Il noir è un genere letterario che nasce dal poliziesco, quindi il racconto d'azione più che il giallo. Esempio letterario e cinematografico mondiale, il genere hard-boiled, nato negli Stati Uniti con i romanzi di Hammett, Chandler, Chase e Spillane diventati anche film. In Italia-Draghistan, por diktat degli editori, scrivere noir è quasi impossibile o almeno pubblicare noir è praticamente impossibile. Tranne qualche caso, con esempi anche noti di colleghi valorosi.
Il cinema ci ha mostrato tali scrittori, specie i già citati autori di lingua e nascita anglosassone, con la sigaretta in bocca, davanti a una macchina da scrivere portatile e un bicchiere di liquore sulla scrivania, poco distante. Il noir è un genere duro, non si gioca e raramente si scherza.
Scrivere noir in Italia-Draghistan è difficile, farsi pubblicare, come detto, impossibile. L'editoria non è solo una casa editrice, i suoi autori, un circuito di rivendite a cui far affluire il libro. Esiste la tecnica editoriale: come dev'essere scritto al computer un elaborato, per esempio la fatidica cartella di 1800 battute standard che quasi mai si ottiene perchè la lunghezza del testo si conforma alla presenza o meno di dialoghi. In genere, per sapere quante pagine conterà il tuo elaborato basta dividere per 1800 le battute spazi inclusi del libro.
Ma questo è un lavoro da editori. costoro, magari, per non retribuire gli addetti vari, impongono agli scrittori di fare l'editing de libro che significa predisporlo per la stampa, e questo non è un lavoro per scrittori ma per editori e loro impiegati, capito, allegri buffoni che non siete altro? Mi riferisco con questo simpatico epiteto a quanti criticano il lavoro creativo di uno scrittore che NON è un tecnico del libro. Fare lo scrittore significa mettere su un foglio, che sia elettronico o meno, la propria creatività, cioè idee pure e farlo secondo la lingua corrente. NON deve occuparsi d'altro, maledetti burocrati della scrittura che non siete altro. Questo non è tutto.
Qui, in Italia-Draghistan, pubblicare non è possibile e non è possibile fare il mestiere dello scrittore. Chi si vanta di vivere di letteratura bara, perché sa benissimo che senza la benedizione di sponsor potenti non potrebbe nemmeno disporre del tempo sufficiente a scrivere un buon libro che poi, magari, acquisteranno in cento. Ecco per quale motivo mi rivolgo a voi, che leggete questo blog e stop.
Non mi permettono di pubblicare e quindi arrivare nelle librerie perché non sono un eletto ma un semplice scrittore. Questo è il mio destino ed è un destino veramente dark o almeno noir. Non mi servono dosi da cavallo alcolizzato di liquori scadenti o la cicca sempre in bocca per immaginare una storia noir all'italiana e neanche un maledetto editore che mi permetta di arrivare in una libreria e magari offrire un libro che costa troppo per le vostre, esauste, tasche.
In questo paese, dove un editore mi disse che non poteva pubblicarmi perché non ero un autore anglosassone, il mio blog ha più visitatori di una casa editrice che pubblica solo file elettronici, quindi libri che dovete scaricare sul vostro dispositivo, dopo aver pagato il prezzo fissato. E questo non mi conforta per niente anche se mi fa pensare di scrivere molto meglio di quegli autori presenti nella vetrina virtuale del sito della suddetta casa editrice.
Non m'interessa gareggiare a chi scrive meglio con migliaia di potenziali colleghi. Ognuno di loro è perfettamente rispettabile per la quota di creatività generale che riesce a proporre. Arriviamo nelle librerie o su schermi televisivi e cinematografici soltanto grazie alle nostre conoscenze, non per la nostra bravura cristallina. E molti di noi sono poi costretti a recitare la parte che ci viene imposta dai padroni che ci permettono di guadagnare qualcosa scrivendo. Ecco per quale motivo mi definisco uno scrittore ribelle: scrivo non pubblicando ma divulgando la mia creatività tramite questo blog perchè non ho padroni nè sponsor e non li avrò mai. Non si tratta di una scelta volontaria ma del mio destino.
I libri che vedete apparire su questo blog resteranno qui per sempre e quindi non diventeranno mai libri cartacei che trovereste nelle rivendite neppure dopo la mia morte fisica. Forse, qualche produttore troverà l'accordo giusto per farne diventare film o serie televisive, ma quando sarò morto e trattando con i miei eredi. Il mio destino è il blog che vedete e me lo prendo tutto.
Potrei raccontarvi la parte della mia vita che ancora non conoscete e ho appena sfiorato nella trama di qualche romanzo, appiccicandola alla vita di un personaggio inventato ma non servirebbe a nulla infestarvi la mente con le mie miserie e le mie false speranze. Siamo esseri prigionieri di una commedia che alcuni hanno rinominato Matrice e questo dobbiamo rendere a chi ci ha investito di tale ruolo.
Identico comportamento imponiamo ai personaggi delle nostre storie che esistono solo per vivere le restrizioni di trame noir, fantastiche, dark, gotiche, horror, mistery o fantascientifiche. Ecco per quale motivo io voglio arrivare anche a un solo lettore che potrà testimoniare quel che ha letto, se necessario. E non credo che questo sarà mai necessario e neppure richiesto ma non si sa mai.
In realtà, voi che leggete non saprete mai cosa esiste e tanto meno cosa sia esistito, oltre le copertine di un libro che tanto o poco vi ha affascinato o vi conquisterà. Chi lo ha scritto ambiva alla memoria, soltanto a questa. Per il resto, devo dirvi che il prossimo romanzo che leggerete su questo blog, e solo qui, si intitola SOLO DI NOTTE. Comincerò a parlarne dal prossimo post.
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