domenica 11 febbraio 2024

La memoria è il nostro problema

 La razza umana, in genere, ha perso la propria memoria. Storicamente e filosoficamente, questo aspetto è stato del tutto marginalizzato. I veri studiosi, quasi sempre, tendono a ricordare la cronologia umana come si trattasse di un semplice problema di fonti. Molto raramente si cita il vero problema di tale intendimento: le fonti sono state alterate volontariamente. 

La cronologia storica è un falso e i suoi contenuti sono alterati irrimediabilmente. Se ne accorse e lo provò tramite l'applicazione di formule matematiche, Fomenko, con il suo 400 anni d'inganni. Non è stato il solo. Oggi, Mauro Biglino ci ha insegnato a rileggere la Bibbia per quel che è scritto nel testo. E questo vale per i testi sacri di ogni parte del mondo. 

Per molto tempo, la religione è stata l'unica forma di memoria della gente, soprattutto la povera gente. Le Elite hanno probabilmente goduto dell'accesso a testi particolarmente rilevanti, che generalmente noi consideriamo perduti, come nel caso della famosa Biblioteca di Alessandria. Erano scritti in linguaggi che la povera gente non avrebbe nemmeno saputo tradurre. 

Il linguaggio e i vari dialetti hanno costituito un altro, grave, impedimento alla comprensione delle nostre, vere, tradizioni. Generalmente si pensa all'origine di questo problema citando la storiella della Torre di Babele. Sta di fatto che in qualunque lingua moderna oggi vogliamo esprimerci, la memoria della razza umana risulta gravemente danneggiata se non perduta per sempre. 

Questo espediente è stato operato ad arte, per quanto ricordiamo, dalla Chiesa cattolica e dai suoi sanfedisti, probabilmente nel periodo medievale nel quale ricordiamo la continua attività degli amanuensi. ma di certo operazioni simili sono state  messe in atto in paesi molto lontani e caratterizzati da culture e dogmi totalmente differenti. 

Quindi, dobbiamo pensare che la regia sia stata unica in tal senso. Per quanto mi riguarda, credo che tali operazioni siano state orchestrate da chi poteva beneficiarne, ovvero quel nucleo di potere che oggi viene identificato, nella sua consistenza moderna, come Elite. Anche queste ultime, infatti, tendono a mistificare la realtà odierna pesantemente, alterando le moderne cronache, e imponendo una narrazione convenzionale ai loro fini ai media, dei quali non a caso si sono garantite le dirette gestioni. E non solo la cronologia storica di comodo, ma anche una religione accomodante e uno scientismo proprio fatto ad hoc permette a queste Elite di fare esattamente quel che vogliono dato che la storia è diventata cultura

. Il resto lo ottengono tramite i soldi e gli eserciti. Ma è la storia falsificata che impedisce a noi di poter accedere alla vera memoria della nostra razza e tramite questi ricordi almeno teorizzare un differente destino. Questa terribile mancanza ci condanna irrimediabilmente all'inazione e anzi a non poter nemmeno immaginare una possibile reazione al duro regime instaurato dai potenti dittatori del nostro tempo. 

L'uomo dei nostri tempi, non crede più alle frottole raccontate dai vari sanfedisti, dubita delle favole raccontate dai cultori dello scientismo ma non ha basi storiche sulle quali costruire una società differente perché almeno ufficialmente non conosce la sua origine e non sa nemmeno per quale motivo si trova su una Terra dove non è neppure fisicamente abile a sopravvivere senza un'organizzazione collettiva e senza tecnologia. 

La reazione tipica è quindi la violenza che si esprime poi nei vari conflitti che siamo costretti a considerare anche oggi. Il singolo essere umano non può contare su ricordi efficaci ma soltanto sugli insegnamenti di falsi maestri e derivanti da archivi mancanti, danneggiati o alterati. Basterebbe pensare che fino ad oggi non sappiamo nulla della vera forma della Terra e crediamo ancora a favole senza fine sullo spazio, illustrate tramite disegni e creazioni grafiche ottenute tramite l'informatica applicata. Nessuno di noi ha il permesso di puntare la bussola di un aereo e volare verso Nord senza limiti. Ci pensano i trattati internazionali a vietarcelo con le scuse più fantasiose. Nessuno di noi conosce quel che esiste nei fondali marini più profondi. Oggi, valenti studiosi si interrogano sul motivo per il quale molte regioni della Terra conosciuta risultano ancora inesplorate. 

Quindi, ci illudiamo di sapere e conoscere tutto, mentre in realtà non sappiamo niente. Dove on arriva la censura intellettuale, ci pensano le armi e gli sbirri. Non ci resta che realizzare le vere dimensioni della nostra prigione e almeno questo dovrebbe diventare il primo obiettivo di una generazione di umani che volesse recupere almeno la memoria, l'atto più rivoluzionario che si potrebbe concepire ai nostri tempi.



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