giovedì 7 maggio 2020

Perché Viterbo è una città magica -2

Nel post precedente, ho parlato di Fra Annio, erudito e studioso medievale, noto per aver dedicato a Viterbo, sua città natia, l'attenzione che meritava. Purtroppo, la cultura successiva all'epoca in cui visse il frate viterbese, lo ha a mio avviso inopinatamente, smentito e persino oltraggiato come falsario. 

Chi, invece, ha fatto tesoro dei suoi insegnamenti, fu Mario Signorelli. Costui, scrittore e medium viterbese, morto nel 1990, si riteneva reincarnazione di un antico lucumone (sacerdote etrusco) che dal passato lo guidava nel riscoprire le antiche vie d'accesso ai canali segreti di superficie ma soprattutto al di sotto della superficie, praticati dalla casta sacerdotale etrusca e dai loro assistenti.
Grotte del Riello a Viterbo - Paperblog
Signorelli fu anche scrittore preciso e attento. Pubblicò vari libri e descrisse pienamente e con grandi particolari ogni sua (ri)scoperta. Ed ebbe pienamente ragione a definire con il neologismo Nuova Etruscologia il rinascere dell'attenzione verso la vera epopea del popolo etrusco, ingiustamente minimizzata e sminuita dalla cultura cattedratica imperante fin dall'epoca dei Romani e che prosegue oggi con l'opera di storici pigri che sanno soltanto uniformarsi alle comode narrazioni tradizionali.

Signorelli pubblico, dunque, libri interessantissimi quali Sui Sentieri dei lucumoni Etruschi, (1966) Le Vie Segrete degli Etruschi (Sugarco, 1971), Nel Mondo Allucinante degli Etruschi (Sugarco 1973),  Colloqui con i perispiriti etruschi ( Edizioni Mediterranee, 1973) ed altri. 


COLLOQUI CON I Perispiriti Etruschi - M.Signorelli - Ed ...

E' bene ricordare che i libri scritti da Signorelli contengono informazioni ed elementi pienamente suffragati da scavi eseguiti nelle zone interessate, reperti ritrovati e via d'accesso agli antichi ipogei ristabilite e riportate alla luce. Niente è lasciato all'immaginazione.

Riassumendo, la Nuova Etruscologia creata dal Signorelli parlava di Etruschi, o Tirreni, autoctoni e non, come pretendeva  Erodoto provenienti dal Mar Egeo, e neppure considerando la provenienza alpina, sostenuta da Tito Livio. 

Nel mio romanzo, ancora inedito BAGLIORI SUL BULICAME (si ringrazia sempre la completa disistima dimostrata nei confronti di quest'opera da parte dell'editoria italiana finora) ricordo Mario Signorelli e le sue scoperte del tutto rilevanti sia dal punto di vista degli storici che degli archeologi, e spiego per quale motivo, Signorelli aveva completamente ragione

I giovani dovrebbero assolutamente conoscere e poter giudicare la validità del percorso indicato dal medium viterbese, ma ripeto, il romanzo di cui vi parlo è stato completamente ignorato dall'editoria nostrana, certamente maggiormente sensibile ai deliri provenienti da oltre oceano e autori interni ben graditi al regime imperante. Autori che molto di rado vi parleranno di quel che può cambiare la Storia oltre che la vostra vita quotidiana.

Infatti, in BAGLIORI SUL BULICAME, parlo del Tempo, il vero tiranno che regola le nostre vite e ci condanna alla morte biologica e se esista rimedio a questa autentica condanna.

Di quel che si narra in questo romanzo, tratterò diffusamente in altro post.

Qui mi preme ricordare che Viterbo, secondo Signorelli, era il centro della Confederazione Etrusca, insieme ai territori circostanti.

Il Fano di Voltumna, era esistente proprio lì e soprattutto comprendeva il lago sulfureo del Bulicame, necessario per le sue cerimonie sacre involute. 

Per quanto la gente possa ignorarla, la vera Storia torna sempre a pretendere giustizia e verità, non c'è scampo per gli alfieri della censura. 

Signorelli si è riunito con le sue emanazioni vitali perse nel Tempo nell'anno di quest'era 1990. A noi, che desideriamo parlarne e leggerne le gesta, spetta il compito di non far morire il suo insegnamento e perpetuare il suo incredibile e ricchissimo lascito spirituale.  


Il bucchero etrusco :: Gli editoriali di OriginalITALY ...

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