaio 2021

La fiducia e il consenso informato

Prima di leggere il resto del post, consiglio di guardare questo breve video che testimonia il grado di massima confusione, e quindi di paura, che esiste sul fronte vaccinale.

Premetto di non essere un medico e di non essere un giurista. Sono uno scrittore e un cittadino che vuole conoscere la legge e rispettarla.

Al di là delle varie posizioni, in uno stato di diritto esistono le leggi. contestabili quanto volete, ma esistono. 

Si parte dalla nostra Costituzione che purtroppo dev'essere interpretata, e dall'Art. 32 (Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana..)

Esiste anche la legge 145/2001 che obbliga al consenso informato (senza informazione e senza consenso non si può procedere ad alcun trattamente sanitario verso un soggetto cosciente e consapevole).

E soprattutto, al giorno d'oggi, è importantissimo conoscere e invocare i trattati internazionali, come la Convenzione di Oviedo, firmata dall'Italia che impone a sua volta il consenso informato.

Se ascoltate pareri difformi, sono pareri personali che vanno contro queste norme, da chiunque provengano, presunti soloni e professoroni vari compresi, senza contare chi scrive su giornali e siti senza neppure prendersi la briga di spiegare quali leggi esistano. 

Nessuno, quindi, neppure con legge ordinaria, come recita la Carta, potrebbe obbligarci a un trattamento sanitario, com' è il vaccino perché la Convenzione di Oviedo parla di consenso informato obbligatorio. Le leggi o i regolamenti e tantopiù i contratti di lavoro non possono contraddire il contenuto dei trattati internazionali, lo dico soprattutto a beneficio di quei lavoratori che dovessero subire pressioni e veri e propri ricatti.

Detto questo, voglio parlarvi di alcuni casi particolarmente dolenti per chi crede nella scienza ovvero nei progressi scientifici e quindi sui pareri di medici ed esperti vari. La scienza procede negando sé stessa, questo non dovrebbero mai dimenticarlo proprio i sostenitori della supremazia scientifica.

Primo caso: utilizzo industriale e sanitario consigliato e promosso di un veleno, il DDT. 

 

In questo filmato potete vedere la propaganda fatta da un ufficiale inglese, nei confronti di indigeni africani restii ad utilizzare il DDT pr disinfestare le loro capanne. Ogni commento è superfluo. Guardando il video su Youtube potete anche tradurre in italiano la pagina. Oggi, nessuno si permetterebbe di propagandare l'uso del DDT, riconosciuto fortemente tossico. Nel 1972 è stato ufficilamente proibito negli Stati Uniti. Nerl 1978 è stato vietato in Italia dopo numerose polemiche, studi, accuse e smentite. Come al solito quando si tratta di opporre questioni sanitarie, etiche e morali all'avidità di produttori e distributori di determinate sostanze chimiche. 

Secondo caso: utilizzo di un farmaco pericoloso, almeno per le donne gravide: la Talidomite. Negli Anni 50 e 60 era in voga in tutto il mondo e si usava persino come calmante per i militari in guerra. Prodotto in forma di racemo, venne ritirato dal commercio nel 1961 dopo la diffusione in vari paesi mondiali con nomi commerciali diversi. Le donne trattate con questo farmaco davano alla luce bambini con gravi alterazioni dello sviluppo degli arti, focomelia. 

Da notare che la sperimentazione fatta sugli animali aveva superato i test. Solo nel 1962 fu introdotto l'obbligo di sperimentare i farmaci anche su animali gravidi. Soltanto dal 5 ottobre 2009 lo Stato italiano riconosce un indennizzo alle vittime di questo farmaco infettate tra il 1959 e il 1965. Oggi la Talidomite viene usata per alcune patologie e ovviamente non distribuita a donne gravide. Oggi, e non in passato. 

Ora, rispetto al consenso informato, mi preme sottilineare una nota presente sul sito del Ministero della Salute a questo link : "Non esiste nessun test in grado di predire gli effetti collaterali dei vaccini."

 A livello puramente logico, qualcuno dovrebbe spiegarmi come si possa dare un consenso informato alla somministrazione di un farmaco se non esistono test in grado di certificare se quella sostanza potrebbe dare o meno effetti collaterali. In cosa dovrebbe consistere l'informazione necessaria e sufficiente a farsi un'opinione e quindi dare o no il proprio consenso?

Ci si rende conto della portata esplosiva di un tale convincimento, ovvero che qualcuno vorrebbe, o pensa di poter imporre, su queste basi un vaccino di massa cioè a una moltitudine di persone che potrebbero, fino a prova contraria, soffrire di qualsiasi risposta eccessiva o errata o indesiderata al farmaco?

Io penso sia ora che la magistratura si faccia sentire. Dov'è la cura del buon padre di famiglia di fronte a tali provvedimenti? Vengono sempre fatti test ed esami alle persone da vaccinare anche volontariamente? Si raggiunge una minima certezza che la persona sottoposta al vaccino non ne debba soffrire le conseguenze, ovvero, basta una sperimentazione su un tot di persone per escludere casi singoli anche gravi?

Che valore ha un consenso informato dato al buio?

Esiste qualcuno in grado di rispondermi?

Medici e sanitari dicono "NO" all'obbligo vaccinale - Libera Scelta  

 

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