Non ci possiamo fare nulla e ci siamo caduti dentro. Chiamatela Mattrix o Matrice o Maya. La nostra prigione è abitata da attori inconsapevoli e in parte consapevoli e pochi libertari veri oltre a una masnada di rettili travestiti da umani. Che lo sappiate o no, che lo vogliate o no, siamo tutti qua dentro.
La definiscono una prigione illusoria ma per i nostri sensi drogati è pura realtà. A sua volta contiene altre prigioni piccole o grandi, tremende o più comode. Questo meccanismo che la fisica quantistica confonde con un ologramma, fa in modo, ed è stata creata per questo, di estrarre e utilizzare la più grande quantità possibile di energia dai libertari ,chiamati anche animici, per fare in modo che la Creazione rimanga in piedi. La Matrice non serve ad altro.
Di lei si parla da sempre: libri, film e favole la descrivono nei particolari per due motivi. I libertari, che ne soffrono la presenza, cercano in questo modo di avvisare gli altri libertari addormentati. Poi esistono i carcerieri che per legge (universale) ne devono parlare dato che non è consentito mentire alle proprie vittime d'inganno. Dalla Matrice si può uscire in soli due modi. Il primo si sceglie quando non si sceglie di entrarci. Accade dopo la morte fisica mentre un essere presunto angelico, che poi altri non è che un rettiloide travestito, ci impone di tornare sul piano materiale per scontare peccati o espletare missioni.
Il libertario rifiuterà queste richieste, infarcite di minacce, e non tornerà nella prigione. Il secondo metodo è lasciarla coscientemente, uscendo dal mondo pur facendone parte. Nella storia umana, libertari di ogni tempo, hanno descritto metodi vari per uscire dalla Matrice.
Si racconta che si debba uscire tramite il simulacro fisico, quindi portando il corpo oltre la dimensione materiale; altri sostengono che basta utilizzare il corpo eterico, o corpo di sogno, e non scegliere di soggiornare nel Piano Astrale dopo la morte fisica. In ogni caso, serve una grande consapevolezza e una certa dose di energia. Quando i libertari lasceranno la Matrice, la Creazione collasserà e il teatrino di una vita falsa e fallace finirà con tutti i suoi attori. Questo è il senso della diceria cristiana del Giorno del Giudizio. Dite ai rettiloidi di vostra conoscenza che possono pure tendere all'infinito l'indecente elastico dello Spazio - Tempo. Non servirà ad evitare la fine dei loro sforzi dato che la fine è già scritta.
In quel modo, crollerà la Caverna platonica e i ciechi vedranno la luce. Questo è quanto racconta la parabola del Figliol Prodigo raccontata da Cristo. Se non lo sapevate, ora lo sapete e le bugie ed omissioni dei vari dogmi non vi confondono più il cammino.
Se non la vedete, questa prigione, basta chiudere gli occhi. La sentirete intorno a voi e talvolta anche dentro di voi.
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