Sinossi di Bagliori sul Bulicame.
Il romanzo, costituito da 406428 caratteri spazi inclusi, si
può considerare una sorta di racconto simbolico-iniziatico su quella che
definiamo realtà e soprattutto sui condizionamenti del Tempo e delle diverse
linee temporali.
La vicenda narrata parte da una ricerca letteraria da me
stesso compiuta. Avevo l’esigenza di non far cadere nel dimenticatoio i libri
di Mario Signorelli e la sua opera di ricostruzione della vera epopea della
Federazione Etrusca, in netta contrapposizione con l’Etruscologia cattedratica.
La figura di Mario Signorelli, scrittore viterbese deceduto
nel 1990, è centrale nel libro e nella storia narrata. Durante la sua vita ebbe
il contatto con un altro sé stesso vivente al tempo degli Etruschi, un alto
sacerdote tirreno che lo guidò a scoprire luoghi e reperti poi effettivamente
ritrovati. Inizialmente, Signorelli aveva seguito le orme di fra Annio, un
autore molto noto nel medioevo. Oggi possiamo parlare di un grande
medium-archeologo-scrittore.
Gli avvenimenti narrati, in gran parte effettivamente
vissuti, risalgono al 2017. Partito veramente per Viterbo, al fine di reperire
notizie ed eventuali scritti non pubblicati da Signorelli, ho vissuto alcune
situazioni che ho cercato di descrivere nel testo che segue nel migliore dei
modi. Non sono entrato nel significato esoterico, se c’è, del tutto anche
perché da cultore della Parapsicologia amo e ritengo indispensabile una
catalogazione di tipo razionale, per quanto possibile.
Nel periodo vissuto a Viterbo, sono accadute determinate
situazioni riconducibili ad una variazione della linea temporale che ritenevo
esistente e persistente, tramite il varco costituito dai sogni.
Nella narrazione cosa sia il Tempo e come sia possibile o
conveniente alterare e utilizzare a proprio vantaggio le diverse linee
temporali si collega alla trama principale e con la stessa ricerca compiuta dal
Signorelli anni prima: svelare i misteri del passato etrusco mediante la
propria medianità..
La grande nemica dell’Umanità è la paura e questa paura si
vuole educare a vincere raccontando anche la scelta di libertà che gli Etruschi
hanno compiuto oltre duemila anni fa e che Signorelli ha voluto ricordarci.
Il romanzo potrà dunque apparire come un romanzo fantastico
ad una lettura meno approfondita; oppure un romanzo parapsicologico dato che
numerosi sono gli inserti di notizie ad avvenimenti paranormali che confermano le conclusioni
finali.
Breve
premessa
Diario di una ricerca letteraria e documentale sulla
vita e le opere di Mario Signorelli, archeologo e medium viterbese, e delle
scoperte fatte durante l’indagine sui luoghi che videro la nascita e la fine
della Federazione Etrusca.
L’opera non contiene elementi fantastici ma la realtà
che narra è certamente non convenzionale. Esattamente come gli Etruschi,
duemila anni or sono, durante la nostra esistenza, è possibile attraversare
territori non convenzionali ma altrettanto reali e cogenti.
Essere vivi non significa essere ciechi. Essere vivi
significa poter descrivere e comunicare la vita stessa, qualunque sia e
comunque sia.
Questo diario inizia nei primi mesi del 2017, quando
decisi di utilizzare l’enorme archivio che chiamiamo Internet per preservare
quel che sapevo, all’epoca, e che avevo minuziosamente raccolto negli anni
precedenti, riguardo la vita e le opere di Mario Signorelli, etruscologo
viterbese, nato nel 1905 e deceduto, a Viterbo il 29 luglio del 1990.
Signorelli
pubblicò vari libri per diversi editori ed io conobbi lui e le sue teorie sulla
Federazione Etrusca attraverso le pubblicazioni di Quatrini, Addobbati,
Sugarco. Non lo incontrai mai di persona.
