giovedì 14 settembre 2023

La censura non può essere tollerata

 L'intera politica dell'editoria nazionale è purtroppo connotata da questa. brutta, malattia. La censura in un paese libero è un pessimo difetto della democrazia ma in un paese occupato militarmente dagli Stati Uniti fin dalla firma dei trattati di Cassibile e oggi amministrato come una colonia di Francia e Germania dall' Unione Europea, è un fatto veramente intollerabile.

La grande editoria svolge una politica depressiva tesa a non lasciar  diffondere la libera consapevolezza. Si pubblica tutto quel che non disturba il conduttore. 

Durante il periodo in cui le mie opere sono state disponibili sulle pagine di Amazon, ho compreso la loro validità nei confronti del lettore. Tutto questo non ha cambiato di una virgola l'atteggiamento di editori ciechi e sordi. Ad oggi, nessuno è interessato a pubblicare opere di grande pregio espressivo e che trattano temi che altri hanno timore di affrontare.

D'altra parte la libera iniziativa in qualità di scrittore è resa impraticabile da una serie di leggi e norme fiscali tali da far impallidire. Pubblicare a proprie spese libri e venderli al pubblico viene considerata un'impresa individuale con la necessità di aprire una partita IVA. La cultura viene trattata dal regime come una qualunque merce. 

Non resta che offrire liberamente e senza alcun costo le mie opere al pubblico più vasto possibile, finalmente liberato dal dover spendere cifre anche considerevoli per poter avere accesso alla cosiddetta letteratura d'intrattenimento. 

Finchè avrò vita combatterò in questo modo la censura che mi ha oppresso fin da quando, oltre 40 anni or sono, ho iniziato a scrivere. Editori che mi hanno rifiutato perché non ero straniero (in italia dovrebbe vendere solo chi scrive in inglese, secondo loro, almeno per quanto riguarda il giallo e la fantascienza!), oppure che volevano farmi firmare contratti ridicoli e insultanti mentre pubblicavano da sempre il diario di una ballerina piuttosto che di un cantante o di una esploratrice del sesso estremo.

Scrivono e pubblicano politici, generali, magistrati, industriali e cuochi non gli scrittori veri. la cultura spaventa da sempre  i regimi e se i nazisti bruciavano libri, un motivo c'era, dal loro punto di vista. Il libero pensiero, la libera espressione sono veleno per i despoti.

Il nostro regime teme i veri scrittori. Una colonia amministrata come una prigione per i propri cittadini diventati ormai sudditi, principalmente di Stati Uniti, Germania e Francia vive di bugie. Non so se riusciremo mai a risollevarci da questa infima condizione ma rimane l'unico orgoglio di sentirsi uomo libero nel rappresentare senza vincoli o censure la propria espressione letteraria.

Essere uno scrittore comprende l'assoluta allergia per ogni forma di censura o di limitazione del pensiero. Ecco per quale motivo tra pochi giorni vedrete su questo blog il link per scaricare liberamente le mie opere che saranno da tutti leggibili mantenendo per me ogni diritto e proprietà. 

Scusate, ma la bocca non me la chiudete. Internet mi darà una mano e voi, cari editori, state alla larga da questa pagina. 



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