venerdì 30 giugno 2023

LA MORTE NON GIOCA A CARTE - 11

 


11 Mi ritrovai in una struttura vuota. Sorprendente, era l'assenza di polvere, come immaginavo di trovare in un luogo vuoto da almeno due stagioni turistiche, a colpirmi. 

Avevo preso informazioni tramite un sito internet specializzato nelle vacanze dell'ultimo minuto. Un sistema ultra conosciuto per risparmiare qualche euro. 

Quell'albergo, che ricordavo da ragazzo, non funzionava più da almeno due anni. Vedere che ogni cosa fosse in ordine, al suo posto, senza segno alcuno di danni o vetustà eccessiva. mi sorprese abbastanza. 

Era una specie di contro senso, come ci accade in alcuni momenti. La vita oggettiva talvolta non si rende comprensibile a causa di eventi e avvenimenti fuori dal consueto che, generalmente, sembrano accadere all'improvviso. 

Sinceramente. non so se questo tipo di sorprese siano molto comuni: un istante in cui il mondo non si comporta come sempre. Nella mia esistenza si sono verificate almeno tre di queste occasioni speciali. Viene in mente, in momenti di questo tipo, il discorso sulla Matrice, tipico di film fantascientifici di successo. Forse, sarebbe più adatto ragionare sulla natura del tempo. 

Il tempo che non si muove, o agisce, ovunque e comunque nello stesso modo.

Mi stavo guardando intorno nella hall, con il banco in perfetto ordine, le scale che portavano al piano superiore quasi lucide,  e nell'aria, soltanto un vago odore di chiuso. Mi venne in mente che qualcuno fosse stato incaricato di pulire ciclicamente quel posto e mi tranquillizzai. 

Dovevo assicurarmi che ci fosse acqua corrente. Andai nella cucina e anche lì notai lo stesso stato di apparente normalità. Il rubinetto dell'acqua fredda tossì un paio di volte, poi uscì un liquido ambrato, e dopo mezzo minuto acqua all'apparenza normale, freschissima. 

La corrente elettrica era disattivata, come il gas. Ma avere l'acqua corrente era già una grande fortuna. Mi sarei stabilito in quella struttura in attesa di un contatto del mio amico Cassini. L'importante era dare una forma a un eventuale inseguitore che fino a quel momento si era nascosto tra la folla per colpirmi. Adesso, doveva mostrarsi, ammesso che mi fosse restato alle calcagna come immaginavo e temevo. 

Decisi che una stanza del primo piano fosse adatta per la mia base momentanea. il letto era matrimoniale ma il bagno era addirittura profumato come se fosse stato pulito il giorno prima. 

Sistemai le mie cose nell'armadio e pensai di raggiungere il paese tramite il sentiero che costeggiava il boschetto di macchia mediterranea. A quanto ricordavo, avrei impiegato soltanto trenta minuti per andare e tornare con passo svelto. 

Avevo bisogno di qualche provvista a lunga conservazione. Senza frigorifero, nemmeno un litro di latte sarebbe durato più di due giorni, una volta aperta la confezione.

Il silenzio era eccessivo. Non arrivavano alle mie orecchie i versi degli uccelli tipici di quella zona, soltanto il rumore del vento che agitava le fronde degli alberi più alti. 

In quella desolazione, stavo uscendo dalla struttura per il mio breve viaggio verso il paese, quando vidi una donna, ferma, a circa cinquanta metri dal vecchio albergo, che mi fissava.

Continua

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