Leggo questo articolo del Fatto e non posso non replicare in qualche modo. Il piagnisteo della piccola e media editoria non convince affatto. Da autore posso smentire le scuse accampate in questo articolo. I signori che animano la piccola e media editoria non sono molto diversi, nella natura e nel comportamento dei fratellini maggiori che si spartiscono da anni sia la distribuzione, a volte concepita come attività correlata alla stampa e soprattutto gli scaffali delle librerie. E questo dato è determinante certamente per le vendite.
Posso confermarlo nei fatti perché il libro a suo tempo pubblicato dalla Teseo Editore di Roma LA NOTTE COMUNE, capitò su un tavolo, con la copertina bene in mostra, accanto all'ultimo libro di Carlos Castaneda, nell'allora Libreria Rizzoli di Largo Chigi, a Roma. La libreria stessa ordinò tre volte la fornitura del mio libro. Ma tutto questo non convinse alcun piccolo o medio editore a pubblicare un altro mio libro, anzi i loro rifiuti sono stati ,se possibile, ancor più netti dei vari Mondadori, Rizzoli o Eunaudi.
I miei libri, per esempio LA TERRA INVASA DAI RETTILI, o BAGLIORI SUL BULICAME se dai grandi editori non hanno meritato neanche una suppur minima risposta di diniego, dagli editori minori hanno soltanto provocato o secchi rifiuti alla pubblicazione o l'offerta di contratti che definire un insulto all'intelligenza dell'autore sarebbe un minimo eufemismo.
Queste persone non hanno scuse e soprattutto non meritano di sopravvivere in senso operativo nemmeno dalla tempesta che la tecnologia sta provocando. Quando centinaia o migliaia di autori come me, invece di far morire i loro libri nei computer, li regaleranno, come sto facendo io con il presente blog, la piccola e media editoria dell'Italia-Draghistan chiuderà semplicemente con grande velocità, condividendo egual destino di librerie ed edicole.
Ma voi lettori potete già ora confrontare la qualità media delle opere presenti su questo blog in formato pdf con le pubblicazioni di questi signori e farvi un'idea della situazione. Per quanto mi riguarda, continuerò a proporre le mie opere e ne seguiranno molte ancora inedite, fin quando avrò vita perché non dev'essere mai più un editore a decidere chi deve scrivere in questo paese, mai più.
Nessun commento:
Posta un commento