Il romanzo Bagliori sul Bulicame, nasce da una ricerca letteraria che ho compiuto io stesso. Come specifico nell'introduzione del romanzo, avevo la volontà, e sentivo l'esigenza, di non far perdere il patrimonio di conoscenza contenuto nei libri di Mario Signorelli.
Se siete giovani, e non siete viterbesi, vi domanderete chi era Mario Signorelli.
Ebbene, per quanto ne so io, questo signore ha rappresentato il meglio dell'archeologia viterbese.
Nato a Viterbo nel 1905 ed ivi deceduto, nel 1990, questo scrittore fu in realtà un giovane musicista ai tempi dell'EIAR, consigliere comunale nella lista dell'allora PCI, poi produttore cinematografico e infine scrittore.
La sua storia di scrittore, probabilmente, inizia proprio il 14 novembre del 1964 quando partì da casa sua, in largo Cesare Battisti per andare a esplorare alcune grotte del Riello, nei pressi di Viterbo. Da cultore delle storie narrate da Annio, scrittore del '400 e frate ripudiato dalla Chiesa a causa delle sue idee piuttosto rivoluzionarie e grande conoscitore delle cose etrusche, aveva ereditato la passione per la civiltà dei Tirreni e la loro misteriosa ascesa a grande civiltà pre-romana e altrettanto misteriosa fine.
E proprio durante quella solitaria esplorazione che Signorelli subì una trasmissione trascendentale, un vero e proprio messaggio inviato da un altro Spazio-Tempo, da sé stesso, incarnato duemila anni prima nel corpo di un alto sacerdote etrusco.
Da quel giorno, Signorelli diventò uno scrittore che si dette il compito di narrare quel che il suo ater-ego gli inviava dal passato, in merito alla vera epopea della Federazione Etrusca.
Signorelli finanziò scavi, trovò reperti e riscoprì le antiche vie percorse dai Tirreni, specie nel terreno di Macchia Grande, dove era localizzato, secondo lui, il Fano di Voltumna. Voltumna sta per Velthe, la vera dea dei Tirreni. Sui ruderi di un villaggio preistorico vecchi odi cinquantamila anni, gli Etruschi edificarono il centro del loro culto.
Signorelli divenne quindi l'ineffabile narratore, uno straordinario archeologo-scrittore-medium, di una Nuova Etruscologia, in contrapposizione netta alle teorie del Pallottino e di altri storici, appiattite sulle cronache dei Romani invasori dell'Etruria di allora.
Non potevo lasciare che la memoria delle sue scoperte andasse perduta.
Eppure, BAGLIORI SUL BULICAME, non è solo un romanzo basato su una ricerca letteraria. Durante i giorni passati a Viterbo, per cercare opere eventualmente non pubblicate e altre testimonianze, ho vissuto un'avventura al limite tra due dimensioni, fino a comprendere cosa sia IL TEMPO e cosa rappresenti in realtà per la razza umana.
Infatti, il grande tiranno, IL TEMPO, che separava Signorelli dal suo alter ego vissuto duemila anni prima, era tuttavia anche il collegamento tra due personalità della stessa anima, separate da duemila anni, eppure collegate dalla stessa natura.
Solo la medianità, e quindi la Parapsicologia che la studia in modo razionale, possono spiegare come sia possibile che un essere vivente riesca a mettersi in collegamento con sé stesso vissuto in un altro tempo.
A quest domande, io sono riuscito a dare una risposta in BAGLIORI SUL BULICAME.
Come ogni opera vera e alternativa alle fandonie rassicuranti della scienza contemporanea, l'editoria tradizionale non ha voluto offrire finora una vera proposta editoriale.
Il romanzo è dunque ancora inedito e se qualche editore ha la minima intenzione di offrire un'opportunità di pubblicazione vera e concreta, può lasciare un messaggio. Non ho alcuna intenzione di regalare il mio lavoro, perché il mestiere di uno scrittore è un mestiere di verità e dunque non può essere regalato; si può dimenticare, l'editoria tradizionale, di riservare minime occasioni al sottoscritto.
In altre occasioni, metterò a disposizione per brevi periodi su questo stesso blog, gratuitamente, alcuni miei lavori per ventiquattro ore. Chi avrà la ventura di collegarsi proprio quel giorno, potrà scaricare il romanzo o il racconto che sceglierò.
Ma gli editori hanno l'obbligo di pubblicare e distribuire nel modo più accurato un'opera come la mia, facendosi carico delle spese di pubblicazione e distribuzione e quindi investendo in cultura letteraria.
Non ci sono scuse. In Italia si legge poco e si legge, soprattutto, molto male. Cercheremo di invertire la rotta?
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