Quel che
si raccontava, in queste opere, era una Nuova Etruscologia, fondata sulle
ricerche e le scoperte di Signorelli ma anche sul lavoro svolto da un frate
medievale, Annio, al secolo Giovanni Nanni, accusato di falso e di eresia ai
suoi tempi.
Mi
convinsi, da appassionato studioso della materia, che tutto quel che avevo
appreso sugli Etruschi in precedenza, era profondamente errato.
Senza
citare autori, storici, ricercatori, dotti e sapienti, leggendo quel che
Signorelli esponeva, con dovizia di particolari e con riscontri di tipo
archeologico sul campo, assistevo ad una vera e propria, nuova e diversa
narrazione della storia e della fine della Federazione Etrusca; inoltre, tutto
questo si ricollegava ad altre ricerche da me fatte su alcuni popoli antichi ed
estinti, sulla teoria della Terra Cava e su questioni maggiormente attinenti
alla ricerca parapsicologica pura.
Mario
Signorelli era, infatti, un potente medium naturale che utilizzava le
canalizzazioni personali di perispiriti degli antichi Lucumoni per andare a
strappare dalla roccia e dal terreno, sentieri sepolti dai millenni e le tracce
di un’intera civiltà minuziosamente occultate dai genieri tirreni al tempo
dell’invasione romana.
Archeologia
e Parapsicologia erano unite nella ricerca di un uomo che credeva di essere lui
stesso l’incarnazione di un antico sacerdote etrusco, tornato sulla Terra con
il compito di far conoscere all’Umanità la vera storia del popolo più
misterioso che la nostra memoria collettiva possa considerare.
Tutto
questo era riportato da poche pubblicazioni dagli Anni ’60 agli Anni ‘90 ormai
uscite dai cataloghi editoriali, e quindi era necessario che questo lavoro
potesse restare comunque a disposizione delle generazioni a venire; e io stesso
avevo riscontrato notevoli difficoltà nel raccogliere materiale biografico,
notizie e documenti sull’autore di quelle ricerche, peraltro uomo assolutamente
schivo e riservato che aveva affidato alla carta stampata le sue innovative
teorie, anche con l’intento di auto-finanziare le sue indagini sul territorio e
gli scavi che dirigeva.
Teorie
che rischiavano l’oblio del tempo e quindi di fare la stessa fine che i
polverosi sentieri etruschi, per precisa volontà di chi la Federazione
dirigeva, avevano subito: scomparire, sostituiti dalla favolosa civiltà romana,
con i suoi fasti, il suo impero, le sue guerre di conquista.
Era
comunque presente su Internet la digitalizzazione di alcuni libri, senza alcun
commento o spiegazione a corredo. Il mio intento era, quindi, di ordinare e
riportare minuziosamente, tutto quel che di Signorelli e delle sue ricerche
rischiava di essere dimenticato per sempre. E soprattutto, proseguire nel mio
stesso lavoro di comprensione di alcune parti di queste opere che non mi
risultavano sufficientemente chiare, almeno per il momento.
Non avrei mai immaginato di andare molto oltre
questa progettata catalogazione nel recarmi dove lo stesso etruscologo-medium
non aveva potuto o saputo, andare. O forse, semplicemente, in un determinato
momento aveva deciso di non raccontare alcune esperienze che lui stesso non
aveva compreso appieno.
Potrete
formarvi un’opinione voi stessi e comunque soltanto utilizzando la pazienza
necessaria a seguire queste note di viaggio per quanto incredibili vi potranno
sembrare in qualche passaggio. Si tratta, in qualche momento, di capire le
suggestioni che provengono da reami poco frequentati dalla nostra coscienza e
per molti, quasi tutti, confinati nei territori abitati dai sogni.
estratto dal romanzo BAGLIORI SUL BULICAME, disponibile per ora in prova gratuita, seguendo il link alla pagina Amazon.
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