domenica 2 luglio 2023

LA MORTE NON GIOCA A CARTE - 12

 


12. Mi fermai sulla soglia, prima di chiudere a chiave la porta. Se non era del luogo, magari soltanto una turista che passeggiava per i boschi, poteva scambiarmi per il titolare di quell'azienda. Insomma, doveva essere capitata lì per caso. 

Poteva avere una trentina d'anni, alta non più di centosessanta centimetri, mora e con un fazzoletto colorato annodato tra i capelli. Non vedevo i suoi occhi perché portava un paio di occhialoni scuri.

Camminai piano verso la sua direzione e lei restò ferma a osservarmi.

Quando arrivai a non più di dieci passi da lei, la salutai:

- Buongiorno. L'albergo è chiuso. 

La donna sorrise leggermente.

- Peccato. Questo è un bel posto. Lei è il proprietario?

- No di certo. Mi occupo di tenerlo pulito e ordinato. 

Mi tese la mano, che strinsi.

- Clarissa. Lavoro in paese. Stavo facendo una passeggiata e ho visto questa struttura. Da quanto è chiusa?

- Ehm, piacere di conoscerla. Mi chiamano tutti Mister Tau. Sono un cartomante e talvolta arrotondo i miei guadagni offrendo servizi. Penso che l'albergo riapra ogni inizio di stagione turistica se ha sufficienti prenotazioni. Almeno, lo spero. 

- Affascinante... Legge il destino? Potrebbe essere un'idea per la prossima estate. Non mi aspettavo di trovare gente in questo periodo dell'anno.

- Viene spesso da queste parti?

- Quando lavoro qui. Sono di Pisa e non è che ci sia molto da fare in città.

Cominciammo a camminare in direzione del paese. In fondo, dovevo andare a reperire qualche provvista. Clarissa sembrava sincera e comunque non poteva costituire un pericolo. Indossava una camicia larga di lino su jeans strettissimi, e non avrebbe potuto nascondere un'arma. 

In realtà, era una giornata finalmente calda, con il sole che spianava tutta la radura dove sorgeva la struttura. 

Non mi restava che acquisire qualche notizia su quella donna, che poteva anche rivelarsi utile, se conosceva a sufficienza la zona. 

Stava lavorando a cottimo presso un ristorante poco fuori il paese, dall'altra parte rispetto alle case più vicine all'albergo. In fondo, non era strano che qualcuno venisse a passeggiare lungo il boschetto. Tutto sommato, però, nella mia situazione, di normale e usuale non c'era un bel niente. 

Eravamo arrivati a circa duecento metri dal paese, quando Clarissa si fermò, toccandomi il braccio sinistro. Stavamo chiacchierando tranquillamente, come due vecchi amici e lei sembrava perfettamente a suo agio.

- Devo rivelarti un segreto. 

Continua.


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