Capita a molte persone, in ogni generazione, di trovarsi in ritardo rispetto i propri tempi. Lo sviluppo abnorme dello scientismo speculativo rispetto alla filosofia e quindi alle lettere, ha fatto in modo di escludere progressivamente dalla scena pubblica quanti non potevano o volevano uniformarsi. Il legame con il mercantilismo dei propri tempi ha fatto il resto.
Qualcuno dei politici ancora in auge sosteneva che la cultura non si mangia: non è esatto. Meglio dire che si mangia con la cultura dei propri tempi. Da scrittore, osservo che i miei tempi li raccontano i social: Facebook, Instagram, Tik Tok, Youtube. L'intrattenimento viene poi somministrato dai canali che trasmettono film, commedie e sport.
Sempre più persone considerano i libri solo passatempi un po' noiosi, preferendo cercare svago e informazione sui vari canali definiti social, quindi sociali. Un tempo, fino a circa 50 anni or sono, lo scrittore era un intellettuale; oggi è un personaggio un po' strano che spreca una gran quantità di tempo a collezionare pagine pieni di testi che leggeranno in pochi oggi e domani forse nessuno. Siamo gli ultimi esploratori, i pionieri di una frontiera inesistente. Le arti visive, filmati e film, stanno soppiantando del tutto le arti comunicative. Da parte dei giovani, non esistono dubbi in tal senso.
Da quasi sessantenne mi trovo in completo disaccordo con questa scelta ma capisco che si tratta di una semplice conseguenza anagrafica. Del resto, le librerie stanno chiudendo e ciò accade anche per le scelte scellerate dei grandi editori, che se da una parte hanno monopolizzato il sistema, dall'altra ne sconteranno le conseguenze.
Il vero problema, tuttavia, resta la vita e la funzione sociale dello scrittore. Oggi sono in voga i reporter che descrivono la realtà mediante cineprese e telecamere. Nessuno sente il bisogno di un ulteriore commento se non a video. Questo, il vero motivo per cui i miei romanzi contano poche centinaia di unità vendute mentre alcuni canali dei social hanno milioni di visitatori.
Leggendo questa pagina, ora sapete per quale motivo non scrivo più. Se non altro, ho affidato a dei libri le mie esperienze, dopo aver finito di descrivere le mie fantasie letterarie. Resteranno sulle pagine di Amazon non so per quanto anche dopo la mia fine biologica.
Saranno sempre più rarefatte anche le notizie che leggerete su questo blog. Saranno relative non ai miei libri ma ai miei studi, e le leggerete nella sezione della Parapsicologia soprattutto. Non si tratterà più di narrativa, dunque, ma di cronaca.
Alla fine, ci rimane una sola frontiera da esplorare, e questa è una necessità vera e propria. La frontiera interiore è ineludibile, passando per vita e morte e sopravvivendo a ogni evenienza. Posso immaginare che talune esperienze saranno d'aiuto ad altri viaggiatori come è accaduto a me con quanti mi hanno preceduto. La mia forma espressiva è letteraria e dovrete praticare la fatica di leggere a video quel che resterà su questo blog, se volete, se vi serve a qualcosa.
Non posso fare a meno di essere quel che sono. Immagino vite migliori, le sogno in quel reame meraviglioso che ho descritto nei miei ultimi romanzi.
Essenzialmente, sono consapevole di vivere in una gabbia, dalla quale dovrò uscire e quindi su questo blog potreste trovare il modo per imitare il mio percorso, tutto qui. Sappiate che non tutto si può descrivere con la parola scritta ma spesso si riesce a spiegare il procedimento per ottenere un determinato effetto.
Una delle raccomandazioni comuni a molte scuole esoteriche è togliere l'importanza alle cose della propria esistenza. Riponendole in una scaffale da spolverare quando serve, ci liberiamo dell'energia che serve per mantenerle attive. E di energia ce ne servirà moltissima.
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