Quattro anni vissuti al limite

 Finito di scrivere l'INGANNO DEL DRAGO, che potete trovare esclusivamente sulla mia pagina Amazon, ho deciso di interrompere la mia attività di scrittore. 

Quattro anni trascorsi a investigare i misteri più incredibili che essere umano possa immaginare mi hanno sfibrato in ogni senso. Soprattutto il contatto con gli addotti, persone davvero sole che cercano l'anonimato per cercare di sfuggire ai loro rapitori, esseri alieni senza scrupoli e senza nessuno che faccia giustizia dei loro scempi.

L'eco dell'investigazione effettuata sul campo ancora mi perseguita, dato che le persone che ho conosciuto durante quel periodo agiscono e spesso mi contattano. Soltanto B., l'addotto più felice che abbia mai conosciuto, vive su un altro piano, ovvero mentre viaggia sulla nave dei suoi benefattori, alieni positivi che in pratica l'hanno istruito ed allevato nella consapevolezza di un'altra, possibile vita.

Il romanzo dove parlo di lui più compiutamente è LA TERRA INVASA DAI RETTILI, dove racconto la sua incredibile vicissitudine. Inizialmente, pensavo di limitarmi a questo libro, ma la scomparsa di Carlo, un mio vecchio amico inserito nel Gruppo Alfa, mi ha costretto a cercarlo durante gli anni della pandemia, così come è stata orchestrata dalle Elite. La cronaca di quella ricerca è riportata nel romanzo I RETTILI TRA NOI.

Gli eventi dell'ultimo anno solare, invece, li descrivo nell'INGANNO DEL DRAGO, uscito da pochi giorni sempre su Amazon. Si tratta di opere che resteranno nella cronaca dell'insieme di scritti che fa parte della Teoria degli Antichi Astronauti. Leggendo le recensioni su Amazon ho ricavato questa definizione. 

Qualcuno di voi ritiene si tratti di manualista ufologica, più che di narrativa. A me va bene tutto dato che ho dovuto rivestire con le parole e i ritmi di una narrazione romanzata quel che vedevo, sentivo nella necessità di comprendere. Scrivere mi ha aiutato anche a riflettere e a rivestire di logica quanto esulava da qualunque, possibile, razionalità.

La gente ha mille problemi, proprio in un Paese che potrebbe vivere felicemente, ed è invece assillato da un'invasore militare  che ha letteralmente costellato di basi la penisola; senza contare la dominazione economica effettuate tramite l'Unione Europea e soprattutto i molti traditori all'interno della nostra gente che amerebbero veder sparire persino i confini dello Stato, per come ancora li possiamo vedere sulle carte geografiche.

Nei miei romanzi ho anche provato a dare il senso del mio sconcerto nel notare l'assenza di qualsiasi logica tanto nella cronologia ufficiale storica che permane nelle università quanto all'impostazione sociale che viene riconosciuta al nostro mondo e al modo di vivere. 

L'unica realtà vera e pregnante è la natura della Matrice che impone i ritmi e gli usi alla nostra prigione sensoriale.

Nei miei libri ho anche parlato del mondo eterico, accessibile tramite la frequentazione onirica, e, apparentemente, l'unica, vera, forma di libertà che ci si offre. La gente non capisce che chiudendo gli occhi per dormire, non fa altro che morire ogni notte. Infatti, la morte fisica ci porterà a vivere,  più che altro, nell'eterico molte volte sognato da vivi. 

Si dovrebbe avere, invece che la paura di una fase di passaggio che è la morte fisica, terrore di vivere una vita inutile e cieca. Questo è il senso ultimo dei miei romanzi e in questo modo termina L'INGANNO DEL DRAGO. 

Purtroppo, la letteratura non mi offre alcun compenso economico e quindi nessuna possibilità di vivere scrivendo. La cultura ha un senso, nel mondo mercantilistico che viviamo, soltanto se procura denaro, cosa che assolutamente non si associa alla mia attività di scrittore.

Quel che mi resta di tante avventure trascorse in questi anni è una salute sempre più precaria e l'urgenza di dover comunque sopravvivere. B. ha invece optato per lasciare questa Terra prima di morire se è vero che partire è un po' morire.  Nei momenti di solitudine mi piace pensarlo a bordo della nave dei suoi benefattori che da un punto imprecisato dello Spazio - Tempo, fissa noi che ancora cerchiamo di dare un senso compiuto a questa Terra.