martedì 7 gennaio 2025

A cosa serve scrivere, oggi?

 Tra le righe, se leggete questo blog e le opere che sto divulgando gratuitamente, vi potrebbe sorgere questa domanda: ma serve ancora a qualcosa scrivere? 

Il mestiere di scrittore, in questo povero e decadente paese, non è neanche codificato per permettere ai pochi che lo svolgono di avere un trattamento previdenziale dedicato. Voglio dire che se anche riuscireste a trarre guadagno dalla vostra attività di autore di libri, non avete un corrispettivo previdenziale da poter utilizzare. Quindi dovreste aprire una partita di gestione separata in casa INPS, e inventarvi uno stratagemma per versare i contributi. 

Il fisco vampiro vi costringerebbe ad aprire una partita IVA, oppure a versare le tasse tramite queste istruzioni. Le royalty versate dalle case editrici seguono diverse regole a seconda del rapporti di lavoro, quindi del contratto che lega autore a editore.

Se voleste, incredibilmente, stampare a spese vostre volumi, poi venderli per vostro conto, e se esiste un prezzo di copertina, dovete necessariamente aprire una partita IVA e rilasciare fattura a chi ve li acquista. L'unica scappatoia esiste nello scrivere a chiare note: offerta libera sulla copertina. E distribuirli con questa dicitura sui volumi. Capite da voi che difficilmente riuscireste a recuperare anche solo il costo di stampa.

 Io non ho ho di questi problemi perché non percepisco neppure un centesimo dalla mia attività, per modo di dire, visto che l'editoria di regime neppure mi considera. Sarei uno scrittore disoccupato, insomma. Anzi, sarei soltanto un disoccupato perché il mestiere di scrittore esiste se hai un editore e se costui ti retribuisce in qualche modo. 

Ad esempio, come sapete Edizioni0111 per il contratto di pubblicazione di SENZA CUORE, ormai scaduto, non mi ha mai versato neanche un centesimo di euro, nulla. 

In Italia presentano la dichiarazione dei redditi coloro che hanno guadagnato almeno 3000 euro dalla loro attività. Mai visti neppure con il binocolo da quando scrivo perché le rare volte che ho sottoscritto un contratto con un editore ho guadagnato zero. Altro che 3000 euro. 

Potreste pensare che io non sappia scrivere ma potete giudicare quel che leggete gratis su questo blog e paragonarlo con le opere che trovate esposte nelle librerie. Quindi, nei fatti, sarei uno scrittore semplicemente disoccupato. E allora, a cosa serve scrivere in Italia se non si guadagna niente di niente? Decidetelo voi. 

Io riesco a sopravvivere perché dall'età di anni 23 ho potuto collezionare circa 35 anni di contribuzione da lavoro dipendente e fino all'età di anni 58, quando il lavoro è finito. Poi stop. 

Scrivo e studio, vivendo grazie ai risparmi di una vita di lavoro e in attesa di una misera pensione da lavoratore quando compirò anni 67. Scrivere, per me, equivale a muovere la mente e restare efficiente. Ecco il motivo per il quale scrivo, oggi. 

Ho esperienze da lasciare ai posteri, e forse sarò ricordato per questo motivo. Altro, non esiste neppure. Bene che i giovani lo sappiano; se non sarete grati al regime, non scriverete o scriverete senza poter guadagnare nulla. Grazie ai vostri libri soltanto non sarà possibile neppure cercare di soddisfare fame e sete. Sappiatelo, ragazzi e ragazze. Tramite questo blog leggerete gratis ma chi lo scrive non può neppure immaginare di sopravvivere facendo letteratura. 

Questa è la realtà italiana. Oggi mi permetto di scrivere liberamente perché ho dovuto lavorare duramente per 35 anni. Il mio hobby fa concorrenza a chi produce a pagamento libri solo grazie al mio precedente lavoro, non grazie alla mia eventuale bravura come autore. Voi potete scegliere di leggere gratis i miei libri, oggi, e non andare a spendere decine di euro nelle librerie solo perché io mi sono pagato questa MIA LIBERTA' IN PRECEDENZA, CHIARO? 

La vita in Italia è durissima e non si paga con la libera espressione letteraria. Se sudate la vita come impiegati, commesse, commercianti, professionisti, io vi offro di poter leggere gratis perché ho fatto altrettanto nella mia ormai passata gioventù. Ho pagato io i libri che leggerete gratuitamente e tanto basta.

Tra poco vi godrete il meraviglioso romanzo LA CARTA CHE UCCIDE senza spendere un solo centesimo. Gli altri sono già disponibili nella colonna di destra: basta passare il mouse e scaricare i file in pdf sul vostro dispositivo. Sono io che vi permetto di leggere senza andare in una libreria. Fatene tesoro. 


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