Ho dovuto compiere un breve viaggio nel passato, in un periodo nel quale, alcuni secoli prima degli eventi narrati nella Genesi, un signore, la cui famiglia era già stata ibridata tramite contatti con gli Elohim, scrisse alcuni libri arrivati fino a noi, non sappiamo bene in quale forma, con quali aggiunte o limature e comunque grazie alla religione nascente all'interno dell'Impero Romano, il Cristianesimo, perfettamente comprensibili anche oggi.
A chi sostiene che i libri di Enoch non siano stati scritti da lui, io non posso che opporre soltanto un interrogativo completo e assoluto. Nessuno di noi sa con certezza chi, quando e perché ha scritto il contenuto dell'intero Vecchio Testamento, compresi i testi definiti apocrifi e quindi non inseriti ufficialmente né nella tradizione ebraica e tantomeno in quella cristiana.
Quindi, si analizza il contenuto di questi testi, non certo la loro provenienza perché sarebbe impossibile non solo una datazione ma anche sapere con certezza chi li ha scritti e se siano stati modificati in seguito e per quante volte.
Sappiamo soltanto che all'interno di località come Qumran, questi libri siano stati conservati, quindi, ritenuti di grande importanza, dagli Esseni. I reperti di Qumran sono stati datati in vari modi.
L'insieme di nozioni contenute nei Libri di Enoch sono talmente preziose che i moderni censori, ovvero chi ha veramente diretto l'azione della Chiesa cattolica, non li ha voluti inserire all'interno dei testi definiti sacri, ovvero la Bibbia che abbiamo nelle case almeno dal IV Sec.d.C. in poi. La Bibbia, però, come già spiegato, contiene il riconoscimento dovuto a Enoch, il loro autore.
Questo personaggio, citato nei testi considerati a pieno titolo nella Bibbia, però, non è più attendibile quale autore dei libri illustrati nei post precedenti. Come ve lo spiegate?
Per me, la situazione è molto chiara: Enoch, padre di Matusalemme, quindi presente nella genealogia di Abramo, è troppo ingombrante per la stessa Chiesa che dovrebbe spiegare le descrizioni fatte nei suoi Libri ai fedeli. L'Interferenza aliena, in realtà, è perfettamente tangibile anche nel Vecchio Testamento, e davvero evidente, a leggerlo con attenzione. Nei Libri di Enoch, tuttavia, l'intera opera parla soltanto della più completa, invadente e totale interferenza aliena sulle popolazioni antidiluviane.
Biglino è l'importantissimo autore, in Italia e non solo, di una sana rilettura della Bibbia. Il suo contenuto, al di là da chi e quando sia stato scritto, è ora ben comprensibile dalle masse.
Secondo gli studi compiuti da Milik, analizzando i frammenti ritrovati a Qumran, una datazione paleografica farebbe pensare a una possibile origine dei Libri in un periodo che risale almeno al III^ Sec. a.C.
Il sunto sarebbe molto semplice. In un dato periodo della cronologia umana, una tribù tra le tante, tra quelle esistenti tra i popoli antidiluviani fu completamente costretta a servire un gruppo di militari chiamati Elohim/Angeli/Vigilanti provenienti da un Altrove descritto in vari modi, soprattutto nei termini di un portale dimensionale, e al comando di un'entità denominata Il Signore.
Abbiamo visto come in altre culture, lontanissime dai territori abitati dalle tribù patriarcali, per esempio, in Egitto e in Mesopotamia, gli stessi accadimenti sono narrati dalle tradizioni delle popolazioni del luogo con modalità molto diverse.
Enoch stesso dice che il suo libro è stato scritto prima del Diluvio ma il luogo preciso, ammesso che dal Diluvio non sia stato traformato o addirittura coperto dalle acque, non è chiaro. Essendo Enoch il bisnonno di Noè, questo luogo potrebbe essere anche molto lontano dal punto dove l'Arca si arenò, dopo il Diluvio che potrebbe aver interessato non l'intero mondo allora esistente ma una zona molto più circoscritta in una qualunque locazione del cosiddetto Medio Oriente o forse ancora più a Sud.
Se la storia della famiglia di Noè si compie a bordo di una barca, che quindi costituisce la sua salvezza, c'è da chiedersi dove siano finiti i loro tutori extraterrestri ovvero come mai abbiano assistito senza battere ciglio alla devastazione più completa di una larga parte del loro stesso dominio terrestre.
Tale evento potrebbe risalire a un maremoto devastante forse causato da un'azione bellica dei nemici di questi tutori alieni e non, come ipotizzato finora, per colpa di un tragico incidente climatico.
La stessa fine di Atlantide, precedente il diluvio, è senza dubbio orginata da un evento bellico terribile che è riuscito a far sprofondare in mare un intero continente.
Questa idea, ripetuta da alcuni addotti che ho potuto ascoltare, durante gli eventi raccontati in LA TERRA INVASA DAI RETTILI, e il secondo romanzo I RETTILI TRA NOI, mi tormenta dal momento in cui mi è stata esposta.
Secondo gli addotti, che hanno ripetuto solo le storie da loro ascoltate durante il rapimento operato da elementi appartenenti a razze extraterrestri, l'azione bellica tra diverse razze aliene ha causato sulla colonia terrestre disastri epocali esattamente come sono riportati nei testi più antichi.
Chi avvisò Noè dell'urgenza di salvarsi, mediante la costruzione di una barca, chiamata Arca, sapeva bene cosa sarebbe accaduto a causa della guerra in corso. Una guerra che aveva mietuto vittime ovviamente anche tra i terrestri che erano al servizio dei loro padroni alieni in varie parti del mondo e non solo tra gli Israeliti.
Queste e altre nozioni, troppo scottanti per un'organizzazione teologica umana, dovevano essere celate alle genti, che potevano essere debitamente indottrinate, senza però spiegare loro la provenienza di tale indottrinamento. La religione è servita a questo scopo.
Quindi, non c'era ragione di inserire nei testi definiti sacri, i Libri di Enoch, troppo espliciti nel descrivere gli antichi padroni dell'Umanità. Padroni che ancora oggi pretendono di governare a bacchetta la colonia Terra mentre continuano lottare tra di loro.
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