martedì 28 novembre 2023

Quel che non sappiamo - estratto del romanzo inedito LA VITTORIA DEI RETTILIANI

 

Il Mito della Caverna, raccontato da Platone nell'insieme di scritti chiamati La Repubblica, datati all'incirca 500 anni prima della nascita (presunta) di Cristo è alla base del pensiero occidentale.

Ovvero è uno dei parametri che abbiamo dichiarato di osservare e rispettare nella conoscenza di noi stessi e del mondo. Da questo punto di vista, Platone è una miniera inesauribile e credo proprio che andrebbe riscoperto.

Infatti, ai giorni nostri, assistiamo a uno strano modo di procedere di quanti affermano di sapere e che invece dimostrano costantemente non solo di non sapere ma di esporre strumentalmente quel che credono di sapere. Scienziati o presunti tali in testa. I filosofi sono mediamente più cauti ma non di tanto; spesso li sentiamo affermare considerazioni personali rivestite di principi filosofici ma che non nascono da questi principi.

Un'altra miniera utile a disporre in ordine analitico le nostre risultanze cognitive è stata la recente dittatura sanitaria, che possiamo far risalire ai governi Conte-Draghi per quanto riguarda l'Italia ma che ha interessato gran parte del mondo occidentale, quello in cui dovrebbero vigere i principi ricavati da La Caverna platoniana. A questo punto vi prego di leggervela, se non l'avete già fatto.

La traduzione che troverete è ovviamente quella italiana con tutti i limiti delle traduzioni che spesso cambiano i termini originali. Dal greco all'italiano il processo è meno traumatico, in tal senso, ma gli esperti mi dicono sia comunque possibile.

Noi tutti viviamo di traduzioni ed io più di altri perché non conosco il greco e conosco pochissimo il latino. Mi sono arreso all'evidenza da tempo e mi limito appunto alle traduzioni delle lingue risalenti comunque al sanscrito. Sono tutti codici con i quali raccontiamo il mondo, le sue apparenze e le sue evidenze.

Una traduzione italiana  la consideriamo quindi nel rapporto con la lingua originale dalla quale proviene il testo, passiamo poi a pensare alla qualità di questa traduzione e andiamo comunque avanti nello studio: spesso, non abbiamo scampo nell'essere certi o meno dei concetti descritti nella traduzione di cui disponiamo.

Sarebbe meglio leggere in greco antico quel che ha scritto Platone ma la stragrande maggioranza di noi non può farlo. Questo fatto avviene ogni volta che parliamo di testi sacri con le grandi limitazioni messe in risalto da un noto studioso contemporaneo come Mauro Biglino per quanto attiene alla Bibbia.

Cito questo fatto perché i testi sacri sfuggono alla logica della Caverna da sempre.

Purtroppo, il dogma religioso, quindi la religione, si pone esattamente tra scienza e filosofia essendo diventato il terzo pilastro delle nostre concezioni. Noi, infatti, intendiamo quotidianamente il mondo e ce lo raccontiamo sempre mediante questi tre pilastri della conoscenza sia moderna che antica alemno quanto basta alla nostra memoria attuale.

Discuteremo, poi, di cosa significano la vera scienza, la vera filosofia e la vera religione. Intanto siamo circondati da ciechi, nella nostra Caverna quotidiana, che discutono delle ombre di scienza, filosofia e religione continuamente e soprattutto pretendono ancora oggi di costringere gli altri ciechi a conformarsi alle loro ombre personali.

Purtroppo, la recente dittatura sanitaria ha messo tragicamente in risalto proprio questo fatto: i politici che hanno firmato determinati provvedimenti si fidavano di presunti esperti (presunti da loro, non intendo mettere in discussione la scienza altrui che peraltro io ignoro) che suggerivano provvedimenti che si stanno rivelando, seppur lentamente, almeno parzialmente errati a partire dalla vaccinazione considerata obbligatoria. Nei fatti, purtroppo, si sono aggiunti ai morti causati dal Covid, o quel che hanno chiamato in tal modo, i morti per causa, vera o presunta, di un farmaco non sufficientemente o completamente testato.

In pratica, stavolta, hanno sorvolato di applicare anche le precedenti conoscenze che erano considerate attinenti alla scienza per quanto riguarda i vaccini. Questo ho potuto comprendere personalmente da quanto è accaduto durante la recente dittatura sanitaria. Sto dunque descrivendo quel che ho potuto capire io. Come al solito, la verità potrebbe essere un'altra e fa parte di quella porzione di realtà che, in misura variabile, tutti noi non comprendiamo o addirittura non siamo in grado di comprendere.

