venerdì 10 gennaio 2025

Per quale motivo ho abbandonato il self publishing, autopubblicazione, e trovate i miei libri solo su questo blog?

 La risposta a questa domanda è molto semplice: non posso commercializzare i miei testi e non voglio contribuire in alcun modo al fisco italiano. Il mio paese è un pessimo luogo al quale affidare una percentuale dei propri guadagni chiamata tassa o imposta. Un paese colonizzato e che risponde a input provenienti da centrali non democratiche chiamate potentati o Elite.

 Il suolo italiano è colonizzato tramite atti di guerra, poi diventati il Trattato di Cassibile ed è per giunta occupato dalle truppe di quel superstato chiamato Unione Europea che non risponde ai miei minimi requisiti che contraddistinguerebbero uno stato democratico e indipendente. 

In questo luogo, la leva fiscale diventa un'oppressione imposta con la forza alla cittadinanza, e che mira a mettere sotto il giogo statale qualunque forma di produzione anche la minima nata dalle esigenze di sopravvivenza individuale.

 Faccio l'esempio solito che si fa per gli scrittori, categoria completamente abbandonata a sè stessa ma torchiata a dovere se si permette di lavorare veramente. Nel momento nel quale dovessi decidere di stampare a mie spese un romanzo, e il costo si aggirerebbe almeno in 8-10 euro a copia, dovrei offrire al pubblico, se il prezzo fosse stampato sulla copertina, con un normale negozio di vendita, quindi trasformando il libro in merce. I ricavi eventuali dovrebbero essere denunciati al fisco tramite una partita IVA. Il guadagno non esisterebbe nemmeno.

In pratica, la creatività umana diventa una merce per il regime. 

L'unica alternativa a questa procedura è l'offerta libera, ovvero senza chiedere un prezzo minimo, o ancor meglio, fatta mediante libera cessione, come sono effettivamente i miei libri regalati da questo blog. 

Se potessi concordare un contratto editoriale standard, e guardate che l'unica sicurezza per il guadagno di un autore è ricevere le royalty a fondo perduto nel momento della firma del contratto di cessione dei diritti editoriali, allora si verificherebbe un altro rapporto di sudditanza con il terribile fisco italiano. Questa eventualità è esclusa dato che l'editoria di regime italiana ha scelto di emarginare e rifiutare completamente la mia produzione letteraria. Il problema è tutto loro dato che come potete vedere da questo blog, scrivo ugualmente è ho il mio pubblico di lettori.

Sto studiando invece la possibilità di tradurre i miei testi in audiolibro ma devo munirmi di microfono e registrare la mia stessa voce il che toglierebbe molto alla narrazione su carta. Sento di dover pensare alla categoria dei non vedenti a modo mio, ovvero leggendo la mia produzione e quindi pubblicando l'audio. Penso di iniziare con le raccolte dei racconti anche se, per la verità, sto cercando voci migliori che possano registrare il pezzo al posto mio.

Capite che scrivere e comunque produrre testi in un regime dittatoriale come questo è difficile e soprattutto ci si ritrova da solo. Chi comunica realmente lo deve fare con i mezzi di cui può disporre. A dire il vero sto anche pensando di utilizzare il canale Youtube di un amico. Vi farò conoscere le novità tramite questo blog, come sempre.



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