Premetto che questo sarà un post ironico. Una delle poche facoltà, l'autoironia, che serve a consolarci anche per quel che non ammette consolazione o salvezza; ogni tanto la esercito, invece che scrivere per davvero, almeno su questo blog.
E sto parlando della mia (eventuale) carriera da scrittore che dura da un po', ma oggi può definirsi già definitivamente scaduta, finita, terminata. Se non per mia volontà, nei fatti.
Altra premessa: non sono maschilista. Se lo sono, non me ne sono mai accorto. Le donne le adoro. Hanno una quota aggiuntiva di difficoltà, nel vivere e me ne dispiace. Non a caso, la persona che sto per citare, e so già che me ne vorrà e la qual cosa mi rattrista sinceramente, ha proprio denunciato parte di queste difficoltà, che poi sono anche reati che ha subito, oltre che vigliaccate.
Chi abusa di una donna, per qualsivoglia motivo, dovrebbe pentirsene amaramente. Siamo tutti colpevoli di un certo maschilismo di base, insito persino nelle religioni più diffuse, e ciò ha soltanto favorito un impoverimento culturale della società, tagliando fuori le donne da posti che competevano loro per capacità e merito.
Ovviamente, chiunque di noi potrebbe ricordare donne al comando di stati e nazioni che avremmo volentieri fatto a meno di conoscere in tali ruoli, ma capita anche con tantissimi uomini, non è questo il problema.
Ecco perché oggi citerò, quali esempi della mia ormai fallimentare e strafinita carriera da scrittore, un uomo e una donna che hanno pubblicato. Parità assoluta nella disgrazia, la mia.
Avrebbero potuto fare altro, dovevano e hanno già fatto altro, eppure me li ritrovo davanti, nelle librerie dove io non tornerò mai.
Da queste faccende nasce il sospetto, per essere cauti, che gli editori non pubblicano chi merita ma chi ha maggiori probabilità di vendere perché è un personaggio già noto. La qualità e gli scrittori che meriterebbero, ne soffrono entrambi.
Primo caso che desidero citare, con onore al merito di essere almeno una bella signora: Asia Argento. Brava attrice, notevolmente ben lanciata da papà e mamma, attori e registi, in televisione e nel cinema, ora in libreria con questo tomo: è una sorta di auto-biografia. Non l'ho letta ancora e mi riprometto di farlo appena possibile consapevole di non poter comunque competere con questa signora.
Ha dalla sua innegabile fascino, bellezza, bravura nel recitare, è anche più giovane di me e già pubblica con Feltrinelli. Ma dove pretendo di andare? Cosa potrei fare? Nemmeno Dante la vincerebbe questa partita, con quel naso che aveva, poi.
Voi mi direte: chi ti dice che la bella Asia non sia anche una grande scrittrice?
Il problema è esattamente questo: anche da grandissimo scrittore, sarei già spacciato. Pensate cosa potrebbe spingere Feltrinelli o altro grande editore a preferire me a questa cara e bella signora. E non si tratta solo di bellezza e grazia femminile perché passo subito al secondo caso:
Li vedete? Belli, bravi, di successo, benestanti è dir poco, e il buon Fedez, cantante stranoto, è anche scrittore. Non si butta via niente, nella vita:
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