Il 7 dicembre 2012, dopo una
trasmissione televisiva, il premier russo Medvedev denunciava apertamente ai
giornalisti che gli alieni sono tra noi e che il presidente Putin, insieme alla
temuta valigetta nucleare aveva anche ricevuto una cartella speciale ‘top secret’.
Questa cartella nella sua interezza contiene informazioni sugli alieni che
hanno visitato il nostro pianeta... Insieme a questa, una relazione del
servizio segreto speciale che esercita il controllo sugli alieni presenti nel
territorio russo… “Io non vi dico quanti
di loro sono in mezzo a noi, perché può causare il panico. “concluse il
politico russo durante quella conversazione pubblica.
Nel 2017, fu desecretato
quanto raccolto dall’FBI, invece, fin dal 1947, guarda caso mentre Byrd volava
sul Polo Nord. L’FBI lanciò un messaggio, attraverso un memorandum, rivolto
agli scienziati ed alle autorità militari: Alcuni, giganteschi, esseri visitano
la nostra terra fin dal 1947 e provengono da un’altra dimensione
spazio-temporale! Per la cronaca, l’anno coincide con i famosi fatti di
Roswell, città nella quale una presunta navicella spaziale cadde nel New
Mexico.
Nella documentazione era
compresa questa descrizione:
1. Una parte della navicella
avvistata (a Roswel) conteneva al suo interno dei passeggeri, mentre un’altra
parte era sotto controllo remoto (telecomandata).
2. La missione era pacifica,
i visitatori pianificherebbero di restare sul pianeta.
3. I “visitatori” avevano
dimensioni gigantesche ma fattezze umane.
4. Non erano terrestri e
provenivano dal loro mondo.
5. Provenivano da un “Mondo
Etereo” a noi sconosciuto; quindi, non arrivavano da nessun altro pianeta noto.
6. I corpi dei visitatori e
le loro navi si materializzavano attraverso le vibrazioni con la materia densa
della Terra.
7. Le loro navicelle
possedevano raggi di energia in grado di disintegrare qualsiasi velivolo ed
erano in grado di scomparire dalla nostra vista improvvisamente senza lasciare
traccia.
8. La regione dalla quale
provenivano non era il piano astrale corrispondente a Loka o Talas. Gli
esoterici avrebbero compreso queste parole.
9. I visitatori utilizzavano
un sistema radar che gli permetteva di captare il luogo di apertura per passare
da una dimensione all’altra.
Queste entità
multidimensionali esisterebbero, operando sulla Terra, fin dall’antichità, e
con il passare del tempo questi esseri sarebbero arrivati ad influenzare il
mondo attraverso una società occulta con i membri che in grado di comunicare
con loro e compiere i loro piani malefici. Perfettamente adattabile alla
descrizione classica dei Rettiliani. Tutto questo, contenuto nel rapporto
ufficiale del maggior ente investigativo americano.
Dagli autori umani fin dai
tempi antichi, le tracce di una lotta feroce tra diverse razze aliene è palese
nei reperti e nelle cronache di cronisti come Giuseppe Flavio.
In Guerre Giudaiche, con
l’intento di raccontare con veridicità quanto e come avevano combattuto Romani
e Giudei, nel Libro VI, capitolo V, scrive di astri a forma di spade che durarono un anno sulla città
(Gerusalemme) presa d’assalto dai Romani invasori. E, di seguito, questi passi
davvero illuminanti:
(296)
Non molti giorni dopo la festa, il ventuno del mese di Artemisio, apparve una
visione miracolosa cui si stenterebbe a prestar fede;
(297)
e in realtà, io credo che ciò che sto per raccontare potrebbe apparire una favola,
se non avesse da una parte il sostegno dei testimoni oculari, dall’altra la
conferma delle sventure che seguirono.
(298)
Prima che il sole tramontasse, si videro in cielo su tutta la regione carri da
guerra e schiere di armati che sbucavano dalle nuvole e circondavano le città.
Inoltre, alla festa che si chiama la Pentecoste,
(299)
i sacerdoti che erano entrati di notte nel tempio interno per celebrarvi i
soliti riti riferirono di aver prima sentito una scossa e un colpo, e poi un
insieme di voci che dicevano: “Da questo luogo noi ce ne andiamo”.
E niente da dire nemmeno su
quanto descrisse Tacito, nella sua Historiae Libro V paragrafo 13 (sempre
descrivendo la distruzione di Gerusalemme da parte dei Romani):
S’eran
verificati dei prodigi; prodigi che quel popolo, schiavo della superstizione ma
avverso alle pratiche religiose, non ha il potere di scongiurare, con sacrifici
e preghiere. Si videro in cielo scontri di eserciti e sfolgorio di armi e, per
improvviso ardere di nubi, illuminarsi il tempio. S’aprirono di colpo le porte
del santuario e fu udita una voce sovrumana annunciare: «Gli dèi se ne vanno!»
e intanto s’avvertì un gran movimento, come di esseri che partono. Ma pochi
ricavavano motivi di paura; valeva per i più la convinzione profonda di quanto
contenuto negli antichi scritti dei sacerdoti, che proprio in quel tempo
l’Oriente avrebbe mostrato la sua forza e uomini venuti dalla Giudea si
sarebbero impadroniti del mondo…
Molti altri esempi di questo
tipo costellano la letteratura antica, da Oriente a Occidente. Non intendo
ripercorrerne l’impressionante elencazione dato che in questo romanzo voglio
pur sempre raccontare eventi riuniti in una progressione coerente. Un coro di
evidenze della presenza aliena sulla Terra, tra noi, echeggia ovunque nel mondo
conosciuto passato e presente. Nessuno se ne cura o prende provvedimenti di
alcun tipo e la gente continua a sopravvivere come niente fosse.
Ho sempre definito questo
atteggiamento collettivo della nostra razza, la più grande vittoria dei nostri
oppressori, chiunque siano.
estratto da LA TERRA INVASA DAI RETTILI
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