giovedì 22 maggio 2025

Provengono da un altro mondo

 

Il 7 dicembre 2012, dopo una trasmissione televisiva, il premier russo Medvedev denunciava apertamente ai giornalisti che gli alieni sono tra noi e che il presidente Putin, insieme alla temuta valigetta nucleare aveva anche ricevuto una cartella speciale ‘top secret’. Questa cartella nella sua interezza contiene informazioni sugli alieni che hanno visitato il nostro pianeta... Insieme a questa, una relazione del servizio segreto speciale che esercita il controllo sugli alieni presenti nel territorio russo… “Io non vi dico quanti di loro sono in mezzo a noi, perché può causare il panico. “concluse il politico russo durante quella conversazione pubblica.

Nel 2017, fu desecretato quanto raccolto dall’FBI, invece, fin dal 1947, guarda caso mentre Byrd volava sul Polo Nord. L’FBI lanciò un messaggio, attraverso un memorandum, rivolto agli scienziati ed alle autorità militari: Alcuni, giganteschi, esseri visitano la nostra terra fin dal 1947 e provengono da un’altra dimensione spazio-temporale! Per la cronaca, l’anno coincide con i famosi fatti di Roswell, città nella quale una presunta navicella spaziale cadde nel New Mexico.

Nella documentazione era compresa questa descrizione:

1. Una parte della navicella avvistata (a Roswel) conteneva al suo interno dei passeggeri, mentre un’altra parte era sotto controllo remoto (telecomandata).

2. La missione era pacifica, i visitatori pianificherebbero di restare sul pianeta.

3. I “visitatori” avevano dimensioni gigantesche ma fattezze umane.

4. Non erano terrestri e provenivano dal loro mondo.

5. Provenivano da un “Mondo Etereo” a noi sconosciuto; quindi, non arrivavano da nessun altro pianeta noto.

6. I corpi dei visitatori e le loro navi si materializzavano attraverso le vibrazioni con la materia densa della Terra.

7. Le loro navicelle possedevano raggi di energia in grado di disintegrare qualsiasi velivolo ed erano in grado di scomparire dalla nostra vista improvvisamente senza lasciare traccia.

8. La regione dalla quale provenivano non era il piano astrale corrispondente a Loka o Talas. Gli esoterici avrebbero compreso queste parole.

9. I visitatori utilizzavano un sistema radar che gli permetteva di captare il luogo di apertura per passare da una dimensione all’altra.

Queste entità multidimensionali esisterebbero, operando sulla Terra, fin dall’antichità, e con il passare del tempo questi esseri sarebbero arrivati ad influenzare il mondo attraverso una società occulta con i membri che in grado di comunicare con loro e compiere i loro piani malefici. Perfettamente adattabile alla descrizione classica dei Rettiliani. Tutto questo, contenuto nel rapporto ufficiale del maggior ente investigativo americano.

Dagli autori umani fin dai tempi antichi, le tracce di una lotta feroce tra diverse razze aliene è palese nei reperti e nelle cronache di cronisti come Giuseppe Flavio.

In Guerre Giudaiche, con l’intento di raccontare con veridicità quanto e come avevano combattuto Romani e Giudei, nel Libro VI, capitolo V, scrive di astri a forma di spade che durarono un anno sulla città (Gerusalemme) presa d’assalto dai Romani invasori. E, di seguito, questi passi davvero illuminanti:

(296) Non molti giorni dopo la festa, il ventuno del mese di Artemisio, apparve una visione miracolosa cui si stenterebbe a prestar fede;

(297) e in realtà, io credo che ciò che sto per raccontare potrebbe apparire una favola, se non avesse da una parte il sostegno dei testimoni oculari, dall’altra la conferma delle sventure che seguirono.

(298) Prima che il sole tramontasse, si videro in cielo su tutta la regione carri da guerra e schiere di armati che sbucavano dalle nuvole e circondavano le città. Inoltre, alla festa che si chiama la Pentecoste,

(299) i sacerdoti che erano entrati di notte nel tempio interno per celebrarvi i soliti riti riferirono di aver prima sentito una scossa e un colpo, e poi un insieme di voci che dicevano: “Da questo luogo noi ce ne andiamo”.

E niente da dire nemmeno su quanto descrisse Tacito, nella sua Historiae Libro V paragrafo 13 (sempre descrivendo la distruzione di Gerusalemme da parte dei Romani):

S’eran verificati dei prodigi; prodigi che quel popolo, schiavo della superstizione ma avverso alle pratiche religiose, non ha il potere di scongiurare, con sacrifici e preghiere. Si videro in cielo scontri di eserciti e sfolgorio di armi e, per improvviso ardere di nubi, illuminarsi il tempio. S’aprirono di colpo le porte del santuario e fu udita una voce sovrumana annunciare: «Gli dèi se ne vanno!» e intanto s’avvertì un gran movimento, come di esseri che partono. Ma pochi ricavavano motivi di paura; valeva per i più la convinzione profonda di quanto contenuto negli antichi scritti dei sacerdoti, che proprio in quel tempo l’Oriente avrebbe mostrato la sua forza e uomini venuti dalla Giudea si sarebbero impadroniti del mondo…

Molti altri esempi di questo tipo costellano la letteratura antica, da Oriente a Occidente. Non intendo ripercorrerne l’impressionante elencazione dato che in questo romanzo voglio pur sempre raccontare eventi riuniti in una progressione coerente. Un coro di evidenze della presenza aliena sulla Terra, tra noi, echeggia ovunque nel mondo conosciuto passato e presente. Nessuno se ne cura o prende provvedimenti di alcun tipo e la gente continua a sopravvivere come niente fosse.

Ho sempre definito questo atteggiamento collettivo della nostra razza, la più grande vittoria dei nostri oppressori, chiunque siano.

estratto da LA TERRA INVASA DAI RETTILI


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