Per uno scrittore, questo limite è gravissimo. Faccio parte di quel gruppo di scrittori che pretendono di divulgare una conoscenza limitata o addirittura negata alla maggior parte degli altri. Ma tale limite di comprensione colpisce anche il semplice lettore, come chi scrive, durante la propria esistenza.

Noi tutti pretendiamo di sapere la composizione chimica e fisica di quel che acquistiamo nei supermercati tramite le etichette dei prodotti.

Chiedo di inserire nei commenti che si faranno a questo libro da parte dei vaccinati negli ultimi cinque anni almeno, la composizione, anche grossolanamente descritta, dei vaccini inoculati. Io non so quanti di voi siano in grado di farlo. Per quanto attiene a farmaci presi liberamente o comunque prescritti, tutti ci affidiamo al cosiddetto bugiardino senza conoscere minimamente natura e azione delle sostanze descritte in quei foglietti.

Tale realtà ha portato me a diffidare di medicamenti moderni, tranne i casi di necessità stringente. Come esempio posso citarvi la mia malattia che ho definito appartenente a quella sindrome associata al misterioso Covid 19 e alla quale sono sopravvissuto.

Proprio perché non ne sapevo nulla, ho ignorato palesemente il presunto obbligo vaccinale assegnato da governanti ignoranti almeno quanto me agli ultra-cinquantenni in base al principio logico di non assumere sostanze che non conosco.

Una semplice precauzione, non il frutto di una conoscenza acquisita, sia ben chiaro. Avevo i timori che erano nati dalle dichiarazioni di esperti, o presunti tali, espulsi dalla visione moderna della scienza degli alambicchi e addirittura privati della capacità di svolgere il proprio lavoro.

Alla mia vista da cieco, si stava quindi verificando uno scontro tra due fazioni di altri ciechi che entrambi pretendevano di non esserlo. A favore di una delle due fazioni c'era la pretesa di curare con la medicina tradizionale i malati del cosiddetto Covid 19 e in molti casi, tale pretesa era risultata esatta. Questo elemento ha fatto in modo che personalmente credessi alla seconda fazione dei suddetti ciechi nella mia, personale, caverna.

Ecco per quale motivo ho preferito l'alternativa di prendermi la malattia e curarla con metodi tradizionali piuttosto che preventivamente inserire nel mio sangue una sostanza sconosciuta. Non sapevo neppure cosa fosse il presunto responsabile di tale malattia. Qualunque essere fosse il microbo chiamato Covid 19, non era un essere vivente ma una sequenza genetica. Non un batterio, definibile come vivente, quindi.

Molto probabilmente uno scienziato, biologo o virologo che sia, inorridirà di fronte alle mie considerazioni e ne sono consapevole. Tuttavia, la caverna è mia e devo distinguere e combattere le mie ombre quotidianamente anche in questo caso. Capirete, cari scienziati, che esistono ombre variamente terrificanti. Personalmente, più quel che gli altri ritengono di sapere, mi terrorizza ciò che non sanno e che potrebbe rivelarsi una minaccia ancor peggiore per me come per lo stessi.

Io sono certo che gli altri mentono in gran parte riguardo le loro conoscenze e questo dato diventa evidente sempre quando due schieramenti di presunti esperti cominciano a litigare. Una delle due fazioni mente sicuramente. Entrambi non sanno abbastanza ma una delle due fazioni mente riguardo le proprie conoscenze. Questo peccato non si può perdonare a nessuno.

In definitiva, nella mia caverna non credo mai ai ciechi che urlano di poter imporre agli altri le ombre che preferiscono. Se le tengano, se proprio insistono.

Presi la malattia a giugno del 2022 e sperimentai molti dei sintomi già descritti da molti altri malati. Ricordo una febbre altissima per cinque giorni e la perdita per oltre un anno dell'olfatto. Mi sono curato in base alle mie conoscenze e in base alle definizioni esposte dai medici espulsi dal loro ordine e sono qui a scrivere di tale sperienza. Non posso sapere come sarebbe andata vaccinandomi. Questo è il mio limite e questo limite fa parte del libro che state leggendo.

Estratto dall'Introduzione al romanzo, inedito, LA VITTORIA DEI RETTILIANI.



Nessun commento:

Posta un commento