Uno dei temi maggiormente stimolanti che mi è capitato di affrontare mentre vivevo le storie raccontate nei romanzi che fanno parte del ciclo rettiliano, fu quando cercai di comprendere la reale portata e l'efficacia di uno dei nostri scudi contro le insidie della Matrice: l'intelligenza umana.
Comincio con il riassumere le caratteristiche della Matrice che riesce a condizionare direttamente le nostre vite, al punto che noi immaginiamo di essere completamente immersi nella Matrice stessa e dunque di farne parte.
Talvolta si confonde infatti la micidiale macchina con il destino stesso, o il karma. Nella pratica si pensa che la direzione delle nostre esistenze dipenda non dal libero arbitrio e quindi dagli errori compiuti nella vita attuale bensì dall'eredità proveniente da passate incarnazioni durante le quali si sono compiute empietà tali da doversi scontare nella vita attuale. Quindi, i nostri guai sarebbero retaggi di un passato scomodo e delittuoso.
La Matrice si conformerebbe quindi nella funzione di giustiziere o riequilibratore imponendo un ritmo sanzionatorio e purificatore alle nostre esistenze. Tale concezione fa parte, ad esempio, delle dottrine proprie dell'Induismo e del Buddismo che considerano la Ruota delle Incarnazioni un mezzo per elevare lo spirito umano fino a liberarlo dai vari gradi dei mondi inferiori a partire dal mondo materiale. Per farla breve: l'essere umano torna su questa Terra fintanto che non ha svolto una serie di prove tali da insegnargli determinati principi spirituali, con la sofferenza inclusa in questi viaggi dai mondi sottili alla Terra e viceversa. In questo modo si vuole giustificare la peggiore di tali esperienze e quindi la morte fisica. Tutto questo farebbe parte dei piani divini propri di vari dei che quindi adorano l'essere umano e desiderano la sua liberazione.
I cristiani fanno anche di peggio: insegnano alle masse che la vita sulla Terra è una prova che il Signore ci impone al fine di testare la nostra obbedienza ai suoi voleri. Quando e se l'anima, quindi la psiche, si dimostra degna di entrare nelle sue grazie, arriva al Paradiso, oppure deve soggiornare nel Purgatorio fintanto che le colpe siano emendate o peggio ancora finisce per sempre nell'Inferno dei tormenti peggiori. Questa impostazione mentale ammette l'esistenza del peccato originale quale colpa inziale del non battezzato da cancellare con il sacramento del battesimo. Resta da capire come mai se il sacramento battesimale cancella ogni colpa, poi, al povero cristiano battezzato ne possono capitare di tutti i colori e alla fine, come tutti gli altri peccatori, dovrà scontare la dolorosa esperienza della morte. Ma qui la scappatoia è facile: chi muore in grazia di Dio arriva dritto in Paradiso sempre dopo la morte.
La mia conoscenza delle antiche religioni mi fece capire che tra queste, la Gnosi offre probabilmente le spiegazioni migliori rispetto la realtà divulgata dagli addotti. Alla stessa conclusione sono giunti altri autori molto più famosi di me ed è per questo che vale la pena di spiegarla molto brevemente. La Creazione e quindi noi stessi siamo soltanto il frutto della grande protervia del Demiurgo, un semidio nato da un incesto morale compiuto da l'Eone di nome Sophia che generò una coppia di eoni amando il proprio Padre, l'Eone inziale.
Furono generati il Demiurgo e Lilith, sua sorella. Questi esseri, differenti dagli altri eoni, furono i protagonisti della Creazione cercando di replicare un altro Pleroma, ovvero il luogo paradisiaco dove vivono le varie generazioni di Eoni. Per ottenere la consapevolezza nella Creazione, il Demiurgo utilizzò una facoltà divina chiamata Anima e la scagliò con forza nella materia silente e oscura. Fu proprio l'incontro di Anima con la Materia a creare la terribile esplosione chiamata Big Bang e quindi per contrasto tra materia e antimateria, creare la sfera delle molteplici dimensioni come se fossero strati di una cipolla. A quel punto non rimase al Demiurgo che iniziare la popolazione che avrebbe abitato le varie dimensioni, tramite stampi di esseri senzienti chiamati Uomini Primi.
Tra questi, l'Uomo Primo che dispone la generazione umana, quindi colui che fu il primo della nostra specie. Alla Creazione serviva anche un insieme di regole che la facessero funzionare. Fu quindi predisposta la Matrice ovvero il meccanismo che integra ogni funzione che permette il collegamento tra le varie dimensioni e quindi la circolazione dell'energia vivificante alla base della Creazione stessa. Questa indispensabile energia è emanata direttamente da Anima che è stata indotta a entrare nella Creazione perchè ama giocare.
Anima svolge la sua funzione mentre gioca e tale gioco la appassiona talmente da permettere che la Creazione rimanga stabile e funzionante come un sistema che si autosostiene. Nel frattempo gli Uomini Primi continuano a sfornare i vari esseri che dovranno popolare questa Creazione. Tra questi, Anima ne sceglie alcuni, e costoro diventano gli eletti che avranno il compito di fare da contenitori per Anima, diffondendo l'energia vitale utile a reggere l'intera Creazione.
La Matrice è stata ideata soprattutto al fine di far diffondere questa energia animica in tutto il suo fulgore, spremendo i contenitori di Anima, cioè gli esseri eletti, fino allo stremo. La Creazione è un sistema affamato di energia. Nella tradizione gnostica, il vero Dio, ovvero il primo degli Eoni, vuole far cessare questo grande peccato di empietà che è la Creazione, recuperando Anima il cui ritorno nel Pleroma farebbe crollare l'ideazione del Demiurgo immediatamente.
A questo concetto si ricollega la parabola evangelica del Figliol Prodigo. A tal fine, Cristo è il messaggero del Padre Celeste che ha l'incarico di far tornare Anima nel Pleroma agendo direttamente sui contenitori di Anima e quindi sugli esseri che la stessa Anima ha scelto per giocare. A questo serve la pratica religiosa: convincere Anima a tornare a casa mediante la volontà dei contenitori prescelti. Costoro sono immortali. E sul significato di immortalità c'è da discutere parecchio.
Sta di fatto che il ritorno nel Pleroma di questi esseri fa parte del Patto tra Dio e costoro: a differenza delle altre creature nate nella Creazione, gli eletti da Anima avrebbero la facoltà di poter scegliere il loro futuro dopo l'estrazione di Anima da sè stessi. Restare per sempre nel Pleroma oppure semplicemente non esistere più. Una morte perenne. Quella destinata ai non eletti, la miriade di creature esistenti nella Creazione che non sono state scelte da Anima. Il loro unico peccato è quello di esistere. Potete trovarne i riferimenti pratici del bellissimo film Blade Runner dove la parte dei non eletti la incarnano i cyborg ribelli che inizialmente fanno di tutto per sopravvivere al loro stesso destino. Nella nostra tradizione, questo fatto è narrato nel mito del Giudizio Universale.
brano tratto dal romanzo inedito ADDIO ALLA COLONIA TERRESTRE
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