mercoledì 13 maggio 2020

Signori, il caos in onda

Con la delega alle regioni di poter organizzare le varie misure anti-Covid 19, obiettivamente, non si capisce più nulla. Tra l'altro, uffici pubblici e privati ce la stanno mettendo tutta per fregarsene degli accordi raggiunti tra parti sociali e quindi la gente comune, divisa tra lavoratori, fruitori di servizi pubblici e privati, non ci capisce niente e si dibatte tra indicazioni, divieti, permessi e la difficoltà di interpretare le varie nome a seconda di dove ci si trova o di dove si è costretti a viaggiare. 

Ho cercato di stare dietro alle principali normative dato che mi ritengo, forse a torto, uomo di cultura e quindi in dovere di divulgare quel che della cultura riesco, almeno, a comprendere io per primo. 

Un primo suggerimento consiste nel consultare ogni giorno il sito del comune dove ci troviamo e della regione. 

Per ora, possiamo dire con certezza che comunque è necessario andarsene in giro muniti di mascherina e magari servirsi di guanti se si deve entrare in locali pubblici (quasi sempre ci sono a disposizione confezioni monouso). Come pure se siamo costretti a servirci del trasporto pubblico. 

Quel che si può fare, dove si può andare, dipende dalla signora regione e qualche volta dal singolo comune.  Per quel che so io, e comunque informatevi, la scelta se sottoporvi o meno a test vari e vaccini o cure dipende singolo e non dalle istituzioni. 

Ne parla l'Articolo 32: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato  a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Ora, è quel termine: se non per disposizioni di legge a creare qualche interrogativo. 

Si ringrazia il sito Il www.diritto.it per la seguente precisazione:

...Gli articoli 2 e 13 della Costituzione, riconoscendo e garantendo i diritti inviolabili dell’uomo, ribadiscono l’inviolabilità della libertà personale. La scelta libera, ragionata e consapevole di non godere del bene-salute, è espressione dei diritti di libertà e rispetto della dignità umana (Corte Costituzionale, Sentenza n°438/2008), per cui va rispettata anche se determina pericolo di vita o danno per la salute. rif: https://www.diritto.it/articolo-32-della-costituzione-diritto-o-dovere-alla-salute/

Secondo questi esperti di giurisprudenza, dunque, è pacifico il diritto di accettare o meno, rifiutare o interrompere atti o interventi a tutela della salute personale compiuti da terzi. 

Inoltre, il consenso del singolo dev'essere: personale, libero, spontaneo, consapevole, manifesto, recettizio, revocabile, specifico ed inequivoco, attuale ed informato. 

Insomma, nessuno può imporci interventi sulla o per la nostra salute senza il personale consenso. 

Questo è quanto mi risulta, e quindi devo comunicarvelo. Potrete intraprendere le vostre, personali consultazioni legali o giuridiche, vi ricordo infatti che sono un semplice scrittore e non certo un giurista. 

Informarsi è la prima operazione utile che possiamo e dobbiamo fare, specie in questo periodo così conflittuale e incerto.


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