mercoledì 6 maggio 2020

Siamo di fronte a una dittatura sanitaria?

Da più parti si sente ripetere l'allarme di alcuni opinionisti, avvocati e giuristi riguardo i pericoli di una dittatura sanitaria incombente. Di sicuro, non sarebbe la prima volta che viene ideata una procedura simile, e neanche la prima volta che viene applicata. 

Nella mia raccolta di racconti VITTIME SACRIFICABILI, ancora inedita, tratto anche questo tema, utilizzando la forma narrativa. 

Uno degli esempi maggiori di dittatura sanitaria, per me è stato quanto stabilito ed eseguito in Sierra Leone per contrastare l'epidemia di Ebola nel 2014. Misure durissime e dai risultati contrastanti che hanno portato la popolazione a soffrire non solo del terribile male ma anche delle conseguenza di vere e proprie detenzioni nel proprio domicilio. 

Anche nella nostra Costituzione esiste un articolo, Cost. 16, ideato dai padri costituenti per le emergenze come la guerra,  che è stato utilizzato dal governo attuale per superare gli articoli precedenti che tutelano le libertà individuali. Giusto o sbagliato, lo giudicherà la Storia più che l'immediata cronaca.

Inoltre, con grande preoccupazione sto registrando il tentativo e / o il progetto di utilizzare screening di massa e magari vaccinazioni imposte che superano a piè pari ogni tutela della privacy con la scusa di monitorare la presenza del virus. Test e vaccini che, tra l'altro, presentano, a detta di alcuni esperti, una miriade di possibili fallimenti. 

Il rischio di una dittatura sanitaria è molto concreto, a mio avviso, perché si fonda sulla paura della gente e sulla disinformazione diffusa. 

Siamo stati educati alla gelosia dei nostri dati sensibili ed ora ci vorrebbero convincere a distribuire volontariamente il nostro codice genetico e la storia della nostra salute personale per monitorare un virus?

Io dico che lo scambio di una presunta sicurezza sanitaria non vale mai la libertà individuale. E voi che ne pensate?

Coronavirus: tra emergenza sanitaria e tutela dei diritti fondamentali

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