sabato 23 ottobre 2021

TRIESTE chiama, l'ITALIA deve rispondere.

 Nel nostro tempo abbiamo visto la politica piegarsi ai diktat di potentati mondialisti terribili che hanno imposto un'agenda, chiamata 2030, fatta di coercizione e restrizione delle libertà fondamentali. 

La magistratura ha piegato il capo davanti a questo diktat e con la scusa di una pandemia sanitaria sta pacificamente accettando che l'intera Costituzione sia annichilita e persino i trattati internazionali vengano dimenticati.

L'esercito ha forse dimenticato che deve servire la Costuzione e non chi la sta violentando con provvedimenti autoritari. 

In questo quadro e durante situazioni simili, la Storia insegna che solo il popolo può ribaltare la situazione. Quel che sta accadendo in Italia e soprattutto a Trieste, merità le nostre speranze. QUI potete sentire l'appello di Puzzer e di tanta, brava, gente che non accetta questo regime sanitario.

Ora il delegato del governo dittatoriale in auge ha ascoltato l'ultimatum del popolo, espresso dai delegati di una delle tante piazze italiane. Un ultimatum fatto da una ragionevolezza assolutamente condivisibile.

Da scrittore non posso che associarmi: nessuno può essere costretto a un trattamento sanitario (vaccini e tamponi sono trattamenti sanitari) senza il consenso informato. Questo dicono i trattati internazionali e questo dice una lettura corretta dell'Art. 32 della Carta. Senza se e senza ma. 

Il cosiddetto Green Pass deve cessare di esistere almeno nella perfida e scriteriata lettura che ne fa il governo italiano.

Non possiamo né vogliamo accettare una patente statale per poter fare esattamente quanto facevamo prima. Trattasi di controllo centralizzato delle nostre vite, affidato a centrali informatiche, che il potere costituito non deve neppure permettersi d' immaginare.

Questi despoti non devono vincere a nessun costo. Libertà e democrazia sono spesso una parola sola e noi non possiamo arretrare d'un passo dal concedere anche alle minoranze il diritto di esistere. 

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