Ma guarda un po', mi viene da dire. A questa pagina, potete leggere il mio nome: il motivo è semplice: sono elencati gli autori che abbiano pubblicato almeno un titolo nella categoria autori del terrore e del mistero, tratta da un'altra lista pubblicata dalla Newton e Compton nell'ottobre 1995.
Il mio nome, tuttavia, non presenta un link a una pagina personale. Potete immaginare come questo problema non mi consenta di dormire la notte.
Scherzo e non ci sarebbe bisogno di chiarire che tanto, ormai, qualunque atto relativo alla mia attività letteraria, anche il più prestigioso, è totalmente privo di senso pratico.
La vita di uno scrittore si dovrebbe svolgere in giovane età, ed io avendo superato da tempo la cinquantina, non è che di vita ne abbia molta.
Essere ricordato come uno scrittore da Wikipedia, vicino a nomi come Ray Bradbury, Arthur Conan Doyle e altri meno conosciuti, può far piacere oppure continuare a dare un senso di grande limitatezza.
Al contrario di questi mostri del passato, io ancora non posso entrare in una libreria con le mie opere perché la grande editoria nostrana di me e di tanti altri, ottimi, scrittori poco conosciuti, se ne fotte allegramente.
Questo, per me, non è assolutamente un problema perché grazie a due blog: il presente e il blog gemello: marco.caruso.myblog.it, io raggiungo i miei lettori che potrebbero, volendo, fissare tra i preferiti la mia pagina Amazon.
E ciò mi permette di pubblicare, non guadagnando praticamente nulla da quel che scrivo. Il motivo? Semplice: nessun editore e nessun produtore di cinema o televisione è interessato ai miei lavori.
Strano? Forse, dato che sono persino su Wikipedia e la mia pagina Amazon ha distribuito migliaia di file con i miei lavori.
Vedete, e questo dovrebbe contraddistinguere una tra le certezze di tanti, giovani e volenterosi colleghi, senza un angelo custode di un certo calibro, non si va da nessuna parte, soprattutto in Italia.
L'Italia, colonia statunitense fin da Cassibile, segue certe regole di mercato molto severe e stringenti. E stringono talmente che senza un potente angelo custode non si pubblica. Stop.
Nelle librerie trovate, del resto, chiunque: attrici, attori, critici, pittori, presentatori, soubrette, politici e, occasionalmente, alcuni autori simpatici al sistema in varia percentuale. Giudicate come volete i loro scritti; io stesso, talvolta, ne ho acquistato qualche copia dato che per scrivere, certamente, si deve leggere.
Oggi, acquisto soltanto copie cartacee di libri usati. Soprattutto testi antichi che risulta difficile reperire in qualsiasi modo.
Devo dire anche che la mia, personale, soddisfazione nel poter distribuire quasi gratis (ogni mia opera su Amazon costa solo 99 centesimi) romanzi e raccolte di racconti professionali, cresce con il tempo. In certi ambienti, non troppi per carità, il mio nome è conosciuto. Dovrei dire che è conosciuto per non farne parte.
Avendo dovuto sbarcare il lunario con vari lavori che con la letteratura non avevano nulla a che fare, per oltre 40 anni, non ho tuttavia ancora diritto a pensione (grazie alle gentili cure del Governo Monti e in particolare della delicata Professoressa Fornero) perché non ho l'età. Come cantava, durante la mia prima infanzia, la dolce Gigliola Cinquetti, in Italia, prima dei 67 anni, una pensione non la puoi vedere.
Sopravvivo grazie ai miei risparmi, non derivanti da lavori letterari, quindi, sono uno scrittore che vive grazie a lavori del tutto diversi e molto lontani da un qualsiasi elaborato scritto. Oggi, quindi, posso dedicarmi completamente alla lettaratura grazie a quanto ho messo da parte durante 40 anni di lavoro ma non godere di una pensione derivata dai contributi versati.
SE sopravvivo altri nove anni, potrò fare domanda all'INPS e sarò, ufficialmente, uno scrittore pensionato.
Potreste cogliere l'ironia di queste mie parole, ma non sarebbe sufficiente.
Non posso non confessarvi il mio grande, totale, smodato e crescente disprezzo per l'editoria italiana che conta. Non sarei sincero con i miei lettori se non vi dimostrassi la mia completa estraneità ai suoi riti e alle sue manifestazioni.
Occasionalmente, continuo a partecipare a premi minori, quindi a contribuire con racconti al lavoro di piccoli editori volenterosi e che nulla hanno a che spartire con chi domina il mercato editoriale attuale.
Vedete, i grandi editori hanno deciso al negativo la mia esistenza, e devo dar loro questo riconoscimento. Beninteso, avevano tutto il diritto di farlo e infatti, hanno potuto sancire la mia perenne esclusione da una libreria, da qualsiasi libreria, tranne la mia opera d'esordio, La Notte Comune, nel 1998.
Credo che si siano messi di grande impegno a ignorarmi completamente e non posso che ringraziarli di questo, loro, intento. Ci sono nomi nelle librerie che mi fanno rabbrividire, ve lo posso giurare.
Sì, questo è il punto focale che riunisce la mia esclusione dal loro mondo, ovvero dall'ambiente dell'editoria che conta. Sono fatto di altra pasta, io, con lor signori non mi ci trovo e infatti non ci sono.
Io mi trovo bene con voi, cari lettori, che potrete continuare a spizzicare testi digitali al costo di un buon caffè e senza dovervi scomodare per andare in una libreria e spendere venti volte tanto a causa dei costi quasi ridicoli che gravano su una copia stampata e distribuita nei punti vendita.
La mia parabola umana avrà un senso compiuto se continuerò a comunicare con voi senza la mediazione di un editore, a parte le poche opere pubblicate su volume cartaceo che posso ricordare.
Leggendo questo blog, potreste anche ragionare che non tutti, pur sapendo scrivere, possono vivere di tale attività. Questo è un elemento che attiene alle decisioni politiche imposte a un popolo. Non esiste, nel nostro paese, una posizione pensionistica in qualità di scrittore, di conseguenza.
Qualcuno ha deciso che di letteratura non sia possibile vivere, se non sei particolarmente gradito al Sistema. Mi adeguo e almeno ho l'occasione per continuare a mettere in risalto le crepe e le assurdità del Sistema stesso.
Mi sto scagliando contro il draghismo e le follie di questa dittatura sanitaria forse perché con questi tipi non ho veramente nulla da spartire. Potete guardare chi abbiamo contro, noi resistenti, e capirete quel che in questo articolo non potrei neanche scrivere.
Vi garantisco che stare da questa parte, è un vero onore. La libertà non può restare un concetto scritto in un libro, una specie di sogno interrotto da un'alba dedicata a costruirsi i pasti quotidiani con l'eventualità di rischiare anche la propria vita. In tal caso, quando accade il peggio che un lavoratore possa immaginare, le chiamano morti bianche.
Un'altra vita è possibile e certamente migliore. Mi resta il tempo per descriverla nei miei romanzi, se vi va di leggere. Ricordate: solo su questa pagina.
Grazie.
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