Un noto divulgatore scientifico è finito nei guai per una sorta d' invettiva lanciata su Twitter. Io non l'avrei denunciato, avrei solo risposto per le rime.
Posso però comprendere l'estrema irritabilità di chi sta affidandosi alle vie legali perché siamo in un momento collettivo molto oscuro nella storia di questo Paese.
Una dittatura non è un atto di ironia pubblicata su un social, è molto peggio.
Dobbiamo essere molto netti su questo: ci stanno privando via via di quasi tutte le libertà costituzionali e derivanti dai diritti umani declamati dai trattati internazionali a colpi di decreto legge e di dpcm, da parte di una partitocrazia che era stata eletta dal popolo secondo promesse elettorali che avevano configurato uno schieramento contro i poteri forti.
Ci ritroviamo alla presidenza del consiglio, invece, una personalità che è pura espressione di questi poteri, non eletta da nessuno, con la stragrande maggioranza dei veri eletti in parlamento che la sostiene. Questo basterebbe a gettare un manto veramente oscuro e negativo sull'intera vicenda istituzionale italiana.
Se poi consideriamo che questo governo, veramente di marca tecnica, sta provvedendo a privarci di ogni agibilità sociale con l'istituzione di patenti che sanno di confinamento e di segregazione per milioni di cittadini che liberamente e coscienziosamente scelgono di non vaccinarsi, allora la faccenda assume un significato di vera dittatura.
Non si spiega come mai altrimenti, tante persone siano scese in piazza durante la giornata di ieri e in ogni parte d'italia. Non hanno chiesto autorizzazioni e non hanno ubbidito al richiamo di partiti o sindacati: la difesa della democrazia e della Costituzione non ha bispogno di ulteriori motivazioni.
Stiamo assistendo infatti alla dichiarazione di intenti peggiore che io abbia storicamente sentito dai tempi maledetti del Nazismo. Si pretende che un preparato da parte di aziende che è stato autorizzato in via provvisoria a causa della presunta emergenza, sia inoculato senza possibilità di opporsi dato che in mancanza di questo requisito viene negato il lavoro ad alcune categorie professionali e viene limitata fortemente la possibilità di circolare alla generalità degli italiani.
Non entro nel novero delle polemiche di chi sia deceduto a causa di questo preparato chiamato vaccino o abbia contratto malattie come la miocardite acuta.
Il solo fatto che un governo e un comitato scientifico possano decidere cosa deve inocularsi un'intera comunità è un assurdo totalmente assente sia dalla nostra Costituzione che dai numerosi trattati internazionali che ho più volte citato nei post precedenti. La stessa Unione Europa si dimentica, nel citare il Green Pass, dell'Art. 3 della Carta dei diritti Fondamentali della UE. O magari non si è neppure accorta di quel che sta combinando il governo italiano.
Ritengo tuttavia che l'evento più grave sia constatare che diversi milioni di cittadini stiano seguendo pedissequamente le indicazioni di questa dittatura sanitaria e addirittura la stiano sostenendo con le parole e l'opera.
Vero è che la paura inoculata nelle menti con la ripetizione continua del pericolo pandemico possa aver causato un cortocircuito nelle menti di molti dimenticando un elemento fondamentale: se nella nostra Carta i padri costituenti hanno esplicitamente escluso la possibilità di evocare un'emergenza nazionale, è stato proprio per evitare situazioni dittatoriali che si erano dimostrate la miccia per l'esplosione dei tremendi regimi in Germania e in Italia.
Tutto questo non ha evitato che un virus trasformasse un Paese che si credeva democratico in un regime dove si stanno escludendo vari milioni di persone da libertà di base a forza di decreti quando per legge la reclusione di un individuo dev'essere decisa da una sentenza di magistratura.
A noi non resta che dimostrare la nostra massima opposizione a questo regime, non possiamo far altro. Certe sentenze mi hanno lasciato di stucco e fatto pensare che, essenzialmente, la magistratura nel suo complesso non sia in grado di opporsi a questa deriva.
Il Nuovo Ordine Mondiale fa sì che questi problemi siano comuni a vari territori mondiali appunto. Un'aggravante e non certo una consolazione.
Reagire non è un opzione ma un diritto oltre che un obbligo. Da scrittore, utilizzo la mia capacità per descrivere quanto stia accadendo.
Il mio nuovo romanzo sta per uscire, seguite la mia pagina anche se pensate che un'opera letteraria possa contribuire a lenire i guasti di un regime come questo. Ci resta la fantascienza, infatti, per descrivere mondi immaginari ma anche per raccontare vicende che pensavamo essere impossibili.
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