Ho voluto inserire uno dei
testi maggiormente criptici di un grande gruppo musicale del passato per
ricordare che siamo tutti, irrimediabilmente, schiavi del tempo. Il successo di
cui hanno goduto band musicali, cantanti, attori, registi e persino politici è
legato al periodo storico e a quanti hanno animato quel periodo.
Di loro, restano le ceneri o i
fantasmi legati al ricordo delle loro opere.
Per chi li ha conosciuti, quei
fantasmi rimangono nella coscienza a battere il tempo che si sta consumando, né
più né meno di antichi orologi validi solo per chi li guarda e li utilizza.
Questo è uno dei trucchi che utilizza la Matrice per costringere gli organismi
a invecchiare.
I nostri archivi sono
testimoni del tempo che scorre e servono a ricordarci che andiamo verso la
morte. Esattamente come è accaduto alle celebrità passate.
Il loro, invidiabile, grande,
successo non li ha preservati dall’obsolescenza.
Rimane soltanto, come una
lapide persa nella polvere dei secoli, il clamore che suscitarono ai viventi in
quella, loro, storia.
Ne sono cosciente oggi, mentre
scrivo queste righe, che saranno lette da sempre meno persone man mano che la
vita in me si affievolisce e va verso la consunzione. Quando non sarò più in
grado di utilizzare un corpo adatto a battere sui tasti di un computer e forse
non esisteranno neanche i server che ospitano i miei romanzi, la mia opera
sparirà insieme alla memoria di chi ha letto queste righe.
Segno che scrivere è
operazione vitale utile soprattutto per me, più che per voi. Vale anche per gli
altri, e quelli di maggior successo durante la loro parabola professionale e
artistica.
Mentre crescevo, le canzoni di
David Bowie, su tutti, sono state una colonna sonora continua, fino alla sua
morte. Indubbiamente, le porterò con me, perché la mia memoria, legata al mondo
onirico, sopravvivrà più dell’ altra, legata al mondo fisico.
Non credo che al buon David
Bowie questo fatto possa portare un qualunque beneficio. Pensate che a me,
infimo artigiano della parola che non dovrebbe neppure fregiarsi del titolo di
scrittore, a ben vedere, possa servire a qualcosa che viene negato a uno di voi
piuttosto che moltitudini di lettori che leggono queste righe e soprattutto che
le possano ricordare?
Sono serviti a qualcosa i
libri scritti da altri, celebri, scrittori, loro sì, appartenenti alla corrente
della Teoria degli Antichi Astronauti?
La maggior parte degli umani
si nutre ancora di vere scemenze, insieme alla carne di cadaveri in
putrefazione. Si comportano come corvi, talvolta come sciacalli, che conoscono
solo il ciclo alimentare. Come batteri primordiali, hanno soltanto bisogno di
un substrato da elaborare per trarne calorie utili al loro sostentamento e rilasciare
infine humus fertilizzante.
Le nostre esperienze non
servono a noi ma alla Matrice che le utilizza come carburante per la sua
coltura. Questa macchina trae dalla nostra vita, energia da destinare agli
esseri che la comandano oltre che alla sopravvivenza del sistema stesso.
Siamo diversi dalle mandrie di
bisonti, dai branchi di cinghiali e dalle nuvole degli uccelli in volo solo
perché le emozioni che proviamo sono maggiormente caloriche delle loro. Questo,
però, non ci preserva da torture, roghi, morti in guerra e sul lavoro,
sofferenze di ogni tipo durante l’ultima agonia.
La storia umana testimonia che
la nostra gente serve esattamente come servono gli allevamenti degli animali.
Questo è il motivo per cui
questa Terra fu preparata alla vita, cioè all’allevamento, che doveva ospitare.
I Censori erano i primi ingegneri della Matrice e sapevano bene che gli esseri
che precedentemente abitavano la Terra non erano adatti alla funzione di
produrre molta energia alimentare, quindi li eliminarono senza pietà, come ho
descritto nei romanzi precedenti.
Se non lo avete ancora
compreso, sarà bene ripeterlo: non esiste la bontà di un dio benevolo che crea
i suoi figli per amore e li aspetta in un paradiso sempre lontano dalle
sofferenze terrene e dalla disperazione dei letti d’ospedale. Un dio, peraltro,
che avrebbe inviato uno o più dei suoi figli a morire sulla croce per mano di
bestie umanizzate. Una trama che mi vergognerei di utilizzare per un romanzo ma
che è servita a costruire il dettato di una religione di grande successo.
Questo, stavo ripetendo a Olga
che mi fissava senza parlare.
La ragazza appariva stanca,
stressata dalla preoccupazione che aveva patito vedendomi quasi morto.
- Accade a chi si ritrova nel
limbo. – commentò poi.
Eravamo in camera mia, poco
prima dell’ora del pranzo.
- Ti sei ritrovato solo con te
stesso e questo ti ha obbligato a pensare.
- Certo, è così. – le
confermai, dolcemente.
- C’è una funzione che la
Matrice non può ingoiare e utilizzare, e tu lo sai bene. I sentimenti più alti,
come l’amore vero, non è carburante buono per i papponi che si nutrono di noi.
- Nutrono quelli che
scambiarono per angeli. Mi dici cosa cambia? Volevo parlarti del ruolo che ho
all’interno di Alfa. Sto pensando che non mi basta e non mi piace
- Ti capisco. Stare con noi,
non è semplice.
- Olga, sono stanco di angeli
e diavoli. Lo so benissimo che la vita è soltanto un fardello da portare.
Voglio dire che quando partecipo ai vostri incontri, oppure vengo invitato a
far parte di un team per una missione, sembra di entrare in un altro mondo. La
gente ,fuori di qui, continua a compiere i suoi riti quotidiani e si preoccupa
soltanto di tirare avanti, tra mille problemi. Ci stiamo occupando di masse
alle quali neanche un centesimo dei nostri discorsi potrebbero interessare.
- So quello che provi. La
gente ,se potesse, ci tirerebbe sassi. Tuttavia il nostro è un fronte avanzato
che non può crollare ,è come una diga. Quella gente che la mattina scende a far
colazione al bar per non lasciar la tazza sporca nel lavabo, sarebbe spazzata
via in un istante se i serpenti avessero campo libero.
- Davvero pensi che noi,
piccoli soldati di questo, mitico, fronte avanzato, stiamo fermando l’armata di
potenti guerrieri alieni pronta a apparsi la povera gente? La realtà è che gli
antichi dei hanno arruolato altri soldatini per le loro guerre, come è sempre
stato. Gli Elohim sono troppo pavidi per fronteggiare apertamente il nemico e
usano noi come carne da cannone.
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