Sono uno scrittore, quindi, uso la fantasia per scrivere le mie storie. Magari anche questi post. Insomma, si parla con libertà, qui, non si pretende di convincere nessuno e tanto meno di spiegare il tessuto con il quale è fatto l'universo. Dev'essere comunque stoffa di scarso pregio, visti i risultati.
Prima di Matrix, esisteva Maya, l'illusione per eccellenza, mutuata dalla mitologia indù ma raccontata bene dai Veda, l'antichissima raccolta scritta in sanscrito e che deriverebbe addirittura dagli antichi Ariani.
Successivamente, ci pensò Arthur Schopenhauer a parlarci del Velo di Maya, comunicandoci di considerare la vita come una sorta di sogno.
E allora, come non ricordare la Caverna di Platone che in quanto a metafore sull'esistenza illusoria ha costituito l'esempio principale nella filosofia occidentale.
Si fa a gara, insomma, a prenderci per il naso. Dato che se esiste un'illusione, deve, per forza, esistere una verità, o realtà superiore, è in questi luoghi del pensiero che dovremmo andare a cercare il colpevole di tale meccanismo infernale che si occupa di tenerci buoni e rincoglioniti per bene.
Eppure dobbiamo ai fratelli Andy e Larry Wachowski se a livello di massa si parla di questa illusione generale e generalizzata chiamata Matrix, che fu il titolo del loro film del 1999, interpretato da Keanu Reeves.
Tanto per citare, ecco la frase simbolo che di solito è associata al film e che ho copiato pari pari da Wikipedia: Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
Se non prendete Matrix per un film di fantascienza, dovete ammettere che il messaggio lanciato all'epoca non è molto consolante. Tra l'altro, non si discosta nemmeno di una virgola da quanto sostenevano gli Ariani, gli Indù, Platone e persino il buon Schopenhauer. Riassumendo: ci vogliono illusi, addormentati e coglioni.
Nel film, il piano è eseguito da macchine che ci allevano fin da piccoli (creati non si sa come) a diventare perfetti idioti e ci riescono benissimo fintanto che arriva l'eroe buono che offre agli uomini un'alternativa... e badate bene, una vita tutto sommato peggiore di quella che le macchinine cattive offrivano.
In fondo, gli uomini rincoglioniti dalle macchine se la passavano vivendo come vegetali immersi in una sorta di liquido amniotico. I ribelli, invece, continuano a vivere, accoppiarsi e morire come prima e in più devono combattere come ossessi contro le macchinine cattive guerriere. Ditemi cosa cazzo cambia. Sempre una vita schifosa, è, o sbaglio? Ma vuoi mettere la soddisfazione di ritrovarsi in una prigione da uomo libero invece che da vegetale?
Certamente, il film per fare breccia nelle menti degli spettatori doveva seguire un filo logico anche se contraddittorio. E invece nessuno ci garantisce che il tessuto originale dell'Universo includa la logica. Insisto a dire che se esiste una filosofia dell'illusione, questa deve per forza contemplare una certezza di realtà superiore e quindi non illusoria.
Se la nostra vita è compresa nella Matrice, detta Matrix, potrebbe essa stessa definirsi illusoria. Una vita illusoria che insiste in una illusione generale chiamata realtà oggettiva.
E invece, sia la Maya degli Ariani, sia la Matrix moderna ci dicono che noi siamo i poveri illusi e addormentati e che potremmo, quindi, svegliarci se solo comprendessimo come. Ergo, una volta desti, potremmo percepire la vera realtà. E cosa sia questa nuova realtà, nessuno ce lo dice. Insomma, dovremmo credere alle promesse che comunque ci pervengono da o tramite Matrix, e svegliandoci da Matrix, entrare nel paradiso di una nuova vita e di una nuova realtà. Mi ricorda troppo le promesse delle religioni classiche.
Restando nell'illusione, la nostra vita può essere veramente di tutto e di più, o di meno. Da una condizione di felicità assurda e completa, fino alla più deprimente condizione fisica e mentale. insomma, in Matrix, poveri e ricchissimi, derelitti e atleti, belli e orribili, convivono e si alternano, morendo tranquillamente o delle più spaventose malattie. Nell'illusione delle nostre esistenze possiamo trovare veramente di tutto. Come illusione, è discretamente varia, insomma non ci si annoia.
Vi sto parlando di alcune caratteristiche delle nostre esistenze che potrete perfettamente condividere. Quindi, un'illusione collettiva. Almeno dal 1999, ne parlano e scrivono tutti ma porca miseria, nessuno che ne sia uscito. O sia uscito e tornato indietro per raccontarcelo.
Questo discorso dell'illusione che ci tiene prigionieri e della possibile libertà da Matrix, lo affronto in due, diversi, romanzi, entrambi inediti.
BAGLIORI SUL BULICAME, di cui parlo in altri post, affronta in particolare il problema del Tempo, che insieme allo Spazio riunisce i codici stessi di Matrix.
Un discorso generale sulla Matrice, e su quanti sono all'origine dell'inganno globale che ci rende prigionieri, è invece inserito nel romanzo che sto scrivendo: LA TERRA INVASA DAI RETTILI.
A modo mio, in questi due romanzi ho cercato di dare una risposta ai quesiti contenuti in questo post.
Riassumendo, potrete intanto leggere BAGLIORI SUL BULICAME... appena un editore italiano uscirà dalla consueta apatia che contraddistingue la categoria degli editori italiani e offrirà al sottoscritto un contratto editoriale degno di questo nome. Altrimenti, questa mancanza d'interesse e non la Matrice, vi impedirà di leggervi il romanzo in questione.
Gli editori italiani sono veramente importanti. Sfideranno persino Matrix, forse, un giorno... o continuerete a beccarvi le ristampe di Henry Potter, con buona pace di chiunque apprezzi anche minimamente questo blog e quel che scrivo. Se sia o no un'illusione, decidetelo voi.
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