Sono uno scrittore, soprattutto di gialli e fantascienza, eppure mi tocca sentire di tutto, tra radio e televisioni, senza contare i rari acquisti di quotidiani. Come descritto nei miei romanzi, essenzialmente per motivi di salute, ormai mi occupo soltanto di letteratura.
La missione di uno scrittore, comunque, a mio avviso deve sempre comprendere una capacità di acquisire le soluzioni ai problemi della vita reale per poi destinare le soluzioni vagheggiate alla divulgazione.
Oggi, l'Italia è un paese abbastanza anomalo, strano. Spesso si parla della progressiva riduzione di sovranità a favore dell'Unione Europa, fatto reale anche se dimentichiamo che fin dalla firma dei trattati di Cassibile, il nostro Paese è sotto occupazione statunitense.
Non esiste un altro Paese che voglia definirsi libero e sovrano e che nel contempo abbia 120 basi militari di un altro paese. Alla faccia della libertà. Tralasciando, per brevità, i numerosi scandali, da Gladio a Sigonella, ci dicono che tale occupazione sia necessaria ai fini dei progetti puramente difensivi di marca Nato. A me questo discorso non convince, e comunque oggi la realtà è questa.,
Proprio gli Stati Uniti, per anni hanno scaricato la propria inflazione all'estero tramite il petroldollaro ma non soltanto. Creare in Europa un'entità sovranazionale come L'Unione Europea ha facilitato, per molti anni, i piani USA se non altro perché l'euro ha spesso garantito le esportazioni a favore del dollaro. Il suggerimento è di andarvi a leggere tutti i trattati internazionali intervenuti immediatamente dopo la fine della Seconda Guerra. Per il resto, questo articolo del 2022 è già di per sé abbastanza illuminante sui rapporti attuali dollaro-euro.
Da parte della classe politica italiana, la strada europea a ogni costo è l'unica che si ritiene percorribile. I trattati europei tendono e sono riusciti a eliminare quasi tutte le sovranità nazionali tranne le diverse politiche fiscali e questo determina già ora una vera e propria, sgradevole, concorrenza tra diversi stati.
Quel che ci viene rimproverato dagli altri appartenenti al club Ue è il pesante deficit pubblico. Nel contempo, la tassazione ossessiva in Italia toglie ossigeno all'economia reale e quindi alla capacità di far circolare denaro. Il governo in carica non ha saputo far di meglio che eliminare una delle poche, reali, conquiste a favore della povera gente, il reddito di cittadinanza. E questa misura è stata giustificata con la necessità di procurare forza lavoro a imprenditori che ne reclamavano la scarsità, come se si trattasse di una merce qualunque quando si parla di forza-lavoro. Dimenticando, nel contempo, che questo Paese offe le paghe più basse dell'Area Ocse, tranne la povera Grecia.
Oggi, stante le regole europee, che somigliano in maniera impressionante a una tagliola nella quale siamo finiti in trappola, non è possibile aumentare il disavanzo, quindi il debito pubblico; ma nel contempo, sarebbe opportuno diminuire le tasse per dare ossigeno all'economia e alla capacità produttiva, destinando magari quelle risorse alle paghe dei lavoratori. Come fare?
Non sono un esperto di diritto internazionale, mi limito a studiare quanto serve per i miei libri. Tra la documentazione che ho reperito, non mi risulta esistano divieti per stampare denaro in patria quando esistono condizioni di carenza particolari.
Noi sappiamo che la nostra inflazione annua, è attualmente pari al 7,6 % ma è provocata quasi esclusivamente dal costo eccessivo dell'importazione dell'energia. Quindi, non certo dalla circolazione di denaro destinato a beni e servizi e tanto meno a retribuzioni troppo abbondanti.
Io penso che sarebbe possibile diminuire la tassazione per imprese e lavoratori almeno del 20% subito, stampando tanto denaro quanto serve esclusivamente per coprire con tali somme gli effetti della diminuzione della tassazione sui vari capitoli del bilancio statale. In pratica, si stamperebbero tanti euro quanti servono nel momento in cui determinati servizi statali restano scoperti a causa della diminuzione drastica di imposizione fiscale.
Questo provvedimento causerebbe un sostanziale controllo dell'inflazione a parità di denaro circolante ma nel frattempo, la minore tassazione rivitalizzerebbe l'economia. Quel che oggi devono imprese e lavoratori al bilancio statale, per un 20 % sarebbe fornito da un'emissione controllata di denaro che servirebbe esclusivamente a tale scopo per evitare il drastico calo di provvidenze tipiche di uno stato centrale.
Il denaro, oggi, si crea dal nulla. non è legato al PIL e nemmeno al possesso di oro. Se anche l'inflazione rimane un totem non riscattabile, soltanto in questo modo sarebbe possibile limitare l'assurda imposizione fiscale italiana, questa sì la vera palla al piede della nostra economia.
La mia economia personale, invece, dipende da QUESTA PAGINA AMAZON dove pubblico romanzi e racconti che non troverete altrove e tanto meno nelle librerie.
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